La facciata principale della Chiesa di San Domenico, da parecchio tempo è interessata da opere che, a parere di cittadini attenti al rispetto per l’Arte e i Beni Culturali, inficiano l’integrità ed il decoro del Monumento; su detto prospetto sono stati stabilmente apposti, grandi pannelli recanti elementi scrittografici, mediante tasselli direttamente infissi nei paramenti lapidei, che ne occultano lo spartito architettonico. Si tratta di un uso piuttosto inconsueto del Monumento che, travalicando le necessità della specifica funzione religiosa, riduce la facciata quasi ad una grande bacheca.
Non abbiamo notizia di alcuna iniziativa del Sindaco, o della sensibile Assessora alla cultura, tendente a salvaguardare un bene architettonico del 1636. Invece ci risulta, da atti amministrativi che, gli amministratori comunali, bontà loro, intendono premiare il parroco della chiesa San Domenico concedendo a quest’ultimo una porzione di piazza delimitata dalle vie G.Bruno, Apicella e Giovene per l’installazione di una statua rappresentante il “Cristo Buon Pastore”. La motivazione, oltre a ” garantire un aumento della socializzazione nel quartiere”, sarebbe quella “d’implementare l’arredo e il decoro urbano”. Non siamo solo esterrefatti da questa scelta dell’amministrazione comunale che per altri quartieri e piazze sta convocando da mesi i residenti per decidere la rivitalizzazione e l’arredo delle piazze, ma in questo caso no; ma siamo preoccupati per la gestione futura della piazza da parte del parroco dal momento che già, nel caso che si discute, non ha avuto alcun rispetto del bene comune e architettonico. Pertanto chiediamo al Sindaco d’intervenire al più presto per “ordinare” al parroco, di liberare le facciate della chiesa e risarcire a proprie spese i danni arrecati al Monumento. Invece per la statua del “Cristo Buon Pastore”, chiediamo che sia revocata quella bruttura della delibera di G.C. del 28,01.2015 n.16. Di tutto questo, naturalmente, abbiamo informato il Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici.
Sono il presidente diocesano del Mieac, movimento di impegno educativo di Azione Cattolica e come tale ricordo al rispettabilissimo Parroco della illustre chiesa si san Domenico di Molfetta, che quando si decide qualcosa di religioso, ma che è anche ” sociale ” bisogna anche tener conto dell’impatto ambientale. Deve essere ” giusto ” e creare armonia, non conflittualità, altrimenti può essere da rivedere, in un’ottica urbanistica e di abbellimento della città e della sua attività umana ed economica. Ci vuole un’etica condivisa. Con tanti auguri a tutti! Molfetta è bella.
Egr. sig. d’Ingeo condivido moralmente molte sue battaglie per il bene della nostra città, anche se sono battaglie che purtroppo ad oggi non hanno portato a nulla, ma non condivido questa ultima sua, sulla posizionamento della statua di Cristo Buon Pastore su piazza Giovine.
Che senso ha non volere tale statua in una piazzetta dimenticata da tutti, che da pochi anni è stata liberata da una bruttura (sic. rivendita della frutta con annesse tettoie fatiscenti).
Voglio ricordare che la Parrocchia San Domenico è l’unica, e mi corregga se sbaglio,che ogni anno pensa a quella piazzetta facendo una manifestazione che si conclude con la piantumazione di alberi
Inoltre se posso esprimere un ultimo mio pensiero essere troppo integralisti in ogni campo non porta a nulla
Grazie.