
Il procuratore capo di Trani Roberto Nitti lancia l’allarme per le carenze nella polizia giudiziaria. Negli ultimi anni le associazioni malavitose hanno rilevato farmacie in difficoltà economiche per avviare i loro traffici illeciti – fonte: Linda Cappello – www.lagazzettadelmezzogiorno.it
La provincia della Bat è una delle prime in Italia per tasso criminale. Ma nonostante questo gli organici delle forze dell’ordine sono tutt’altro che adeguati per fronteggiare una situazione così emergenziale.
È questo il grido d’allarme del procuratore capo di Trani Roberto Nitti, che nei giorni scorsi ha convocato un incontro presso la biblioteca del Tribunale di Trani con i presidenti di tutti gli ordini professionali presenti sul territorio proprio per sensibilizzare al problema i principali attori della vita sociale, che per la prima volta si sono seduti insieme intorno ad un tavolo.
Il procuratore ha illustrato i dati già sottoposti all’attenzione del Ministero dell’Interno, del ministro della Giustizia e della commissione parlamentare antimafia.
«La situazione nel circondario di Trani è straordinariamente allarmante», ha esordito Nitti.
Ma se da un lato preoccupa la costante e progressiva infiltrazione della malavita nei gangli principali della società, così come nel tessuto economico, la priorità assoluta sembra essere quella di rafforzare i presidi di legalità sul territorio. «La provincia della Bat è l’unica in Italia a non aver potuto beneficiare per oltre un decennio delle istituzioni provinciali previste», ha spiegato Nitti, ponendo l’accento sulle dotazioni dei servizi di polizia giudiziaria. Si parla di gravi carenze, specialmente se raffrontate con quelle di altri territori con pari densità di popolazione ma un tasso criminale decisamente inferiore.
«Le istituzioni centrali riconoscono la gravità della situazione e l’insufficienza della rete delle forze dell’ordine – ha proseguito il procuratore – ma nella migliore delle ipotesi, a fronte della necessità di dotare la provincia degli organi necessari, si procede con piccoli e isolati interventi che spostano di poche unità le risorse disponibili. Nell’ipotesi più ricorrente si continua a dire che le percentuali di copertura degli organici delle forze dell’ordine sono buone, senza considerare che sono proprio gli organici che – con palese errore di pianificazione – sono stati gravemente sottodimensionati».
Le risorse sono talmente esigue che in alcuni casi, per determinate tipologie di reati, non è possibile svolgere le indagini.
Chiaramente queste criticità si ripercuotono sul cittadino, e non solo dal punto di vista della sicurezza.
Basti pensare che per assicurare un’auto del valore di circa 40mila euro, un residente della Bat paga un premio annuo di circa 3.375 euro, a differenza di un cittadino di Udine che per la stessa tipologia di veicolo paga appena 355 euro.
Condivide la preoccupazione di Nitti anche il presidente dell’ordine degli avvocati di Trani Tullio Bertolino: « I dati appaiono allarmanti – commenta – a conferma di una vera e propria escalation della criminalità che, con i propri esempi negativi, sta influenzando in modo pessimo anche le regole base del vivere sociale. Occorrerà portare nelle scuole di ogni livello la cultura della legalità, anche approntando dei progetti specifici. Infine – continua – bisognerà attivare gli sportelli d’ascolto e di primo intervento in favore di quei cittadini che abbiano subito oppure vogliano solo denunciare fenomeni criminali ma che, sentendosi soli, non hanno il coraggio di denunciare il malaffare».
Il presidente dell’ordine dei commercialisti Alberto Muciaccia ha spiegato come « le ultime vicende legate alla pandemia, al rincaro delle materie prime e alla ripresa economica, soprattutto nel settore delle ristrutturazioni edilizie, bruscamente in frenata a causa del blocco degli acquisti dei crediti fiscali da bonus, sono fattori che possono indebolire ulteriormente il tessuto economico e sociale, favorendo anche l’avanzata dell’illegalità».
Lo spaccato offerto dal presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro Eugenia Losito evidenzia un’ altra anomalia.
«Assistiamo da un lato ad un numero sempre più consistente di imprese che costituiscono il tessuto economico del nostro territorio – sottolinea – che necessitano di manodopera: emerge un disinteresse dei lavoratori disoccupati, rispetto ad un assistenzialismo loro garantito dal reddito di cittadinanza, piuttosto che da altre forme di sussidi. Pare evidente che il mercato è gestito da forze esterne che generano squilibrio».
Invoca interventi correttivi non più procrastinabili anche il presidente dell’ordine dei medici Benedetto Del Vecchio, che elenca punto per punto tutte le criticità del settore. «Un numero di posti letto per abitanti insufficiente – spiega – il settore delle urgenze con scarso personale sanitario, liste di attesa non conciliabili con l’appropriatezza delle cure e conseguente ricorso alla sanità privata non accessibile alle fasce più fragili determinano una crescente sfiducia nei confronti del sistema assistenza, frustrazione e aumento della tensione sociale e costituiscono terreno fertile per lo sviluppo di comportamenti di devianza».
Il presidente dell’ordine dei farmacisti Michele Dalfino Spinelli lancia l’allarme delle infiltrazioni mafiose: «Negli ultimi anni – evidenzia – si sono registrati casi in cui organizzazioni criminali hanno rilevato farmacie in difficoltà economica, per utilizzarle in traffici illeciti». In base alla normativa vigente, la farmacia viene acquistata con la stipula di un atto notarile e dopo una delibera della Asl che effettua una serie di controlli. « Tale sistema di controllo – conclude il presidente – risulta oggi del tutto inadeguato a fronte dell’estensione della titolarità delle farmacie a società di capitali che ha chiaramente favorito la diffusione dei fenomeni criminali».
Hanno partecipati alla riunione anche i rappresentanti degli ordini degli architetti, dei chimici, dei dottori agronomi, degli ingegneri e degli assistenti sociali. A breve il procuratore Nitti incontrerà anche il presidente del consiglio notarile di Trani.