“La teoria delle finestre rotte” in una città senza decoro

video di M.Jacono

Qualche anno fa avevamo un assessore alla legalità che era solito affermare – che nella condotta di chi mette qualche “cassettina di frutta” per strada non c’è abuso – facendo percepire alla collettività questi comportamenti accettabili e marginali dal punto di vista del decoro e del rispetto dei beni comuni. Oggi questa percezione è ancor più evidente tant’è che atti di vandalismo o di intimidazione sono archiviati dalla collettività, e dalle istituzioni, nello loro sfera di assuefazione. L’ultimo episodio avvenuto ieri in piazza Margherita di Savoia ne è la dimostrazione. Il comportamento di cittadini che depositano illegalmente rifiuti sotto un cartellone pubblicitario ed altri che gli danno fuoco, rientra in quella sfera di marginalità, accettabilità e non punibilità? No! Sarebbe bastato che la Polizia Municipale avesse rivisto le immagini delle telecamere presenti in piazza per individuare non solo il piromane ma anche chi ha lasciato i rifiuti e addebitargli i danni e la relativa sanzione.

Non siamo noi a dover ricordare che l’ambiente urbano influenza i nostri comportamenti. Lo dimostra la “teoria delle finestre rotte”, secondo cui, “se l’ambiente è brutto e degradato siamo tutti più portati a degradarlo ancor più e a violare le regole che lo governano. Se in un caseggiato c’è una finestra rotta che nessuno ripara, è esperienza comune verificare che nella zona si cominciano a rompere altri vetri, ad accumulare rifiuti, poi compaiono le scritte sui muri e in capo a qualche tempo non è difficile che si verifichi nei dintorni qualche atto vandalico o un episodio di microcriminalità. Se una comunità presenta segni di deterioramento ambientale, e questo sembra non interessare a nessuno, allora lì si genererà l’atto antisociale e illegale. Se una Comunità tollera i piccoli abusi finirà successivamente per accettare comportamenti ben più gravi e allarmanti. Non si tratta di adottare la “tolleranza zero” che suona come una sorta di soluzione autoritaria e repressiva, ma il concetto principale è che si deve prevenire qualsiasi forma di abuso e di illegalità diffusa”.

L’Amministrazione Comunale deve assumersi la responsabilità della gestione della città e il Sindaco deve interviene per prevenire e contrastare:

  • le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi.
  • le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento del patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana;
  • le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico;
  • l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili.

Questo non lo diciamo noi, ma lo afferma la legge e precisamente il Decreto del Ministero dell’Interno del 5 agosto 2008, che offre ai sindaci la facoltà di mettere in atto qualsiasi attività amministrativa con la finalità di migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la coesione sociale e il rispetto delle norme che regolano la civile convivenza.

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