Dopo l’occupazione delle zone demaniali da parte degli stabilimenti balneari e ristoranti, dalla prima alla seconda cala, ora gli speculatori e artigiani dell’abuso edilizio hanno scoperto le spiaggette del centro antico.
Questa volta non hanno chiesto di poter utilizzare la zona demaniale per sistemare strutture “amovibili”, no, hanno prima trasformato la morfologia di una splendida spiaggetta, che confina con il Torrione Passari, portando massi e pietrame per creare la base della erigenda balconata e il gioco è fatto.
Stamattina quello che ha sorpreso i testimoni oculari dell’abuso è stato il fatto che non si trattava di strutture amovibili in legno, ma di vere e proprie opere con pietrame, che avrebbe accolto una copiosa colata di cemento.
L’abuso edilizio avrebbe trasformato circa 80mq di demanio pubblico in spiaggia privata, con muretto a secco posticcio.
Non sappiamo ancora se l’accesso al mare era preesistente o costituisce anch’esso un abuso edilizio.
L’allarme dato nelle prime ore della giornata ha fatto accorrere in Via S.Orsola privati cittadini, rappresentanti di Associazioni, movimenti politici e giornalisti che hanno documentato la “fragranza di reato”. I vigili intervenuti hanno intimato il blocco dei lavori ma, dal momento che sappiamo come vanno le cose a Molfetta, chiediamo al Sindaco, alla Capitaneria di Porto, all’Assessore Regionale al Demanio Guglielmo Minervini e alla Polizia Edilizia di vigilare, di ripristinare lo stato dei luoghi e rendere noti i nomi di chi ha commissionato l’opera e chi lo ha permesso.
All’idea di una città “zona franca”, come piace al Sindaco Senatore, noi non ci stiamo e lavoreremo affinché dai primi giorni del 2008 questa amministrazione cominci a fare le valigie, anche perché, come abbiamo affermato in altre occasioni, sono molti consiglieri comunali ad essere “abusivi”; più della metà di loro hanno cambiato casacca e non sono più gli stessi che gli elettori hanno votato con il loro partito di appartenenza.
Molfetta diventa ogni giorno di più un far west. Cos’altro aspettarci se i primi a credere che a Molfetta si può fare di tutto e di più sono i nostri “cari” (nel senso di “quanto ci costano”) amministratori?
Per l’imminente 2008 auguro a tutti noi solo una cosa: il risveglio dal letargo delle coscienze dei Molfettesi che purtroppo sembrano precipitare irreversibilmente verso un coma profondo.
Non si tratta di dire che da quella parte sono ….e noi siamo migliori, dobbiamo impegnarci a far riflettere la gente sul voto che esprime! Non possono e non devono vendersi al fumo di stì nani! Sono solo nani, altro che politici! …forse neanche un circo li ospiterebbe per delle serate!
Sveglia Molfetta!
P.S. Si dovrebbe iniziare a tagliare il numero dei consiglieri, delle commissioni, degli assessori e poi gli stipendi di costoro. La politica è un servizio, non una professione! Quindi se ne devono andare! V-DAY!
perchè non si scrivono i nomi del proprietario, del progettista, del direttore dei lavori, dell’impresa che hanno realizzato questo scempio?
Da Matteo mi aspettavo che si distinguesse dagli scrivani locali, anche per evitare che la gente onesta si rivolga a soggetti poco raccomandabili.
Possiamo sperare di trovare i nomi nei prossimi giorni.
Non c’è bisogno di fare i nomi tanto gli ingegneri e architetti che hanno distrutto molfetta vecchia sono sempre gli stessi. Piuttosto il Liberatorio dovrebbe okkuparsi del prgetto palazzo dogana
bastardi,adesso che il TAR vi ha condannato non commentate più le vostre stronzate quotidiane con le quali vi riempite la bocca senza conoscere un cazzo della realtà!!!