La Muraglia pubblica, falsità e cattiva informazione

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Anche Telenorba riceve cattive informazioni sulla Muraglia di Molfetta e produce, in questo caso, un servizio di pubblica informazione discutibile.

Nel servizio andato in onda il 6.11.2017, dal minuto 0:57 il giornalista argomenta delle informazioni errate: “I residenti non ci stanno, spiegano che questo in realtà è il lastrico solare delle attività che insistono al di sotto delle mura, 1/3 di pertinenza privata, gli altri 2/3 sono di servitù di passaggio“.

Queste dichiarazioni non sono molto diverse da quelle riportate in un intervento, apparso qualche settimana fa su un giornale on line, di una rappresentante di un certo “comitato dei residenti” che dichiarava: “Il Comune, previ accordi con i proprietari dei locali, costituì una servitù pubblica di passaggio, per cui parte della strada pensile è soggetta a tale servitù (per 2/3 della strada), mentre la restante parte (per 1/3) è di pertinenza delle abitazioni private che hanno accesso sulla Muraglia“.

Preliminarmente bisogna fare una premessa, gli intervistati e la maggioranza dei protagonisti del “comitato dei residenti” hanno residenza e domicilio in Via Amente e ognuno di loro per accedere alle proprie abitazione entra con le chiavi dall’unica porta riconosciuta all’anagrafe di Molfetta che è ubicata in via Amente. Quindi le signore della muraglia hanno un semplice affaccio sulla muraglia come una nostra qualsiasi finestra, o balcone, che si affaccia sulla strada pubblica. Questa tesi viene ancor più rafforzata dalle dichiarazioni della signora che si lamenta per la mancata pulizia della Muraglia, e ha ragione, perché la Muraglia è strada pubblica e da sempre c’è l’operatore ecologico che la spazza ogni giorno per tutta la sua larghezza e lunghezza. Se ci sono giorni che l’operatore non passa bisogna telefonare all’ASM, o alla Polizia Municipale, e denunciare il mancato spazzamento. 

Da oltre cent’anni, Delibere di Giunta Comunale, di Commissari Straordinari ed anche della “Sottintendenza del Distretto di Barletta” del 1860, affermano chiaramente che sulla Muraglia di Molfetta grava una “servitù di pubblico passaggio” e non una semplice “servitù di passaggio”.

Che cosa vuol dire, che un cittadino che abita in via Amente e ha una finestra che si affaccia sulla Muraglia, non può pretendere di avere un diritto esclusivo, e quindi “una servitù di passaggio” per recarsi verso la sua abitazione che è in fondo alla strada pensile della Muraglia. Noi mortali cittadini quando dobbiamo rincasare non entriamo dalla nostre finestre ma dai portoni dei nostri immobili. Quindi questi signori che rivendicano presunti, e infondati, diritti di proprietà, su una parte di Muraglia, mentono, perché loro hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini molfettesi e dei cittadini del mondo che si recano sulla muraglia su cui, lo ribadiamo, grava una “servitù di pubblico passaggio“. Tant’è che esiste uno spazzamento pubblico e una illuminazione pubblica su tutta la lunghezza della strada pensile. E non ci risulta che le bollette dell’illuminazione pubblica e i tributi per la pulizia del sito siano pagata per 1/3 o 2/3 della somma, dai residenti-domiciliati in via Amente che hanno un semplice affaccio sulla Muraglia.

Ed ora occupiamoci del gioco dei “2/3 e 1/3″ di servitù, o dei presunti diritti sulla Muraglia da parte dei  domiciliati in Via Amente.  Fino ad oggi, le versioni artatamente divulgate, da certi componenti del comitato residenti, e date in pasto anche ai giornalisti, sono infondate. Quando qualcuno ha ricordato le “antiche delibere di giunta comunale del 30.1.1915 (e non 1919) e del 25.6.1926” in cui si direbbe che “parte della strada pensile è soggetta a servitù di pubblico passaggio (per 2/3 della strada), mentre la restante parte (per 1/3) è di pertinenza delle abitazioni private che hanno accesso sulla Muraglia”, dichiara spudoratamente il falso

Questa storia dei “terzi” non riguarda assolutamente le presunte proprietà private o pubbliche della Muraglia, ma semplicemente, ed esclusivamente, la ripartizione delle somme da pagare ogni qualvolta che c’è stato un contenzioso tra il Comune di Molfetta e i proprietari dei locali sottostanti la Muraglia che hanno affaccio in via Dante. L’archivio comunale raccoglie tutti gli atti amministrativi che riguardano questo contenzioso che si è sempre risolto, in passato, nello stesso modo; in caso di infiltrazioni piovane che dal lastrico solare (Muraglia) si insinuavano nelle proprietà sottostanti a causa del deperimento, o mal posizionamento del basolato, le spese per i lavori di ripristino venivano suddivise per 1/3 a carico del Comune, per la rimozione e messa in posa delle basole, e 2/3 a carico dei proprietari dei locali, con entrata in via Dante. Ma negli ultimi anni sembra essere scomparsa anche questa ripartizione e da alcune Determinazioni Dirigenziali si deduce che il Comune paga interamente le spese di questo tipo, vedi D.D. n. 103 del 15/05/2013 e D.D. n.173 del 29.11,2013 rispettivamente per i locali dello “Studio Radiologico Lovero” e “ristorante Isola di sant’Andrea“. 

Pertanto non esistono documenti che parlano di presunte pertinenze private sulla strada pubblica della Muraglia per i proprietari di case con entrata in Via Amente e con l’affaccio sulla Muraglia.

A carico di questi ultimi rimangono le occupazioni di suolo pubblico, presumibilmente abusive, di cui abbiamo chiesto notizie al Sindaco e, prima ancora, al Commissario Straordinario.

Dall’ultima lettera protocollata il 7 agosto 2017 non abbiamo ancora ricevuto risposte e le richieste sono ancora attuali, in particolare si chiede:

  • se gli uffici preposti hanno mai fatto rispettare l’ordinanza Ordinanza n. 62889 del 22 Novembre 2007;
  • se si intende rinnovare l’invito allo sgombero della Muraglia con una nuova ordinanza;
  • come intendono procedere gli Uffici Preposti in caso di mancata esecuzione dello sgombero delle occupazioni abusive richiamate nell’ordinanza del 2007 e ancora oggi mantenute da parte dei cittadini interessati;
  • la revoca dell’ordinanza sindacale 41979 del 21 Luglio;
  • la revoca della Delibera di Giunta Comunale n. 10 del 18.01.2010 , perché frutto di un pretestuoso contenzioso tra Amministrazione Comunale e proprietà privata; oggi, i gestori del ristorante “Palato” occupano una notevole parte di muraglia (lastrico solare di altri proprietari di locali su via Dante) in virtù di un accordo molto discutibile e un contenzioso mal gestito dall’Amministrazione Comunale. Anche se fosse regolare l’atto di transazione tra il sindaco Azzollini e il proprietario del Palazzo De Luca, il ristorante “Palato” dovrebbe occupare solo la porzione di lastrico solare di pertinenza del civico n.66 di via Dante, entrata del ristorante. Non crediamo che il Comune fosse nella condizione di fare atti transattivi per regolamentare un diritto di terzi più ampio. Il Comune riconosce al ristorante il diritto di occupare l’area sul lastrico solare (muraglia) senza alcun prezzo e non si capisce a quale titolo (cessione, concessione, occupazione temporanea, …) inoltre consente di occupare un’area molto più ampia di quella che copre il piano terra al civico n.66 di Via Dante. Chiede a De Luca di lasciare un passaggio largo 2 metri assumendo di avere su quell’area il diritto di servitù di passaggio e non di servitù pubblica di passaggio (come effettivamente è e che si estende sull’intera superficie). Il Comune è proprietario della superficie della Muraglia sulla quale grava una “servitù pubblica di passaggio” (per il passaggio) e non una semplice “servitù di passaggio” (per raggiungere un altro sito, fondo, o altro).

Inoltre chiediamo al Sindaco di fare chiarezza sulla servitù pubblica di passaggio della strada pensile della Muraglia, dichiarando la nostra disponibilità anche ad un confronto pubblico, con documenti alla mano, con residenti, e non, che faccia sintesi delle istanze pubbliche e private e per chiudere questo odioso contenzioso. In attesa… firmiamo la petizione domenica mattina alle ore 10.00 a Corso Umberto altezza Liceo.

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