dall’inchiesta de Il Quotidiano Italiano
Capitolo primo, capitolo secondo
Appunti – di Matteo d’Ingeo
Il 26/11/93 l’assessorato Regionale alla Protezione Civile inviava al Sindaco di Molfetta, con preghiera di massima diffusione, l’invito ai “volontari” a partecipare alle giornate di studio sulla protezione civile, ma i nomi dei partecipanti non sono conosciuti.
Nei primi giorni del 1994 in seguito alle richieste, avanzate dall’Osservatorio “7 luglio sull’illegalità”, di prendere visione dei fascicoli della Protezione Civile, si cominciava a rimescolare le carte ed ecco uno strano messaggio lasciato sulla mia segreteria telefonica, per la precisione tra le 18.30 e le 21,00 del 14.01.1994. I messaggi lasciati sulla segreteria telefonica cosi recitavano: … SENTI ANIMALE… A TE INTERESSA VIVERE POCO??… EH? … BENE STAI ATTENTO…EH?
Senza dubbio una intimidazione; dopo qualche giorno di riflessione sull’accaduto, anche per ricostruire fatti e situazioni precedenti al 14/1/94, presentavo denuncia ai carabinieri di Molfetta. Nell’esposto si riferiva anche di un episodio avvenuto l’11 gennaio 1994 alle ore 11.00 presso il Comune di Molfetta dove l’assessore Pasquale Mancini, invitava il sottoscritto ad accomodarsi nel suo ufficio e dopo brevissimi cerimoniali di rito, seccamente mi chiedeva se mi stavo occupando del SER-Molfetta e perchè. La risposta fu positiva e il perchè riguardava lo studio dei flussi di contributi ricevuti dal Comune e del rapporto esistente tra SER – Pronto Soccorso – Polizia Municipale (Protezione Civile). Il colloquio fu bruscamente interrotto dall’arrivo di altri cittadini.
Successivamente a questo episodio continuai comunque ad interessarmi della protezione civile, S.E.R. e Polizia Municipale e scoprivo che nel marzo 1994 il Sindaco Annalisa Altomare inviava ad alcuni miei amici iscritti negli elenchi di volontari degli anni 80′, una lettera con cui si annunciava la volontà, da parte dell’amministrazione, a costituire le famose Unità Comunali Permanenti di Emergenza , previste dall’art.20 del regolamento Comunale di Protezione Civile.
Anche il sottoscritto ne approfittava per inviare al Sindaco la propria disponibilità utilizzando un modulo opportunamente predisposto dagli uffici di protezione civile; protocollai la domanda il 24.03.1994 e da allora nessuna risposta.
Qualcosa invece era accaduto all’interno della struttura del S.E.R. Molfetta, perché (oltre che richiedere e ricevere ulteriori contributi) dopo circa 10 anni Pasquale Mancini si dimetteva da Presidente, o almeno così sembrava.
Il 18 maggio 1994, con protocollo n. 16879, a firma della “delegata” Gadaleta Giacoma Il SERMolfetta presentava una nuova richiesta di contributi al Comune lamentando che la cifra di £. 10.000.000 annui ormai era insufficiente a sostenere le attività dell’associazione che si finanziavano attraverso l’autotassazione. Grazie ad una relazione favorevole della coordinatrice dei servizi sociali, Mezzina Maria Carmela, del 21 giugno 1994 l’amministrazione uscente si predispone all’erogazione di un nuovo contributo.
Ma anche la nuova amministrazione, a guida di Guglielmo Minervini, snobbando la mia volontà di affrontare il problema del S.E.R. e della Protezione Civile, concedeva nuovi contributi e ne prevedeva un altro per l’anno 1995 con delib. 1076 adottata il 17/7/95.
Sempre nello stesso anno, precisamente il 19/3/95 presso la sala dei Templari di Molfetta, si era tenuto un incontro sul tema: IL VOLONTARIATO VERSO UN NUOVO STATO SOCIALE organizzato dal S.E.R. in occasIone del decennale di fondazione dell’associazione.
Una manifestazione tranquilla fino a quando il neo-Presidente Mina Gadaleta, subito dopo la relazione dei relatori, annunciava la chiusura della manifestazione. In quel preciso istante, il sottoscritto chiedeva la parola, lamentando l’irritualità dell’incontro in cui si invitava il pubblico e non si prevedeva alcun dibattito, e con qualche difficoltà, mi conquistavo il diritto di parola, ma subito dopo le mie prime battute, il clima che si respirava in sala era piuttosto pesante.
Prendendo spunto da una lettera apparsa sulla Gazzetta del 29/12/93 – “Ma che volontari sono se poi ti presentano le fatture? “, sviluppavo un intervento abbastanza critico sul carattere “volontario” di una Associazione, nella fattispecie il S.E.R. Molfetta, che si sostituiva al servizio pubblico, pretendeva ed otteneva circa £. 20.000.000 l’anno dal Comune di Molfetta, aveva un bilancio annuo in entrata di circa £. 140.000.000 con conti correnti bancari e postali; volevo ben dire che il S.E.R. Molfetta non mi sembrava più un’associazione di volontariato e i soci avrebbero fatto bene a cambiare le finalità sociali e statutarie della stessa.
Naturalmente il mio intervento scatenava in sala quello che era facile immaginare e fino all’uscita dalla sala sentivo il fiato sul collo dei volontari del S.E.R. Molfetta. Uno di loro un certo Verolino, che doveva essere all’epoca molto vicino agli ambienti dell’ospedale di Molfetta, si avvicinava con toni minacciosi dicendomi che” … prima o poi mi avrebbe incontrato in qualche posto …”, non mi preoccupavo più di tanto e rivolgendomi all’ex Presidente Mancini dicevo che quelle parole mi facevano tornare alla mente altre minacce (mi riferivo a quella telefonata) e se mi fosse accaduto qualcosa sapevo chi denunciare.
Andai via con la convinzione che dovevo continuare ad occuparmi del S.E.R. Molfetta e della Protezione Civile e da allora ho ricostruito situazioni ed atti amministrativi.
Fine – capitolo terzo