di La Redazione (www.molfettalive.it/…)
Un cittadino che si definisce "esausto" prende carta e penna e scrive una lettera. Argomento, la vita nella nostra città, tra divieti non rispettati e senso civico latitante.
«Basta! Basta! Basta!
Non ne posso più di “vivacchiare” in una città che ha molte potenzialità ed invece ha le strade che sono peggio di quelle di Baghdad e Kabul messe insieme, i muri e le grate imbrattati peggio dei sobborghi e dei quartieri malfamati di New York o delle favelas brasiliane, palazzi e palazzetti dello sport in condizioni pietose, che cadono a pezzi senza che nessuno intervenga, la sporcizia delle strade e dei marciapiedi degna di una discarica abusiva a cielo aperto, spiagge impraticabili per la sporcizia e l’inciviltà dei fumatori che vogliono rispetto, ma non rispettano gli altri. Vuoi fumare? Va’ fuori dalla spiaggia, in uno spazio aperto dove non dai fastidio. Ti stanchi a farlo? Non fumare, ne giova la tua salute e quella degli altri!
E che dire della periferia abbandonata a se stessa? Considerata sempre l’ultima ruota del carro?» continua il lettore.
La lista delle cose che non vanno è lunga: «il lungomare, selva di bottiglie e lattine sul muro» teatro del lancio della bottiglia sugli scogli, la zona della Villa Comunale, il centro storico, la passerella pedonale tra Rione Paradiso ed il lotto 10.
«Meno male che quando traslocherò potrò anche non uscire e non vedere tutto questo scempio e, magari, essendo più vicino, me ne andrò a Giovinazzo che oltre ad essere un po’ più pulita è meno “vandalizzata”.
No comment sul parco giochi di ponente e dintorni (marciapiede e strada che costituiscono un pericolosi caduta a causa delle radici degli alberi, “ricordini” di cane ogni 10 cm, spazzatura varia sparsa qua e là … fatevi un giro, e vedete voi il resto».
Il paragone con l’estero è qunato mai impietoso: «in Austria, quando vedono un pedone che si avvicina alle strisce pedonali, già da 200 o 300 metri cominciano a rallentare e si fermano anche a un centinaio di metri di distanza; le strade sono pulitissime e prive di voragini di qualsiasi genere, i marciapiedi non hanno una pavimentazione “a puzzle” di diverse smattonature e, anche se è così, non sono un obbrobrio stilistico, i parchi rendono i paesi molto verdi».
Ultimo capitolo: gli schiamazzi notturni nella zona di via Goerlitz regno di «ragazzi e ragazze che si divertono a far rumore con i motorini, a rompere le bottiglie contro il muro dell’asilo e a frantumarle all’interno della recinzione dello stesso, facendo abbaiare i cani per tutta la notte».
«Basta, basta, basta»: la lettera si chiude così come era cominciata.