Un atto vandalico? Forse no; il vandalo ubriaco e psicopatico non colpisce un solo obiettivo ma si diverte nella sua momentanea incoscienza a colpirne più di uno e in sequenza ravvicinata. Invece l’h24 in allestimento sembra essere stato l’unico obiettivo. E perché? Il 30 gennaio scorso un altro distributore h24, in piazza Margherita di Savoia è stato interessato da un inizio d’incendio prontamente spento dai Vigili del Fuoco. Corto circuito o incendio doloso?
Questi due episodi, per fortuna senza alcuna grave conseguenza, dovrebbero invece cominciare ad interessare la pubblica amministrazione e le forze dell’ordine. Si faccia un censimento degli h.24 aperti in città, il tipo di contratto di locazione, chi sono i gestori o i proprietari. Quali sono le società che gestiscono le catene degli h24 e da dove provengono i soldi degli investimenti. E poi, per arginare l’apertura di questi esercizi commerciali cercare, dal punto di vista amministrativo, tutti i cavilli per tardare la loro apertura. Non sentiremo la loro mancanza a vantaggio della quiete pubblica e del commercio cittadino tradizionale.