Si definivano “braccianti agricoli”. Ma di agricoltura conoscevano ben poco i 618 soggetti denunciati per aver percepito indebitamente dall’Inps circa 2 milioni di euro, mediante la produzione e la presentazione di documentazione attestante falsi rapporti di lavoro agricolo. La maxi truffa ai danni dell’istituto di previdenza è stata scoperta dai finanzieri del gruppo Bari al termine di una complessa ispezione fiscale e dalle successive indagini di polizia giudiziaria eseguite nei confronti di una società cooperativa di Bari che commercializzava prodotti ortofrutticoli nei comuni di Mola, Casamassima e Brindisi.
L’attività ispettiva, che ha riguardato il periodo compreso tra il 2009 e il 2011, ha fatto emergere che l’impresa verificata non possedeva terreni ed attrezzature tali da giustificare sia il numeroso personale alle proprie dipendenze, sia le conseguenti giornate di lavoro agricolo certificate all’Inps. I 618 “falsi braccianti” sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per truffa nei confronti dello stato. Per gli amministratori della società, invece, le responsabilità penali riguardano anche l’associazione per delinquere e le violazioni alla normativa tributaria.