Intervista di Molfettalive a Matteo d'Ingeo (prima parte)

Presente e futuro della Politica "secondo Matteo"

D'Ingeo giudica quella di Azzollini come una delle peggiori amministrazioni che questa città abbia mai avuto

di Maurizio Altomare

 

Negli ultimi mesi è rimasto un po' nell'ombra il leader del Liberatorio Politico, Matteo D'Ingeo. Impegni di lavoro e alcune questioni personali ne hanno condizionato le giornate, ci assicura personalmente.

Ma l'ex candidato sindaco non ha mai perso lo spirito combattivo e l'amore per la città. Lo abbiamo ascoltato per un'analisi a trecentosessanta gradi su presente e futuro della politica molfettese.

Iniziamo da un giudizio a riguardo dell'attività dell'amministrazione fino ad oggi. Che ne pensa dell'operato del Sindaco e della Giunta?
«Non credo che il giudizio sull’attività amministrativa possa essere diverso da quello espresso circa un anno fa, quando mi facevi la stessa domanda a pochi mesi dall’insediamento del Sindaco Azzollini. In questi mesi la situazione è solo peggiorata. L’incidente di percorso delle “spiagge sporche”, per cui abbiamo chiesto qualche settimana fa le dimissioni dell’ass.re Magarelli e del presidente dell’ASM Francesco Nappi, ha confermato ancora una volta che questa amministrazione non ha alcuna capacità programmatica, ma vive alla giornata, nella routine di occupazione esasperata di posti di potere e di territorio senza alcun obiettivo di crescita e tutela del bene comune.

Il dott. Magarelli l’ho ritenuto sempre una persona perbene e rispettabile, ma evidentemente all’interno del “carrozzone” amministrativo non può fare più di tanto. Le nostre spiagge sono un bene comune ed una risorsa che ha bisogno di essere tutelata 365 giorni l’anno, evitando di trasformarla in cimitero di carcasse animali di ogni genere e discarica abusiva, o peggio ancora territorio di conquista di spregiudicati imprenditori che rosicchiano anno dopo anno la battigia e la zona demaniale. Questo avviene nel nostro territorio sotto l’indifferenza anche di chi è preposto alla salvaguardia del territorio.

Per esempio oggi abbiamo delle situazioni che provengono dall’amministrazione precedente ( cioè quasi le stesse persone) e che hanno favorito certe operazioni illegali sul demanio marittimo da parte di qualche ristoratore, invece che far rispettare le leggi che vietano di cambiare la morfologia delle zone demaniali; consultate la delibera di G.C. n. 287 del 21.6.2004 e comincerete ad avere le idee più chiare. (Sono infatti 6 i lidi molfettesi irregolari, come ha recentementre affermato la capitaneria di porto, ndr).

Su quali altri assessorati puntate il dito?
«Avevamo chiesto all’ass.ra al commercio, avv. Carabellese, di eliminare l’ambulantato dell’orto-frutta dal centro cittadino e di contrastare l’occupazione abusiva di strade e marciapiedi nel rispetto delle leggi vigenti; la risposta è stata quella di peggiorare la situazione facendo diventare gli ambulanti, operatori del commercio a posto fisso, aumentando il caos in alcune zone della nostra città. L’amministrazione ha emesso a gennaio la famosa ordinanza, fotocopia di quella precedente, che doveva servire a liberare i marciapiedi e strade dagli abusivi, ma il risultato è stato sorprendente; tranne che per pochissime unità di commercianti, tutti gli altri hanno continuato ad occupare abusivamente lo stesso spazio e in taluni casi abbiamo avuto un peggioramento.

A questo punto, come sempre, entrano in ballo i vigili urbani. Il capitano Gadaleta si lamenta che le unità sono poche e che non riesce più a controllare il territorio; allora io proporrei qualcosa che ha già scandalizzato in passato, liberiamo dall’imboscamento i tanti vigili che hanno vinto un concorso per vigili urbani e poi si sono “rifugiati” in altri uffici comunali negli anni in cui era pericoloso stare in strada. Ma questo non è l’unico problema. Quando ero consigliere comunale chiedevo le copie degli ordini di servizio giornaliero dei vigili e, quando riuscivo ad ottenerle, scoprivo che i vigili, in tante zone della città, non erano mai presenti.

Allora ricominciamo a far circolare a turno, giorno per giorno, i vigili in tutta la città, anche nelle “zone a rischio”, facendo sentire la presenza dello stato; e se qualche commerciante si rifiuta di rispettare le leggi, chiedere l’immediato intervento delle forze dell’ordine, prime di essere offesi e maltrattati dall’arroganza di qualche commerciante a cui da sempre gli è stato concesso tutto. Peccato che questo non avverrà mai perché non ci sarà mai un ordine di servizio che preveda per tutta una mattinata un presidio di legalità in via Immacolata, via Crocifisso, via Annunziata, via Bari e via… di seguito.»

Nei giorni scorsi è venuta fuori una polemica a riguardo dell'Assessorato ai Servizi Sociali guidato da Anna Maria Brattoli. Qualcuno ha criticato pesantemente una scelta assessorile per l'affidamento del trasporto scolastico.
«Per l’ass.ato ai Servizi sociali bisognerebbe scrivere un libro a parte e se è vero che non esiste un “caso-Brattoli”, così come dice il suo partito, devo purtroppo dichiarare che in questa città esiste il caso SERVIZI SOCIALI, e non solo da oggi. Basti solo pensare al mancato controllo che c’è stato nell’affidamento del servizio di asilo nido ad organizzazioni che non avevano i requisiti previsti dalla legge. E sappiamo tutti che le funzioni di controllo non sono solo amministrative, ma anche politiche e quando il politico è parte interessata, anche se di “opposizione”, il controllo non c’è. Chissà che il prezzo da pagare per il silenzio assenso non sia quello di migrare verso altre amministrazioni. Avete mai sentito parlare degli “Amici di Winnie”?

Il giudizio negativo può continuare anche per altri assessorati ma non perché non ci sia obbiettività di giudizio, ma sono gli atti amministrativi e i fatti che parlano da se. L’ho detto in altre occasioni e lo riconfermo, questa è una delle peggiori amministrazioni che questa città abbia mai avuto. Naturalmente il giudizio vale anche per chi in consiglio comunale alza la mano per questa maggioranza, per chi è in attesa di giudizio, chi attende il giudizio d’appello, chi batte i piedi per un posto al sole, chi fa finta di essere indipendente, chi cambia casacca ogni stagione e chi si sente perseguitato dalla giustizia.

Forse ha dimenticato il Sindaco?
«E’ meglio farlo riposare augurandogli una pronta guarigione, e poi negli ultimi mesi ho già detto tanto su di lui, anzi devo rimproverarvi di non aver pubblicato un mio intervento sulla sua idea di “estensione della zona franca”, volendo fare un buon servizio d’informazione per i vostri lettori lo potete far leggere su http://liberatorio.splinder.com/archive/2007-06

Poi analizziamo singolarmente le coalizioni. Iniziamo dal centrodestra. Si parla di pretese di assessorato da parte di alcuni, di nuovi gruppi politici e di piccole crepe interne. Che ci dice a riguardo?
«Io non faccio parte della coalizione di centro destra e quindi non potrei essere a conoscenza delle dinamiche interne a questo “centro d’interessi”, tanto meno di richieste di assessorati o posti di potere. Certo spesso ci arrivano gli schizzi delle acque agitate alla corte di Azzollini per i continui piagnistei di qualche suddito che ancora non è stato onorato della ricompensa elettorale e che preannuncia quotidianamente l’ammaina bandiera del proprio gruppo o minaccia di farne altri o di allearsi con qualche altro astro nascente.

Questa non è una coalizione di programma, è semplicemente un gruppo di avventurieri che con il potere compra e vende altro potere, senza avere alcun rispetto per la comunità. Quelle poche volte che ho frequentato il consiglio comunale, guardando molti consiglieri della maggioranza, mi sono sempre chiesto chi fossero quegli sconosciuti. Cittadini mai visti che hanno accumulato centinaia e centinaia di preferenze; allora mi chiedo, come oggi si faccia ad essere eletti in consiglio comunale senza mai aver fatto attività politica, sociale, di volontariato o culturale. Purtroppo non è facile allontanare ogni possibile sospetto sul come a Molfetta si potrebbe diventare consigliere comunale. Ma è meglio non cadere in questa tentazione e attendiamo che la Procura si pronunci sulle richieste di rinvio a giudizio per voto di scambio.»

Il centrosinistra, invece, viaggia verso il partito democratico. A Molfetta è guidato dalle mani giuste?
«Non credo che il centrosinistra stia viaggiando verso il Partito Democratico, direi che una piccola parte dell’attuale centro sinistra, fatta di funzionari di partito, onorevoli, senatori, segretari di partito della Margherita e dei Democratici di Sinistra, stia viaggiando verso un’altra catastrofe storica della sinistra. Purtroppo si accorgeranno ben presto di aver raggiunto la meta, ma di essere diventati la metà del potenziale corpo elettorale che entrambi i partiti contavano di avere alla partenza, e allora sarà una vera catastrofe. Purtroppo i responsabili di partito non hanno capito che non sono le formule e le alchimie politiche, di aggregazione e disaggregazione dei partiti, che cambieranno le sorti del nostro paese.

Non è con il maquillage di facciata che si conquista l’elettorato, proprio quando quest’ultimo, ha perso fiducia nella politica e nei suoi rappresentanti istituzionali. Ci vuole ben altro che il cambio d’abito stagionale, ci vuole semplicemente una nuova e coerente rivoluzione culturale che gli attuali partiti e uomini di governo non hanno il coraggio di mettere in campo, per paura di perdere la loro poltrona con tutti i vergognosi privilegi che si sono, nel tempo, autoassegnati.

Per Molfetta il discorso non cambia e vale sia per i coraggiosi ricercatori del Partito Democratico, sia per i rassegnati e delusi del centro sinistra che aspirano a raccogliere i consensi degli elettori che non hanno scelto l’avventura verso il P.D. Mi chiedi se il progetto è guidato dalle mani giuste? Sinceramente non ho capito chi sia l’audace condottiero, ma chiunque esso sia non potrà mai rappresentare il nuovo fino a quando avrà come scudieri tutti i responsabili delle varie scellerate primavere che questa città ha avuto dalla fine degli anni ’80 ad oggi, e che continuano a riciclarsi senza vergogna. »

Si sta parlando molto dell'esigenza di un riciclo giovanile nel centrosinistra. E' d'accordo? Perchè?
«Questa era un’esigenza che a Molfetta si avvertiva già nel ’92 e si riuscì a realizzare con la straordinaria primavera del 1994 quando riuscimmo a spazzare via la vecchia classe dirigente. Ma il sogno durò poco perché chi doveva, in quel momento storico favorevole, promuovere la crescita di nuovi quadri dirigenti e una nuova cultura politica fatta di sani e coerenti principi morali, pensò bene di svendere la più grande svolta politica di questa città, ai vari mestieranti della politica, dando nuova voce a chi era stato defenestrato dal palazzo; semplicemente per non rinunciare alla poltrona.

Oggi, come allora, c’è bisogno di una nuova classe dirigente, moralmente limpida, che non abbia mai avuto responsabilità amministrative di governo, che pensi alla politica non come vantaggio personale, ma servizio per gli altri. La nuova classe dirigente non credo possa avere un’età particolare, così come ci sono tanti giovani che hanno già le idee chiare, ci sono anche ultrasessantenni che hanno le idee ancora molto chiare, oltre a molta esperienza. Si tratta solo di saldare bene le diverse generazioni avendo come unico obiettivo, insieme ad una rinnovata battaglia sulla questione morale, una rivoluzione di metodo che rinnovi la fiducia dei cittadini verso una politica che si occupi in primo luogo dei loro bisogni quotidiani e del futuro.» 

Chi vede bene come sindaco della nostra città del futuro?
«E’ da qualche anno che ho pubblicamente dichiarato le caratteristiche del candidato sindaco ideale e non ho mai cambiato idea. A me piace pensare ad un candidato che sia molfettese, nel senso che la sua storia personale deve intrecciarsi con la storia quotidiana della città, attraverso il suo costante e coerente impegno civile e politico, conosciuto e apprezzato dalla cittadinanza; espressione, fuori da logiche di puro protagonismo, compromessi e di potere, al di fuori di vecchie logiche consociative e spartitorie; testimone e garante del programma politico della coalizione, della trasparenza amministrativa e della legalità; guida in consiglio comunale per tutta la durata del mandato amministrativo, fedele al Patto sottoscritto con i cittadini elettori, anche nel caso che non si riesca a vincere le elezioni.

Libero da qualsiasi tipo di conflitto di interessi anche solo di carattere istituzionale; alternativo nelle sue caratteristiche politico – culturali, al candidato del centro destra, ma gradito all'elettorato moderato e di centro destra; accettato da tutte le componenti della coalizione, partiti, movimenti e associazioni che s'impegnano a sostenere il candidato sindaco, creando liste di cittadine e cittadini, capaci di risposte coerenti al programma amministrativo condiviso e partecipato. Speriamo che la ricerca non duri molto e si riesca al più presto a trovare oltre il candidato ideale anche la coalizione giusta che dovrà sostenerlo. Ma con l’aria che tira ho timore che i tempi saranno lunghi.»

Una risposta a “Intervista di Molfettalive a Matteo d'Ingeo (prima parte)”

  1. Il candidato ideale è sempre Lui..il lider maximo, o il grande padre (di tolstoiana memoria) Matteo D’INGEO. Dopo e prima di LUI il nulla.

    Ma si confrontasse con la realtà….Questo è narcisismo politico.

    Italo De Candia

I commenti sono chiusi.

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