
La dirigente voleva pagare un conto inesistente per avere un credito dai proprietari del bar Matranga – fonte: Francesco Patanè – palermo.repubblica.it
L’unico barlume di speranza in una giornata tragica per lo Zen sono le parole della titolare della pasticceria Matranga di via Sciuti. La donna l’8 settembre dello scorso anno riceve una telefonata dalla dirigente scolastica Daniela Lo Verde per una proposta indecente e senza esitazione dice “no” ad ogni sorta di illecito. La preside della scuola Falcone, arrestata ieri mattina per corruzione, vuole pagare alla pasticceria una fattura di 6.800 euro per un catering mai ricevuto. Ha bisogno di una fattura per non perdere i soldi. Anche se il servizio non c’è mai stato, poco importa. Le resterebbe un credito che poi la dirigente scolastica nominata Cavaliere della Repubblica avrebbe recuperato poco alla volta in dolci, torte e rosticceria per sé e per i suoi familiari.

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Il contenuto della telefonata è surreale. “Signora Raffaella buongiorno… Daniela Lo Verde… scuola Falcone… le volevo dire questo… c’è stato un ordine… fatto a febbraio… e al quale non abbiamo dato riscontro… sarei in condizioni anche di pagarle la fattura e poi quest’ordine ce lo scomputiamo pian pianino… e… che fa la vengo a trovare?… ne parliamo di presenza?...” dice tutto d’un fiato la preside provando a mettere in scena l’ennesimo raggiro. Ma la risposta della titolare della pasticceria Matranga però non ammette repliche: “… Avevo parlato con mio marito e non eravamo… disponibili per questo…no, no, annulliamolo perché… la situazione è un po’ trubola (losca, ndr)… non… non vorrei… no“.

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Il rifiuto di prestarsi ai giochi illegali irrita Daniela Lo Verso che si sfoga con il vicepreside Daniele Acosta anche lui arrestato ieri mattina dai carabinieri su richiesta della procura europea. “Perciò… quindi… questi non hanno voluto 6.800 euro… ma come ragionano questi… quando è finito il covid mi ha detto… signora se non era per i suoi tremila euro noi potevamo chiudere… e ora mi fai questa faccia?“. Non comprende il motivo del rifiuto Daniela Lo Verde. Eppure solo un mese prima ha ricevuto la notifica di proroga delle indagini e dunque mentre cerca di truffare l’Unione Europea sa si essere indagata.

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I due devono trovare un’altra soluzione per i soldi da fatturare falsamente e poi recuperare. La pasticceria New Paradise accetta il denaro, fattura alla scuola senza aver fornito il servizio e di fatto apre un credito con la preside. Comincia così a fine settembre il filone dei soldi dati alla New Paradise come pagamento per il catering di progetti europei mai partiti. Alla pasticceria arrivano poche settimane dopo anche i 10.500 euro del progetto finanziato dall’Unione Europea sulla povertà educativa “ID 45 Cresciamo insieme“.

Di fatto la preside “ricarica” il conto personale con la pasticceria con i fondi europei e poi poco alla volta si fa consegnare dolci per sé e per le figlie. In un’occasione il gip di Palermo Elisabetta Stampacchia elenca quanto si fa consegnare dalla titolare senza pagare un solo euro: “Al fine di meglio comprendere la rilevanza della questione – scrive il giudice – appare opportuno evidenziare che la dirigente non si limitava a prendere solo dei semplici cioccolatini ma caricava sulla sua auto dodici pezzi di rosticceria, tre porzioni di primo, due piadine farcite, un panino, una torta, tre vassoi di frutta martorana e tre “pupaccena” di zucchero“.