La centrale Powerflor è in contrasto con l’adeguamento del PRGC al PUTT/P?

Corrado Ciccolella e Scajola Oggi si riunisce l’ultimo consiglio comunale di settembre, molto atteso da tutta la città perché il sindaco aveva promesso di discutere il Piano di commercio, invece l’ordine del giorno non prevede nulla del genere. C’è invece al quinto punto la discussione sulle osservazioni ed opposizioni sull’adeguamento del P.R.G.C. al P.U.T.T./P. art. 5.06 delle N.T.A.
Tra le varie osservazioni ci interessa in particolare quella presentata da Vitonofrio Mongelli riferita all’area in località “Sette Torri” che di seguito riportiamo integralmente.
 
“Sulla relazione illustrativa del progetto di adeguamento del P.R.G.C. al P.U.T.T./P. a pagina 19 è riportato:
 
…- L’area di località “Sette Torri”, verso il confine tra Bitonto e Terlizzi, viene restituita ad un interesse ampio di natura paesistica in quanto dotata di condizioni specifiche e peculiarità – il connubio tra la quota altimetrica e la particolarità ubicativa geografica – che la rendono di valore apprezzabile nell’ambito dell’idea diffusa di significatività panoramica; è l’unica area dalla quale è apprezzabile un certo scorcio costiero e, nel contempo, un’ampia “profondità di campo” (fatta di uliveti) del territorio interposto.-… 
 
L’area denominata “Sette Torri” con gli antichi casali insiste nel territorio comunale di Bitonto; a ridosso dell’area, interna al comune di Molfetta, denominata “Piscina Le Fontane – Scesa del Monte” con altezza s.l.m. di circa 128 m è situata a distanza di circa 1,7 km in linea d’aria dalla costruenda centrale a biomasse liquide Powerflor disposta sul territorio di Molfetta.
Non è stato considerato l’impatto ambientale della centrale a biomassa liquida Powerflor con due motogeneratori già installati e una potenza termica complessiva di 77 MW; potenza elettrica complessiva nominale che verrà immessa in rete di 38,08 MW ed una quantità di calore lordo prodotto attraverso un sistema di cogenerazione pari a 16,74 MW per un rendimento di calcolo del 49,9 % (considerando i benefici della cogenerazione).
Per un rapido confronto il carico elettrico massimo assorbito dalla città di Molfetta (punta invernale) è di 24 MW.
Lo scorcio costiero visibile dalla zona impatta attualmente con ben tre elettrodotti a 150 kW (Linea F.S. Bari Barletta; Linea da Cabina Primaria Giovinazzo a C.P. Molfetta; incrocio della linea a doppia terna da stallo Powerflor a linea Molfetta – Giovinazzo).
Ovviamente gran parte del calore prodotto dai motogeneratori verrà disperso nell’aria assieme alle polveri sottili; le serre adiacenti alla centrale non hanno bisogno di tanto calore per essere riscaldate e la Powerflor non ha richiesto al Gestore del Servizio Elettrico di produrre “energia bianca” giusto utilizzo dell’energia di cogenerazione per il riscaldamento delle serre.
Ritengo infine che l’ARPA Puglia dovrà monitorare costantemente l’area della centrale in considerazione del fatto che i motogeneratori di tipo navale possono anche essere alimentati con olio pesante; olii esausti delle autovetture; orimulsion.
L’olio di palma che alimenterà la centrale, proveniente dalla Malesia verrà rettificato presso un’altra centrale a biomassa di Monopoli per poi essere trasportato integro a Molfetta.
L’azienda Powerflor ha inoltrato istanza al comune di Molfetta per produrre energia elettrica da biomassa il 02/09/2005 ha ottenuto da Enel Distribuzione S.p.A. il 16/11/2006 preventivo per lavori di connessione alla linea a 150 kW e trasporto di una potenza di 120 MVA; il 29/06/2007 l’azienda Powerflor invia al comune di Molfetta progetto di variante per poter produrre circa 116 MW con 6 gruppi motogeneratori.
Il progetto iniziale è stato l’unico ad essere stato approvato e pertanto la Powerflor ha creato congestione in rete dal 2005 al prossimo novembre 2010 quando verrà sancito dal GSE che erogherà in rete solo 38,08 MW-.
 
Il Liberatorio Politico non solo condivide e fa propria l’osservazione del dott. Mongelli, ma chiede a tutti i consiglieri comunali di esprimersi finalmente, anche se molto in ritardi, sulla opportunità di costruire una centrale elettrica in un territorio agricolo che lo “rendono di valore apprezzabile nell’ambito dell’idea diffusa di significatività panoramica; è l’unica area dalla quale è apprezzabile un certo scorcio costiero e, nel contempo, un’ampia “profondità di campo” (fatta di uliveti) del territorio interposto”, così come gli uffici comunali hanno scritto.
Chiediamo inoltre al sindacosenatorepresidente Azzollini di confermare in consiglio comunale le dichiarazioni rilasciate  nell’ambito di un convegno su “Ambiente ed Energie” tenutosi a Bisceglie nel luglio 2008.Azzollini affermò in quella conferenza, non ironicamente, che la centrale Powerflor è nata in zona agricola, “tra le cicorie”, da un accordo tra “quattro o cinque funzionari e qualche imprenditore”, e “al comune arrivava la convocazione della conferenza di servizio il giorno dopo che si era fatta”.
Sono dichiarazioni molto gravi di cui un Senatore della Repubblica dovrebbe assumersi la responsabilità e come Sindaco avrebbe dovuto denunciare alle autorità competenti le “anomalie” autorizzative che hanno regalato ai molfettesi una centrale elettrica nel bel mezzo di terreni agricoli che producono ancora la cosiddetta “cicoria di Molfetta”.
Nascerebbero quindi dei seri dubbi sulla costruzione della centrale  elettrica Powerflor srl, la cui proprietà, inizialmente della famiglia Ciccolella ed oggi, a maggioranza, della Marseglia Group di Monopoli, anche alla luce degli aggiornamenti che ci giungono dalla Procura di Crotone sul filone d’indagine sulla costruzione della centrale di Scandale.
“… La società Alibio che fa capo all’imprenditore di Molfetta Corrado Ciccolella ha restituito allo Stato una somma di quasi nove milioni di euro. Mentre altri cinque milioni e mezzo di euro saranno restituiti dalla società ‘Eurosviluppo Industriale’, la spa di cui è amministratore l’imprenditore monegasco Aldo Bonaldi, che sta trattando con Equitalia per ottenere una rateizzazione del debito. Si tratta delle due società coinvolte nell’indagine dal procuratore della repubblica di Crotone Raffaele Mazzottae dal sostituto Pierpaolo Bruni sulla centrale per la produzione di energia elettrica a turbogas di Scandale e, appunto, sui milioni di euro destinati dallo Stato alla ricostruzione dell’apparato produttivo crotonese che invece avrebbero preso tutt’altra strada.
Con il finanziamento ottenuto negli anni passati attraverso un apposito contratto di programma, infatti, la Alibio, che faceva parte del Consorzio Eurosviluppo costituito per creare nuove iniziative industriali collegate alla centrale di Scandale, avrebbe dovuto realizzare un impianto di serre utilizzando il vapore prodotto dalla stessa centrale. Impianto che in realtà non ha mai visto la luce, ma anzi è stato prima delocalizzato a Simeri Crichi e successivamente in Puglia.Tanto è vero che lo stesso ministero dello Sviluppo economico ha revocato il finanziamento alla Alibio pretendendone la restituzione. Soldi che – secondo gli inquirenti – sarebbero invece finiti nei conti della ’G.C. Impianti’ dello stesso Ciccolellae della ‘Eurosviluppo Industriale’ di Bonaldi. Proprio per questo il 15 luglio scorso la Procura della Repubblica di Crotone ha chiesto il fallimento della società Alibio.
L’identico meccanismo – sostengono ancora gli inquirenti – sarebbe stato messo in atto da Aldo Bonaldi per ‘svuotare’ la società ‘Eurosviluppo Industriale’ che, al pari della Alibio, si è vista revocare il finanziamento ottenuto in precedenza dal ministero dello Sviluppo economico. Pertanto, nel maggio scorso, la Procura ha chiesto il fallimento anche per ‘Eurosviluppo Industriale’ a causa della grave situazione debitoria in cui la società si è venuta a trovare… “. (Il Crotonese)

Questo ci raccontano le cronache dei giornali calabresi e non quelli pugliesi.

Una risposta a “La centrale Powerflor è in contrasto con l’adeguamento del PRGC al PUTT/P?”

  1. Questi politici del PDL o sono degli sprovveduti o credono di poterci prendere impunemente per i fondelli! Fini si ritrova una casa, regalata al suo partito di provenienza, forse venduta e certamente affittata a suo cognato… a sua insaputa.  All'ex ministro Scajola qualcuno gli ha pagato gran parte di una una casa… a sua insaputa. Al nostro sindacopresidentesenatore Azzollini addirittura gli hanno fatto trovare in costruzione un'intera centrale elettrica sul territorio molfettese… anche questa a sua insaputa!

    Devilish >:(

I commenti sono chiusi.

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