Botta e risposta tra Rocco Palese (FI-PDL) e Michele Losappio (PRC) e i dubbi sulle centrali a biomasse in Puglia aumentano.
Riportiamo di seguito il testo di una interrogazione urgente al Presidente della Giunta e agli assessori all’urbanistica e allo sviluppo economico della Regione Puglia, a firma del Consigliere del PDL Rocco Palese, e la risposta dell’Ass. Regionale Losappio.
La vicenda della centrale Italgest di Lecce ha molte cose in Comune con quella della Powerflor di Molfetta. Viene spontaneo chiedersi come mai i consiglieri comunali molfettesi e provinciali, gli assessori provinciali e regionali non pongono la questione negli stessi termini. Chi impedisce ai politici molfettesi di far valere nelle sedi istituzionali le ragioni del bene comune e della salute pubblica molfettese?
Interrogazione urgente di Rocco Palese:
“La Regione approva solo ora un regolamento che ammette vizi e crepe dell’autorizzazione concessa nel 2007 a Italgest. La nostra prima interrogazione del 6 marzo scorso – dice Palese – nella quale ponevamo dubbi e perplessità sulla velocità con cui sono state concesse le autorizzazioni e sulla esigenza che la Regione Puglia chiarisse se questa centrale a biomasse può sorgere su terreno agricolo pur in assenza di varianti urbanistiche, resta ad oggi senza risposta. In quella interrogazione, ponevamo un problema: il decreto legislativo 387/03, prevede che le centrali alimentate a biomasse possono sorgere anche su terreni agricoli. Lo stesso Decreto definisce le biomasse come fonti rinnovabili (quindi esistenti in natura e inesauribili), provenienti anche dallo scarto di lavorazioni agricole e chiarisce che queste sostanze devono essere biodegradabili. La centrale in oggetto, come risulta dal progetto, sarà alimentata da due motogeneratori diesel alimentati a loro volta con olio di girasole. Il decreto legislativo 387/03 inserisce l’olio non tra le biomasse ma tra i combustibili, né può considerarsi l’olio di girasole “biodegradabile”. Quindi, sembra proprio che la centrale in oggetto non sia da considerarsi a biomasse e non possa quindi sorgere su terreno agricolo. Circostanza peraltro confermata ora dai contenuti del Regolamento approvato dalla Giunta regionale con delibera N. 767 del 14 maggio 2008. Infatti, in questo Regolamento la Regione va ad inserire la definizione di “biomasse combustibili”, inesistente nel decreto legislativo 387/03.
Ora, ammesso e non concesso che nella sola Puglia per volontà della Regione, possano esistere dal 14 maggio 2008 in poi le “biomasse combustibili”, è chiaro che non esistevano l’11 maggio 2007, all’atto della Conferenza dei servizi che nella stessa giornata si è insediata e si è conclusa presso la Regione Puglia dando parere favorevole all’insediamento della centrale di Lecce. E’ quindi lo stesso Regolamento ad ammettere che alla data dell’11 maggio 2007 non esistevano le “biomasse combustibili”, il che vuol dire che quella centrale non poteva sorgere su terreno agricolo”. Palese aggiunge: “Nel frattempo, l’intervento autorevole del ministro Fitto, ha fatto sorgere perplessità anche di natura politica all’interno del Consiglio comunale di Lecce: sia il capogruppo del centrosinistra, sia il difensore civico, dichiarano che l’iter autorizzativo della centrale appare illegittimo anche perché in palese violazione dell’art. 26 dello Statuto del Comune di Lecce in base al quale andava fatta una “istruttoria pubblica” per informare correttamente la cittadinanza leccese, che non è mai avvenuta. In sostanza chiediamo quindi alla Giunta regionale se non ritenga che il Regolamento approvato il 14 maggio 2008 costituisca una sorta di ammissione del fatto che la procedura aperta e conclusa l’11 maggio 2007, non fosse conforme alla normativa vigente; se non ritenga di dover prendere in considerazione quanto denunciato anche dal Difensore Civico del Comune di Lecce; se alla luce di quanto descritto in premessa, e del fatto che nel frattempo come appreso dalla stampa è stata aperta anche una inchiesta giudiziaria sulla vicenda, non ritengano di dover riconsiderare con la dovuta urgenza l’intero iter autorizzativo dell’impianto.
L’assessore all’ecologia, Michele Losappio replica al Presidente consiliare del gruppo di F.I., Rocco Palese, ma la sua risposta non soddisfa:
“Speravo che il Consigliere Palese studiasse di più una materia che evidentemente gli è ostica, magari rinunciando a qualche comunicato.
Poiché non l’ha fatto mi tocca spiegare che grazie al D.Lgs.vo 387/2003 (Governo Berlusconi) tutti gli impianti energetici fino a 50 MW elettrici, alimentati da fonte fossile o rinnovabile (biomasse comprese), sono esentati dalla assoggettabilità a VIA.
Obiettivo dei berluscones era quello di incrementare la produzione energetica, specie quella fossile e se questo ha determinato o determina problemi al territorio ebbene ora il Consigliere Palese sa con chi prendersela.
Il progetto di impianto Italgest è stato presentato al procedimento di autorizzazione unica quando era in vigore tale norma ed ha seguito le conseguenti procedure. Ma in Puglia governa il centrosinistra e così con legge n. 25/07 è stato introdotto l’art. 10 che individua il limite di 15 MW elettrici per evitare l’assoggettabilità a VIA. Dunque gli impianti che superano i 15 MW vanno a procedura di assoggettabilità in modo da poter esercitare un controllo su “centrale selvaggia” e difendere meglio la salute dei pugliesi ed il territorio.
La centrale CEM di Casamassima sembra rientrare in tale tipologia e quindi ne seguirà la procedura e poiché la Regione ha finalmente effettuato il passaggio alle Province di quelle deleghe ambientali che Palese ed il suo governo si tenevano inutilmente strette nelle mani, se il progetto è stato presentato dopo luglio 2007 spetterà alla Provincia di Bari esercitare la funzione di esame nel solco degli indirizzi del PEAR.”
Signori Ciccolella resistete a costui, monopolizzatore di platee, perchè Molfetta ha sete di progresso
Per chi non lo avesse capito il monopolizattore è sempre lui il DING
La miglior risposta per il “signore” che mi ha preceduto, credo sia un detto dello scrittore francese Paul Valéry: “se non riesci a demolire il ragionamento, cerca almeno di demolire il ragionatore”.
La stessa cosa avviene quando i denigratori del signor d’Ingeo non riescono a demolire i fatti, che hanno una loro forza intrinseca e prescindono dallo stesso d’Ingeo, e cercano con tutti i mezzi almeno di demolire chi li ha raccontati.
che c’azzecca la monopolizzazione con i fatti riportati nel post?
PETIZIONE ON LINE
per le energie alternative idonee al paesaggio – no all’eolico selvaggio nei pressi del Parco di Porto Selvaggio http://www.portoselvaggio.net – Palude del Capitano
questo è l’indirizzo: http://firmiamo.it/bastaeolicoselvaggio
sulla pagina della petizione c’è anche un codice html per mettere un bannerino sul proprio sito. esponilo… farai contente tante tante persone!