Lecce, tangenti per velocizzare le pratiche: sospeso il direttore della conservatoria

fonte: http://bari.repubblica.it – di CHIARA SPAGNOLO

LECCE – Chiedeva mazzette per velocizzare e portare a buon fine le pratiche di consulenza ipotecaria iscritte alla Conservatoria del registro degli immobili di Lecce: il dirigente Giovanni Scrimieri è stato sospeso per un anno dal suo ruolo di dipendente pubblico, dopo che ad agosto era già stato trasferito d’ufficio, in seguito alla perquisizione disposta dalla Procura di Lecce. È accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità, reato introdotto nel Codice Penale nel 2015, e per lui la pm Angela Rotondano aveva chiesto l’arresto ma la gip Antonia Martalo’ ha ritenuto sufficiente la misura cautelare della sospensione.

Al vaglio della magistratura anche la posizione di 11 segretari comunali e 6 funzionari di uffici tecnici comunali, che operavano in 29 paesi della provincia di Lecce, che si sarebbero piegati al sistema delle bustarelle. Proprio nelle buste gialle, trovate a centinaia in casa e ufficio di Scrimieri i poliziotti della Digos di Lecce (coordinati dal vicequestore Raffaele Attanasi) hanno trovato, nello scorso agosto, le somme che sarebbero state versate dagli utenti della Conservatoria per accelerare le pratiche.

In totale erano presenti al momento della perquisizione quasi 19mila euro ma si stima che per ogni pratica venisse pagata una mazzetta di circa 300-350 euro e che, venendo evase centinaia di pratiche all’anno, il giro di affari illeciti si aggirasse su cifre molto più alte. A incastrare il funzionario è stata un’attenta attività investigativa – partita dalla denuncia di una cittadina a cui era stato chiesto di versare una somma extra, richiesta sostenuta anche da un segretario comunale – basata su riscontri documentali ma anche su captazioni telefoniche e riperse video nell’ufficio della conservatoria.

Documentato il passaggio delle bustarelle che avveniva nella stanza del direttore e anche numerose conversazioni dalle quale si evince la conoscenza del sistema da parte dei segretari e tecnici comunali e la loro piena adesione a quel metodo poco ortodosso. Per concretizzare al meglio la sua attività illegale – secondo le indagini – il dirigente avrebbe utilizzato come copertura l’agenzia di disbrigo pratiche della convivente, dirottando verso quell’ufficio le pratiche che avrebbero dovuto essere completamente espletate nell’ufficio pubblico. La donna risulterebbe estranea al sistema.

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