“Le villette abusive al Comune”. Condannati costruttore e tecnici

di SONIA GIOIA – bari.repubblica.it

"Le villette abusive al Comune" Condannati costruttore e tecnici

Condanna per tutti gli imputati. E confisca di tutti gli immobili, oltre duecento villette, piscina, bar, ristorante e maxi albergo. E’ il verdetto del giudice monocratico del tribunale di Brindisi Francesco Aliffi, sentenza di primo grado che scrive l’epilogo della vicenda Acque chiare, villaggio fantasma dal lontano 29 maggio 2007, quando sulla scorta delle ipotesi di lottizzazione abusiva scattarono i sigilli del sequestro preventivo che oggi diventa confisca.

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Il giudice è comparso in aula alle 14 e 30 in punto, come preannunciato, e ha letto il dispositivo con voce tremante, di fronte alla platea degli oltre duecento proprietari che dalle prime ore del mattino affollavano il tribunale. La sentenza di primo grado non ha risparmiato nessuno: condanna a un anno e sei mesi a testa per il costruttore Vincenzo Romanazzi e il notaio Bruno Cafaro, oltre al pagamento di 30mila euro di ammenda a testa. Condanna a nove mesi per l’architetto Carlo Cioffi, ex dirigente all’Urbanistica del Comune di Brindisi e il progettista Severino Orsan, nove mesi a testa e 20mila ciascuno. Per tutti, pena sospesa.

Tutti gli imputati sono stati inoltre condannati in solido al pagamento dei danni subiti dalla Regione Puglia, parte civile nel processo in corso, alla quale dovranno essere liquidati 15mila euro di spese di costituzione e cinquantamila euro di provvisionale, per il resto il danno andrà quantificato in sede civile. Rigettate invece le richieste risarcitorie presentate dai proprietari nei confronti del Comune di Brindisi, responsabile civile limitatamente alle ipotesi di reato pendenti sull’architetto Cioffi.

Accolte in toto le richieste del pubblico ministero Antonio Costantini, presente in aula al fianco del procuratore capo Marco Dinapoli. Compresa l’ultima, la più dura. La mannaia, quella vera, per i duecento proprietari che hanno atteso nell’aula
bunker la lettura del dispositivo è tutta racchiusa nelle ultime due righe del dispositivo: “Dispone la confisca di tutti i terreni e di tutte le opere in penale sequestro e l’acquisizione gratuita nel patrimonio del Comune di Brindisi”. “Ricorreremo in appello”, hanno cercato di rassicurare gli avvocati, “non è finita qui”.

Parole che non hanno avuto nessun potere di consolare chi da ormai quattro anni non può mettere piede in casa propria, per effetto del sequestro senza facoltà d’uso, per case di cui continuano a pagare bollette, spese di guardiania e mutui decennali. “Non è giustizia questa, questa è la strage di San Valentino”, ha gridato qualcuno in lacrime. Non è finita qui, già. Per quella che gli avvocati di parte civile hanno definito “una schizofrenia giuridica della procura”, i duecento proprietari delle villette che nel processo appena concluso hanno rivestito il ruolo di parte civile, domani compariranno nella stessa aula nei panni di imputati di lottizzazione abusiva. Non è tutto. Al loro fianco, sul banco degli imputati, torneranno a comparire il costruttore Vincenzo Romanazzi e il notaio Bruno Cafaro, con l’accusa di avere truffato i duecento che oggi piangono la perdita delle loro case.

Acque «poco» chiare. Al via maxi processo per il villaggio abusivo

 di PIERO ARGENTIERO

www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Duecentoventisette imputati, uno dei quali Savino D’Argenio, nel frattempo è deceduto. Il processo bis per la realizzazione del villaggio turistico e alberghiero Acque Chiare è ripreso nel pomeriggio di ieri dinanzi al giudice monocratico Francesco Cacucci, subentrato a Stefania De Angelis, incompatibile perché aveva preso parte ad alcuni atti nel corso dell’inchiesta. Sul banco degli imputati non solo Vincenzo Romanazzi e Bruno Cafaro, il primo costruttore del villaggio e rappresentante legale della Acque Chiare Srl, l’altro notaio, condannati martedì a un anno e sei mesi ciascuno di arresto per la realizzazione del complesso del quale il giudice monocratico Francesco Aliffi, con la stessa sentenza, ne ha ordinato la confisca. Ma anche tutti i proprietari delle ville, vale a dire 225 persone (una delle quali però, come si diceva, è deceduta) che hanno pagato la villa al mare e rischiano di perderla, perché se la Corte di Appello e la Cassazione dovrebbero confermare il primo grado, l’intero complesso passerà nella propriatà del Comune di Brindisi. Lo stesso Comune che in questo processo bis si è costituito parte civile, affidando l’incarico all’av vo c at o di Lecce Viola Messa.

Romanazzi e Cafaro sono accusati di avere truffato i proprietari vendendo loro le villette che dovevano essere destinate a turismo non residenziale; i proprietari sono accusati di concorso con Romanazzi di avere realizzato una lottizzazione abusiva sui terreni in località Case bianche. Nell’udienza di ieri molti degli imputati non si sono presentati. In particolare si è notata l’assenza di Romanazzi. Probabilmente ha preferito disertare l’aula per evitare un incontro con i proprietari che martedì erano letteralmente inferociti nei confronti di chi ritengono il responsabile principale dei loro problemi. In aula c’era invece il notaio Cafaro che ha seguito tutte le battute di questa udienza che è stata rinviata perché vi erano alcuni difetti di notifica, prevedibili quando ci sono tanti imputati da citare, alcuni dei quali, come il generale in pensione, che attualmente insegna strategia militare, Johannes Van Der Ben di Amsterdam, residente in Germania, così come la moglie Willemina Elske Mejer.

Il processo si è aperto con il rifiuto da parte dei difensori e dei loro assistiti di farsi riprendere dalle telecamere e dai fotografi ammessi in aula. Il pubblico ministero Antonio Costantini, alla richiesta del giudice Cacucci, ha dato l’ assenso alle riprese ed ha sottolineato l’incoerenza dei difensori che «dicono di si alle riprese solo quando fa comodo». Subito dopo la costituzione delle parti, che ha assorbito poco più di un’ora, sono stati affrontati i difetti di notifica e altre eccezioni. Il processo è stato aggiornato.

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