«La prof della coca in valigia è vittima dell’ex marito»

fonte: http://edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it – di GIOVANNI LONGO

C’è un fascicolo della Procura di Bari in cui Elisa Salatino, la professoressa detenuta da metà febbraio in Australia quando la polizia federale trovò in valigia cinque chili di cocaina, è considerata vittima. Se la docente originaria di Fasano che insegnava nell’istituto Marconi di Bari ha sempre respinto le accuse sulla droga («Non c’entro nulla, qualcuno mi ha incastrato», ripete da mesi senza che nessuno in Italia pare voglia ascoltarla), c’è un’altra inchiesta da cui emergono tutte le sofferenze subite prima di quel viaggio drammatico.

Il Pm SavinaToscani, infatti, ha chiuso le indagini sull’ex marito della prof, accusato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Stando alle indagini, infatti, Vincenzo Capuano, 36 anni, durante la convivenza con Elisa, «poneva in essere una serie di condotte persecutorie ed estorsive consistite in continue richieste di denaro per acquisto di sostanze stupefacenti, adottando un atteggiamento sia fisico che verbale, violento, impedendo alla persona offesa di uscire e di usare il telefono e, quindi, anche di documentare clinicamente le violenze subite». Eccolo il clima in cui la docente, 40 anni festeggiati in cella, secondo la Procura di Bari, è stata costretta a vivere durante il matrimonio. Dalle carte emerge una Elisa debole e fragile. Un quadro che sembra coincidere con il racconto che i suoi famigliari fanno di lei e con quanto risulta dalle lettere e dalle telefonate spedite e fatte dal carcere di Melbourne, dove è detenuta da oltre nove mesi e di cui la «Gazzetta», nei giorni scorsi, ha dato conto in esclusiva.

È il 14 agosto 2014, la vigilia di Ferragosto, un giorno che per (quasi) tutti è di festa e che per Elisa non lo è stato affatto. È stato allora che, secondo la Procura, l’ex marito nei pressi della stazione ferroviaria di Fasano, minacciava sia la docente sia un suo parente, «al fine di ottenere una somma di denaro», urlando: «Quando vieni a Bari ti faccio vedere io».

L’episodio più grave, però, è certamente quello datato 20 gennaio 2015 quando Capuano, sempre secondo l’accusa, «dopo avere svegliato la persona offesa ed averle richiesto una ulteriore consegna di denaro, nonostante la stessa fosse in stato di gravidanza, la strattonava con violenza facendola cadere da una scala a chiocciola». Qualche giorno dopo Elisa subiva un’interruzione di gravidanza. Insomma, sempre per dirla con le parole dell’ufficio inquirente barese, l’ex marito provocava un «continuo stato di disagio e di terrore, incompatibile con le normali condizioni di esistenza» e determinava in Elisa un «perdurante stato di ansia, talmente grave da cagionare un mutamento delle sue abitudini di vita». Attraverso violenze e minacce, sempre secondo la Procura, «si appropriava indebitamente della somma di denaro, pari a 500 euro, per l’acquisto di  sostanze stupefacenti».

Nello stesso fascicolo è indagata anche la madre di Capuano, ex suocera di Elisa, accusata di violenza privata: nel periodo da gennaio 2014 ad agosto 2016, avrebbe preteso che Elisa mante- nesse il figlio, minacciando di ricorrere a «presunte conoscenze della provincia barese in grado di: “fargliela pagare”».

Con questo stato d’animo, dunque, di sofferenza e fragilità, Elisa accetta un regalo di un amico: un viaggio in Australia. Doveva essere l’inizio di una nuova vita, è diventato un incubo.

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