Lettera aperta di Rocco Altomare. Corsi e ricorsi storici della vecchia D.C.

Questo manifesto fu affisso in città, nell’ottobre 1993, in risposta alla richiesta avanzata dal movimento il “PERCORSO” di scioglimento del Consiglio Comunale guidato dalla giunta del sindaco Annalisa Altomare e affiancata da Antonio Azzollini, Rocco Altomare e Pasquale Mancini. Lo stesso Rocco Altomare in quei giorni scriveva delle lettere a vari cittadini che avevano aderito al progetto politico del Percorso. Oggi vi offriamo, di seguito, il contenuto di una di quelle lettere per le dovute riflessioni sul personaggio politico in questione e di quel mondo politico che ancora oggi vuole governare.

Mitt. : ING: ROCCO ALTOMARE

L.GO S.ANGELO, 36 – 70056 – MOLFETTA – (BA)

                                                                                                                                                                                                                                                                                EGR. ………………………

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Carissimo,

ti starai già interrogando sul motivo di questa mia lettera e sulla necessità che io sento di parlarti per iscritto quando avrei molte possibilità di incontrarti personalmente, ma le ultime vicende legate a mie e tue scelte impongono una serena riflessione.

Come ben sai da alcuni anni, per volontà di 1800 cittadini, sono approdato al mondo della politica divenendo da un paio d’anni anche amministratore della nostra città.

Ho dedicato a questo incarico tutto il mio impegno, le mie energie, il mio tempo professionale e non, sottraendo alla famiglia quei momenti indispensabili per la crescita dei figli e approfittando in maniera spudorata della pazienza di mia moglie.

E tutto questo nell’unico, esclusivo, inconvertibile interesse della città e quindi anche tuo.

Ci sono stati momenti difficili per i quali si imponevano scelte coraggiose, e non mi sono tirato indietro.

Ho sopportato il pesante fardello di un pubblico incarico e ho cristianamente accettato le calunnie di iene umane votate unicamente alla distruzione morale del prossimo.

Ho tirato dritto.

Non mi sono fermato più del tempo necessario a invocare pietà divina per tali farisei.

Per me la solidarietà, l’onestà, la responsabilità, il rispetto della gente non sono virtù ma valori che si acquisiscono per nascita e per educazione. Le competenze poi, le lascio giudicare a te e agli altri.

L’essere responsabile, nel bene e nel male, del presente e del futuro di una città mi ha riempito di orgoglio e mi ha atterrito; spesso la solitudine nelle scelte, pur nella collegialità amministrativa, mi ha turbato non poco.

Ho avuto unici compagni di viaggio i miei sentimenti e i consigli di don Tonino.

Tutto questo l’ho affrontato e accettato per scelta e per vocazione, per dimostrarmi degno di rappresentare anche te nella massima assise cittadina.

Ed è proprio per questa voglia di essere presente, di partecipare, di collaborare alla gestione del nostro futuro che tu hai deciso di far parte del comitato promotore del movimento politico denominato “Percorso” .

Tutte le scelte sono legittime, tutte le battaglie sono giuste. Esse però vanno condotte con lealtà e rispetto, con intelligenza e capacità, senza farsi sopraffare dal facile qualunquismo, della scontata retorica, dalle false verità e soprattutto senza l’indottrinamento con parole vecchie e desuete, come quelle usate da alcuni personaggi del “Percorso” abituati più all’uso delle virgolette che delle idee per nascondere i veri progetti, segreti e spesso politicamente delinquenziali.

Ti chiedo allora:

ritieni, aderendo al “Percorso” che io faccia parte di quel “ceto politico e affaristico che ha governato la città?

Pensi veramente che io abbia mai fondato il mio impegno “sulla corrzione, sulle clientele e sul voto di scambio?

Hai prove certe e inconfutabili sulla mia responsabilità in merito a “pericolose contiguità fra politica e criminalità?”

E infine, mi ritieni forse disonesto, incompetente e irresponsabile?

Se a queste domande risponderai negativamente dovrai, allora interrogarti e preoccuparti sulla facilità con la quale hai aderito a un movimento con un manifesto politico che tu stesso non condividi.

Se le tue risposte saranno affermative, consentimi, allora per il rispetto della gente, per l’amore verso la mia famiglia, per l’onestà nel mio lavoro e per il nome che porto, di poter attivare tutte le iniziative perché la mia onorabilità venga salvaguardata.

Con la stima e l’amicizia che ti porto, non porgerò in questo caso l’altra guancia, non avendone un’altra per te.

Molfetta, 25/10/93

  TUO

  f.to Rocco Altomare

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