Dopo aver letto l’intervento dell’ex assessore Caputo su Molfettalive il coordinatore del Movimento Liberatorio Politico, Matteo d’Ingeo, ha voluto replicare all’ex assessore utilizzando lo stesso impianto della sua lettera:
Lettera aperta all’ex ass. Mariano Caputo
Gentile Signor, ex assessore, Mariano Caputo, nella mia qualità di cittadino e coordinatore del Movimento Liberatorio Politico, voglio parlarle, se già non lo sapesse, della situazione di degrado delle nostre spiagge e dell’ingiustificato ritardo negli interventi di pulizia dovuti all’incuria e all’incapacità di governare che hanno caratterizzato la precedente amministrazione comunale.
In tutti questi anni, con l’inizio della stagione balneare, abbiamo immediatamente chiesto al suo sindaco gli atti amministrativi necessari per la pulizia delle spiagge, l’ordinanza della balneabilità, l’ordinanza di prevenzione all’alga tossica, il rispetto dell’ordinanza di divieto di utilizzo delle acque del porto da parte dei venditori abusivi che stazionavano sulla banchina del mercato; abbiamo chiesto notizie sulla balneabilità dello specchio acqueo antistante Torre Gavetone, abbiamo chiesto notizie sulla legittimità dei lavori del porto e sulla bonifica bellica. Non abbiamo mai ricevuto risposte dal sindaco o da lei e con il passare del tempo, con mio sommo dispiacere, la situazione di degrado nella quale versano le nostre amate spiagge e il nostro mare è diventato quasi irreversibile; senza parlare di tutti gli abusi permessi e tollerati dalla vostra amministrazione. Ha ragione, in questi giorni la situazione è difficile e ci vorrà molto tempo per spazzare via le nefandezze che si sono accumulate sulla nostra spiaggia, ed anche altrove, ereditate da chi ha governato fino a qualche mese fa.
A quanto detto si aggiunga la mancanza di adeguati servizi igienici, gli unici che avete fornito in questi anni sono serviti solo a sanare le autorizzazioni illegittime di certi ristoranti. Non è necessario a questo punto parlare di responsabilità per questa situazione di degrado e d’inciviltà. Purtroppo però, a parte le responsabilità, restano due fatti che in questo momento sono incontrovertibili: la grande figuraccia che abbiamo fatto nei confronti dei numerosi turisti che hanno affollato le nostre spiagge in questi anni e soprattutto una questione legata alla sicurezza della spiaggia stessa data la massiccia presenza d’inerti di ogni genere che fino a qualche giorno fa per dieci anni mai nessuno ha portato via.
Alla luce di quanto sta accadendo, nonostante la giunta appena insediata ha già dato i primi segnali di attività, ci sarà da lavorare sodo per alcune settimane prima di ripulire ciò che lei sig. Caputo e la sua Giunta ha lasciato in eredità alla cittadinanza molfettese. Sicuramente saranno avviate con urgenza le bonifiche immediate delle nostre spiagge, l’istallazione dei divieti di balneazione aggiornati dove richiesti, la posa dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti direttamente sul litorale, l’individuazione di aree apposite per la permanenza con animali e la segnalazione del divieto di permanenza con gli stessi.
Per ultimo, ma non perché di minore importanza, le volevo chiedere una cosa molto personale. Come è andata a finire la sua condanna di primo grado a quindici giorni di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di una ammenda di 23mila euro e delle spese processuali? Sappiamo che si è appellato alla sentenza chiarendo che i lavori di cementificazione del lido Marina Piccola erano state realizzate dal precedente gestore del lido balneare negli anni ’70 – ’80 e che lei come responsabile procuratore, subentrato nel giugno 2005, aveva ereditato la gestione del Lido ed anche le opere abusive.
Le auguro vivamente di essere assolto con formula piena in appello, però mi consenta una domanda, ma perché negli anni successivi, come assessore ai lavori pubblici, non ha voluto chiarire ancora di più la sua posizione accertando tutta la verità e denunciando i veri responsabili degli abusi edilizi? Buone vacanze.
Molfetta, 21.6.2013
Matteo d’Ingeo