Introduzione assemblea del 9 Marzo 2006

Introduzione assemblea del 9 Marzo 2006
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CHI SIAMO
Durante le nostre riunioni ci siamo spesi molto per tentare di capire come definire la nostra identità. Abbiamo colto qualche spunto quando alcuni di noi hanno assistito alla manifestazione, tenutasi a Foggia il 10/2/06 al Teatro del Fuoco, dal titolo: "Unire la sinistra nell'UNIONE". I relatori di quella serata furono: on. Alba Sasso, on. Pietro Folena, pres. Nichi Vendola, prof. Marco Barbieri solo per citarne alcuni. Tali personalità di spicco, a turno, manifestarono la necessità per tutta la sinistra di:
-archiviare la storia del '900;
-fare i conti in maniera definitiva con la storia, senza il timore di mettere fuori gli scheletri chiusi negli armadi (Foibe, Gulag, Stalinismo);
-mettere da parte etichette e appartenenze, oggi prive di significato (sinistra riformista/radicale/socialista/social-democratica etc.)
-ricostruire questa identità, scegliendo il meglio e la parte comune di quelle tradizioni.
C'è anche da considerare come il definirsi "di sinistra" potrebbe portare qualcuno a sentirsi escluso dalle nostre attività. Così non deve succedere, in quanto vogliamo aspirare a raccogliere una condivisione quanto più trasversale possibile, senza con questo rinunciare a quella identità comune di cui sopra.
 

 EVOLUZIONI DEL LIBERATORIO POLITICO

 E' su queste basi che è nata l'idea del "Liberatorio Politico". Le nostre priorità sono state:
a) creare un luogo ed una esperienza che non dovessero "morire" subito dopo le elezioni amministrative;
b) aiutare i partiti di centro-sinistra e i loro "iscritti dissidenti" a venir fuori dal pantano venutosi a creare con le primarie;
c) ridurre al massimo le deleghe di rappresentanza, in favore della partecipazione;
d) escogitare un metodo nuovo per fare politica, partendo dai problemi e restituendo potere decisionale e responsabilità alla base;
e) No alle strutture piramidali di potere, in favore di quelle a rete che evitano la personalizzazione della politica; 
f) spazzare via, una volta per tutte, i trasformismi;
g) battere l'attuale maggioranza di governo della città.

  Dopo esserci spesi molto per cercare di trovare le soluzioni più efficaci a soddisfare le già citate condizioni, ci siamo anche dovuti accollare l'onere di dimostrare pubblicamente fino a che punto il nostro impegno potesse risvegliare le coscienze dei cittadini. Paradossalmente è toccato a questa sorta di eterogenea "Armata Brancaleone" fare dimostrazioni di forza, attraverso un confronto diretto con le attuali forze politiche strette attorno al candidato sindaco emerso dalle primarie . Abbiamo accettato la sfida, con coraggio e quel pizzico di incoscienza necessaria a smentire i pronostici più accreditati. Per fortuna siamo riusciti a portare a casa risultati molto positivi, anche al di là delle nostre più rosee previsioni.   

CRITERI DI ORGANIZZAZIONE
Veniamo alle questioni pratiche: di "METODO".
-L'obiettivo sarebbe quello di differenziarsi dalle strutture di partito tradizionali, quel tanto che basta a far sì che le decisioni più importanti non debbano esser prese da un numero ristretto di elementi.
-Ci vogliono regole ben precise che permettano di trovare accordi, senza aver bisogno di leadership.
-Non nascondiamo che si tratta di un progetto molto ambizioso, ma possiamo sfruttare il vantaggio di partire da una struttura organizzativa locale, che esclude la necessità di dover dar conto ad organi superiori.
-Anche all'interno dei partiti si sostiene che prevale la volontà dell'assemblea degli iscritti e ciò permette loro di sostenere che "il popolo è sovrano". In realtà il problema della partecipazione è che non tutti possono dedicarsi "alla vita politica" nello stesso numero di ore. Fare un numero troppo frequente di assemblee taglierebbe automaticamente fuori chi non può parteciparvi con quel determinato ritmo. Chi ha più tempo e modo di spendersi maggiormente, dovrebbe mettersi a disposizione di altri e non acquisire potere. E' indispensabile mettere sullo stesso livello di conoscenze ogni componente dell'assemblea, in modo tale che tutti abbiano le basi e le conoscenze minime per prendere decisioni consapevoli. E' importante comunicare non solo con l'esterno, ma anche tra le strutture interne. L'idea è di formare gruppi a rete e in comunicazione tra essi.

ORGANIZZAZIONE INTERNA
Invitiamo tutti ad aiutarci a mettere per iscritto le regole che dovranno permetterci di:
-creare un'organizzazione interna
-individuare il candidato sindaco e le persone che andranno a formare una lista
-stilare un progetto politico-programmatico che indichi principi e valori ispiratori
– elaborare un programma di governo

-formare gruppi di lavoro che si occupino di "progetti traccianti" alla base di un modello di sviluppo per la città 

 LA NOSTRA PROPOSTA
Abbiamo scelto una struttura "snella", che possa essere funzionale a quanto ci proponiamo di fare. L'esperienza delle primarie ha già evidenziato come fare un elenco di regole ferree e dettagliate non garantisce, in maniera assoluta, uno svolgimento corretto dei processi. Vogliamo badare più alla sostanza che non alla forma.  

Si andranno a formare i seguenti GRUPPI di lavoro:  
-garanti che si occuperanno dell'individuazione del candidato sindaco
-comunicazioni interne ed esterne
-logistica e rappresentanza
-stesura di appello politico-programmatico con valori e principi ispiratori
-programma di governo
-10 progetti traccianti
  
 
COME ADERIRE AL LIBERATORIO
In attesa che sia pronto il documento/appello politico da far sottoscrivere a tutti gli aderenti, chiediamo a partiti e movimenti di fare un'uscita pubblica (es. comunicato stampa, manifesti da affiggere in città), in cui si dichiara esplicitamente di abbandonare il progetto dell'Unione in favore di quello del Liberatorio Politico.
 
Matteo d’Ingeo: abbiamo la necessità di proporre un modello di organizzazione per le varie attività del Liberatorio, allo scopo di valorizzare il contributo che ciascun aderente è in grado di fornire e anche per rendere efficace la nostra azione per il raggiungimento degli obiettivi comuni. I metodi e l’organizzazione devono contribuire a:

 

  • Prevenire gli errori e ridurre al massimo i rischi di insuccesso

     

  • Valorizzare, come già sottolineato, le risorse disponibili e i contributi di tutti gli aderenti

     

  • Dare concretezza a tutti gli obiettivi, nei modi e negli strumenti per raggiungerli

     

  • Essere trasparenti attraverso le certezze sulle procedure da adottare

     

  • Distribuire responsabilità e carichi di lavoro 

Quali sono gli elementi di debolezza nella nostra struttura:

 

 

 

 

 

 

  • Scarsa esperienza politica in alcuni elementi del nostro gruppo, anche se non mancano personalità dotate di un ricco bagaglio di conoscenze in merito

     

  • Assenza di un substrato comune di esperienze in ambito politico-civile. Ciò può determinare scarsa coesione

     

  • Rischio di essere oggetto di strumentalizzazione da parte di altri soggetti politici

     

  • Scarsa capacità di pianificare le attività nel tempo: individuare e organizzare le risorse necessarie; organizzare quelle disponibili

     

  • Imminenti e ravvicinate scadenze elettorali

     

  • Penuria di aderenti che possono dedicarsi a tempo pieno 

Non mancano i punti di forza:

 

 

  • La novità e l'alternativa che rappresentiamo nel panorama politico della città

     

  • La congiuntura politica nazionale (prima ancora che locale) favorevole a chi non è compromesso con l'attuale sistema di potere e la crisi di un sistema che scambia favori con consensi elettorali

     

  • L'assenza di una ideologia che possa precludere a priori la condivisione di obiettivi

     

  • Una visione etica della politica

     

  • Forti motivazioni e rifiuto della delega politica

     

  • L'adesione attiva di cittadini disposti a dare il proprio contributo in termini di tempo, competenze professionali, relazioni sociali, immagine,etc.

     

 

Per entrare maggiormente nel dettaglio della struttura organizzativa indispensabile per andare avanti, si può indicare:

 

  • Un comitato promotore che si faccia carico di raccogliere adesioni.

     


  • Strutture organizzative che consentano di raggiungere gli obiettivi a breve, media e lunga scadenza.

     

  • Coordinamento di cinque persone che curi l'organizzazione generale.

     

  • Un gruppo di garanti o saggi che costruisca da subito  un percorso per l'individuazione del candidato sindaco.

     

  • Gruppi di lavoro tematici per il programma di governo di Molfetta per i prossimi 5 anni, più i dieci progetti traccianti a lunga scadenza.

     

Non da ultimo c’è da pensare anche alle modalità di auto-finanziamento per far fronte a tutta una serie di esigenze.

 

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