Mentre si infittiscono in città le voci e i perché sulla mancata nomina del decimo assessore che vogliono attribuirla un giorno a disaccordi tra papabili e Sindaco, un altro giorno all’attaccamento di qualche neo eletto a poltrone di sottogoverno, prende consistenza anche una protesta, a nostro avviso legittima, da parte della Consulta Femminile del Comune di Molfetta.
In una nota diffusa qualche giorno fa la stessa Consulta ricordava allo “smemorato” Sindaco Azzollini che lo Statuto Comunale all’art.37 recita testualmente –
“Il Sindaco nomina i componenti della Giunta, tra cui il vicesindaco, anche al di fuori dei componenti del Consiglio, fra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabilità, di compatibilità ed eleggibilità alla carica di Consigliere e ne dà comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alla elezione. E’ salva la facoltà di nomina fiduciaria degli assessori . Il Sindaco, nella formazione della Giunta, assicura la presenza dei due sessi”.
Al momento non ci rimangono che poche ipotesi. La prima potrebbe essere quella che il Sindaco si sia riservato di nominare il decimo assessore proprio per rispettare lo Statuto Comunale e sta ricercando la donna di cuori per la sua giunta, oppure tra i nove prescelti è già presente una quota rosa che, per rispetto della privacy, non è stato possibile comunicare ufficialmente alla città. Ma è comunque verosimile la possibilità che il Sindaco ignori lo Statuto Comunale e presenti in Consiglio Comunale la giunta senza quote rosa e il Prefetto opportunamente allertato potrebbe annullare la delibera n. 69 del 26.05 2008 e successive determinazioni.
e cosa aspetta il Pd a fare ricorso?