La sindaca Natalicchio s’indigna per i furti al Cimitero e noi ci indigniamo per certe presenze al Cimitero

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Spesso la sindaca Natalicchio non conta fino a dieci e rilascia in rete dichiarazioni che diventano macigni e tornano a boomerang sul suo operato. Questa volta si lascia andare ad acrobatiche considerazioni di cui lei stessa non ne comprende la gravità. Lei parla di “violazione ” del cimitero e di vergognosa e intollerabile offesa alla memoria dei nostri cari. Questo accade quando qualcuno vuole amministrare una città senza conoscenza e memoria storica della stessa. Nel 1992, uno dei primi atti del suo breve sindacato, Gianni Carnicella ordinò l’allontamento dal Cimitero del pregiudicato, oggi ormai defunto, Petruzzella Raffaele, notificandogli un provvedimento di interruzione del rapporto di servizio per illeciti che lo stesso consumava all’interno della pubblica struttura trafficando sull’assegnazione dei loculi con altri complici. Il Sindaco Carnicella ebbe il coraggio di adottare la “tolleranza zero” in vari settori della pubblica amministrazione e forse questo suo modo di intendere il governo della città lo portò all’isolamento e al suo assassinio;  la sua azione amministrativa certamente era improntata sul metodo della prevenzione delle attività della microcriminalità locale. Invece oggi cosa sta accadendo?

Lei sindaco, e il suo vice sindaco, avete riportato nella struttura cimiteriale quelle tipologie sociali che oltre 20 anni fa il Sindaco Carnicella aveva allontanato. Prima di parlare “di offesa alla memoria dei nostri cari” lei ha offeso la memoria del sindaco Gianni Carnicella barbaramente ucciso da quello stesso assassino a cui, oggi, lei permette di lavorare ad ore nella struttura Cimiteriale. Nel 1992 si chiamavano “locazioni d’opera“, oggi si chiamano “cantieri di servizio“. Oltre a certe presenze ci sono anche altri “lavoratori” che in passato sono stati implicati in note vicende giudiziarie. Il Cimitero è anche il luogo della nostra memoria e non credo sia opportuno vedere in giro per i suoi viali certi personaggi, è veramente indecoroso, imbarazzante e offensivo. Abbiamo sempre affermato che questi cittadini, dopo aver scontato la loro pena, debbano tornare a rifarsi una nuova vita, ma sarebbe opportuno impegnarli in altri lavori, socialmente utili, fuori dalle strutture Comunali; e quella del Cimitero è sempre stata una situazione a rischio. Pertanto, prima di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per “individuare i centri di ricettazione del rame ed assicurare i colpevoli alla giustizia”, allontanate da quella struttura, in maniera preventiva, chi non deve essere lì perché offende la memoria dei nostri cari e quella di un primo cittadino assassinato perché aveva scelto di governare senza scendere a patti o cedere a ricatti.

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