“Bene andiamo avanti. Un risultato importante che accogliamo con soddisfazione, condivisa da tutte le associazioni aderenti a Flare, per un risultato non scontato, vista la resistenza ‘culturale’ in Europa sull’argomento della confisca dei beni ai mafiosi. Ora è necessario che l’azione di sensibilizzazione si sposti sul Consiglio e sulla Commissione”. In una nota congiunta Franco La Torre, presidente di Flare e ufficio presidenza di Libera e Tonio Dell’Olio, responsabile Libera International commentano favorevolmente le notizie provenienti da Bruxelles dove ieri con 46 voti a favore, 7 contrari e tre astensioni, la normativa sul congelamento e la confisca dei beni delle mafie e dei gruppi terroristici adesso si sposta a livello del Consiglio dell’UE, con la Commissione nel ruolo di facilitatore.
“Ci sembra di cominciare a raccogliere i primi risultati di una vera e propria azione di lobby che come Libera ci ha visto attivi fin dai primi anni del 2000 insieme alle tante associazioni europee collegate al network di Flare e alla sensibilità di tanti parlamentari europei che della lotta alla criminalità a livello europeo hanno fatto il loro cavallo di battaglia. La vera sfida – concludono Franco La Torre e Tonio Dell’Olio – nella lotta alle mafie si combatte sul fronte europeo perché è chiaro che i soldi di provenienza illecita della mafia russa, delle mafie dell’ex Jugoslavia e della mafia siciliana, della ndrangheta e della camorra si trovano anche e soprattutto al di fuori dei confini dei rispettivi Paesi. Colpire le mafie a livello europeo come avviene in Italia, nel loro interesse principale, ovvero il profitto, è di capitale importanza per un contrasto adeguato e vincente contro la criminalità organizzata“.