La Muraglia è di tutti… ci puoi mettere la firma

In meno di un anno l’Amministrazione Comunale ha emesso ben due Ordinanze restrittive che riguardano la fruibilità della muraglia pensile del borgo antico, prima quella del Commissario Straordinario del 5 Settembre 2016 (n. 45926) e poi quella Sindacale n. 41979 del 21 Luglio scorso. Entrambe le ordinanze si occupano principalmente della muraglia, oggi diventato luogo dove la mancanza di una chiara definizione tra spazi pubblici e privati permette alcune interpretazioni che finiscono per penalizzare residenti e fruitori dei luoghi.

 

Non capiamo per quale motivo, su un tema così complesso e delicato, non si sia inteso coinvolgere la cittadinanza, e in primis, il comitato di quartiere del centro storico, ci sembra opportuno che si tenga conto della molteplicità di attori sociali che vivono lo stesso. Ciò a fronte di una scelta così caratterizzante, che non può essere lasciata solo all’azione amministrativa, ma dovrebbe scaturire da un ampio confronto pubblico.

Focalizzare l’attenzione solo verso i bivacchi, il consumo di alimenti, gli imbrattamenti e gli atti vandalici (che si registrano in tutta la città e non solo sulla muraglia) non può e non deve sottacere altre “anomalie” quali gli “arredi urbani”, con cui alcuni residenti hanno, di fatto, occupato abusivamente lo spazio restringendo o impedendo il passaggio.

 

Anche il divieto di “produzione di suoni e rumori di qualunque genere”, appare pretestuoso in mancanza di una zonizzazione acustica del luogo oggetto delle ordinanze e, tale divieto o contenimento, dovrebbe interessare anche il ristorante “Palato” che invece disturba il vicinato anche oltre le 23.00.

Queste ordinanze, poi, non chiariscono qual è la parte pubblica e quella privata per tutte le tipologie di residenti della Muraglia, ovvero, quelli che si affacciano su via Dante con la stessa come lastrico solare, quelli che da questa hanno l’accesso diretto, coloro i quali hanno solo l’affaccio di porte-finestre.

A tal proposito chiediamo la revoca della Delibera di Giunta Comunale n. 10 del 18.01.2010 perché frutto di un pretestuoso contenzioso tra Amministrazione Comunale e proprietà privata; oggi, i gestori del ristorante “Palato” occupano una notevole parte di muraglia (lastrico solare di altri proprietari di locali su via Dante) in virtù di un accordo molto discutibile e un contenzioso mal gestito dall’Amministrazione Comunale. Anche se fosse regolare l’atto di transazione tra il sindaco Azzollini e il proprietario del Palazzo De Luca, il ristorante “Palato” dovrebbe occupare solo la porzione di lastrico solare di pertinenza del civico n.66 di via Dante, entrata del ristorante. Non crediamo che il Comune fosse nella condizione di fare atti transattivi per regolamentare un diritto di terzi più ampio. Il Comune riconosce al ristorante il diritto di occupare l’area sul lastrico solare (muraglia) senza alcun prezzo e non si capisce a quale titolo (cessione, concessione, occupazione temporanea, …) inoltre consente di occupare un’area molto più ampia di quella che copre il piano terra al civico n.66 di Via Dante. Chiede a De Luca di lasciare un passaggio largo 2 metri assumendo di avere su quell’area il diritto di servitù di passaggio e non di servitù pubblica di passaggio (come effettivamente è e che si estende sull’intera superficie). Il Comune è proprietario della superficie della Muraglia sulla quale grava una “servitù pubblica di passaggio” (per il passaggio) e non una semplice “servitù di passaggio” (per raggiungere un altro sito, fondo, o altro).

 

Tra l’altro il Comune è proprietario della parte superficiale del lastrico solare degli immobili localizzati a piano terra di Via Dante; infatti nei secoli, in caso di dissesto del basolato, ha sempre partecipato alle spese relativamente alla ricostruzione (svellimento e posa in opera) del basolato, mentre a carico dei proprietari del piano sottostante era la realizzazione del massetto. Le spese di manutenzione straordinarie erano sostenute per 1/3 dal Comune e per 2/3 dai proprietari dei locali a piano terra. Pertanto, paradossalmente, se domani ci fosse un lavoro da fare al lastrico solare dei civici n. 68, 70 o 72 e 74 (oggi occupato dai tavoli e piante del ristorante) chi pagherebbe, De Luca o il Comune?

In conclusione auspichiamo che l’attenzione verso i residenti implichi, da parte di questa amministrazione, la definizione degli obblighi che gli stessi hanno verso una comunità, soprattutto, nel godimento ed utilizzo di luoghi storici della città, motivo per cui sarebbe opportuno fare chiarezza sulla servitù pubblica di passaggio della strada pensile della Muraglia aprendo, nel contempo, un confronto con residenti, e non solo, che faccia sintesi delle istanze pubbliche e private. Inoltre ricordiamo che:

  • con nota n. 55097 del 6 Ottobre 2016 ( n.1) si chiedeva al Commissario Straordinario di verificare le occupazioni di suolo pubblico lungo la Muraglia pensile del Centro Antico;
  • con nota n. 62234 dell’ 8 Novembre 2016 si sollecitava il Commissario a rispondere ( n. 2);
  • con nota n. 2966 del 18 Gennaio 2017 si chiedeva al Comando di Polizia Municipale di intervenire sulle occupazioni di suolo pubblico sulla muraglia ( n. 3);
  • dagli uffici comunali, fino ad oggi, non sono pervenute risposte;
  • dal 2007 c’è un uso indiscriminato e improprio della strada pensile della Muraglia, quale bene pubblico e culturale di tutta la cittadinanza;
  • con Ordinanza n. 62889 del 22 Novembre 2007, a firma del Dirigente Settore Territorio Ing, Rocco Altomare, si “invitavano” i cittadini interessati alla rimozione di vasi e attrezzature varie, mobili e fisse, presenti sulla Muraglia per un riordino ed un migliore decoro dell’unica via pensile esistente in città e che la stessa ordinanza era decaduta solo nella parte riguardante il contenzioso con il sig. G. De Luca;

tenuto conto:

  • che dal 2007 lo stato dei luoghi non è mai cambiato, anzi è peggiorato (foto in allegato n. 1);

si chiede :

  • se gli uffici preposti hanno mai fatto rispettare l’ordinanza Ordinanza n. 62889 del 22 Novembre 2007 quando era in vigore;
  • se si intende rinnovare l’invito allo sgombero della Muraglia con una nuova ordinanza;
  • come intendono procedere gli Uffici Preposti in caso di mancata esecuzione dello sgombero delle occupazioni abusive richiamate nell’ordinanza del 2007 e ancora oggi mantenute da parte dei cittadini interessati;
  • la revoca dell’ordinanza sindacale 41979 del 21 Luglio scorso, in attesa di risolvere la natura giuridica della stessa strada pensile denominata “Muraglia”;
  • la revoca della Delibera di Giunta Comunale n. 10 del 18.01.2010 per i motivi esposti.

 

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