L’ex assessore Ancona sosteneva di aver risolto i problemi dell’abusivismo commerciale e chiedeva, in una delle ultime riunioni del “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali”, perché ci fosse tanta attenzione su questo problema e dichiarava di essere al lavoro per eliminare alcune situazioni eclatanti come quella che insisteva in piazza Principe di Napoli. Ma, ancora oggi, non solo non si è più convocato il “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali“ ma il problema dell’abusivismo commerciale esiste ancora ed è peggiorato.
Qualche situazione critica è stata solo spostata da una piazza in una strada poco distante ed è proprio di questa che vogliamo parlare. Forse l’assessore Ancona aveva sollecitato l’interessato a desistere dall’occupare Piazza Principe di Napoli per questioni di decoro senza però fargli capire che, spostandosi in via P. Amedeo, c’erano delle regole e leggi da rispettare anche se l’attività si trasformava da ambulante a posto fisso. Anzi, quest’ultima è anche più onerosa per le tasse da pagare e rigida nelle regole e decoro perché si inserisce in un contesto condominiale che ha delle proprie regole, si interagisce con terzi e tutti insieme devono rispondere a due fondamentali parametri imprescindibili, civile convivenza e decoro. Evidentemente per il nostro operatore, per sua natura culturale, il rispetto delle regole, la civile convivenza e il decoro urbano sono solo parole vuote a cui si può soprassedere con la quotidiana arroganza. Cosa è accaduto? Dopo una iniziale parvenza di rispetto delle regole, la situazione è andata sempre più degradando.
Anche in questo caso i residenti, da due anni, non possono più utilizzare i loro pass per le strisce blu perchè almeno due posti auto (che possono diventare tre) sono occupati durante l’apertura dell’attività da casse e tavoli con frutta, e nelle ore notturne, pomeridiane e di chiusura, da un motocarro parcheggiato in modo da mantenere il posteggio per la successiva apertura senza mai apporre un grattino (anche questa storia dei motocarri a Molfetta è una faccenda da approfondire e da eliminare con un’ordinanza).
In questo ultimo mese è accaduto qualcosa di anomalo che sicuramente nasconde dei retroscena a noi sconosciuti. Dopo una chiusura dell’attività, procrastinata con curiosi avvisi lasciati sull’entrata del negozio, giovedì scorso gli occupanti sono tornati alla grande e si sono impadroniti di tutto il suolo pubblico che c’era da occupare. Il risultato è che si è creato un corto circuito tra i residenti e la famiglia dell’attività commerciale e solo sabato c’è stato un intervento della Polizia Locale.
Ci chiediamo, da domani cosa accadrà? Carabinieri e Polizia Locale devono per forza essere allertati dal comune cittadino per intervenire oppure è più logico coordinarsi in azioni preventive e sanzionatorie in modo da indurre i “commercianti ribelli” ad attenersi alle leggi dello Stato?
Altrimenti l’alternativa per loro è indirizzarli presso cooperative agricole che hanno bisogno di manodopera per la raccolta di pomodori, melanzane, zucchine e meloni.