Da questa mattina la Guardia di Finanza sta compiendo verifiche nella sede milanese nell'agenzia di rating Standard & Poor's. Gli accertamenti sono stati disposti dalla Procura della Repubblica di Trani che indaga da tempo sull'operato delle agenzie di rating e sul ruolo che le loro valuzioni hanno avuto nelle fluttuazioni dei mercati internazionali. Ma nell'inchiesta sono finiti anche gli ultimi declassamenti diffusi dall'agenzia di rating venerdì scorso.
Il sospetto degli investigatori è che i risparmiatori possano essere vittime della speculazione sui mercati e sui titoli di Stato in seguito alla diffusione di giudizi sull'Italia da parte di S&P ma anche di Moody's. Gli accertamenti della Gdf sono eseguiti dal nucleo di Bari : i militari sono andati negli uffici di via S.Giovanni sul Muro, in centro. Sul posto è arrivato anche l'avvocato Giuseppe Fornari, che rappresenta la società, insieme ai legali Alleva e Golino, che lo hanno avvisato da Roma: "Io so solo che si tratta di perquisizioni e sono stato avvertito dai miei colleghi. So solo che è una inchiesta della procura di Trani". L'acceso agli uffici ai cronisti è impedito da una guardia giurata. "Non ho nulla da dire, non parlo", dice invece il procuratore di Trani Carlo Maria Capristo. A quanto pare oggi saranno ascoltate 14 persone come persone informate sui fatti che riguardano il periodo tra il 7 gennaio ed oggi. Oltre ad acquisire la documentazione che sarebbe stata alla base delle valuzioni. "Siamo qua a fare il nostro lavoro, stiamo lavorando a tutto tondo, a 360 gradi, senza risparmiare niente e nessuno". Queste le parole del sostituto procuratore di Trani, Michele Ruggiero.
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Sono tre gli analisti di Standard & poor indagati per aver «elaborato e diffuso» giudizi «falsi, parzialmente infondati o comunque imprudenti, tendenziosi e scorretti» sul sistema economico-finanziario e bancario italiano: si tratta di Eilen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer, quest' ultimo responsabile per il debito europeo, Ma nel registro degli indagati ci dovrebbero essere anche un non identificato dirigente senior analyst di Moody' s e un numero imprecisato di «persone da identificare». I tre analisti di S&P sono accusati di abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato; gli altri solo di quest'ultimo reato.
"Standard and Poor's – replica l'agenzia – è sorpresa e costernata da queste indagini sulle sue valutazioni indipendenti. Le accuse fatte sono del tutto prive di fondamento e senza merito e con forza difenderemo le nostre azioni, la nostra reputazione e quella dei nostri analisti".
Due i procedimenti paralleli della procura diretta da Capristo. Il primo, aperto nel giugno dello scorso anno su denuncia di Adusbef e Federconsumatori, riguarda l'agenzia Moody's e si riferisce al report diffuso il 6 maggio del 2010 a mercati aperti in cui si affermava che il sistema bancario italiano, in seguito al tracollo della Grecia, era tra quelli a rischio. La diffusione del report, che la procura ritiene basato su "giudizi infondati e imprudenti" provocò il crollo del mercato dei titoli italiani. Il secondo procedimento, avviato sempre sulla base di denunce delle due associazioni per la tutela dei consumatori, riguarda i giudizi espressi sul sistema italiano in tre differenti circostanze dall'agenzia Standard&Poor's. Nell'ultimo di questi report, emesso il primo luglio scorso, l'agenzia di rating ha espresso giudizi negativi sulla manovra finanziaria "quando il mercato era ancora aperto – aveva sottolineato il procuratore – prima ancora che esistesse un testo definitivo della manovra e prima ancora che questo venisse presentato al consiglio dei ministri". L'inchiesta del magistrato Michele Ruggiero è partita nel 2010. Le ipotesi di reato sono market abuse, la manipolazione del mercato finanziario, e l'aggiotaggio, la divulgazione di notizie false o non completamente vere che turbano il mercato azionario.
La procura di Trani basa la propria competenza sul fatto di essere stato il primo (ed unico) ufficio del pm ad iscrivere la notizia di reato. Nell'ambito dell'inchiesta sono già state sentite numerose persone, tra cui l'ex premier Prodi, il governatore di Bankitalia Draghi e il ministro dell'Economia Tremonti. L'attivismo di Trani sul fronte finanziario, si è arricchito di recente con l'inchiesta sui titoli tossici venduti dalle banche, indagando niente meno che il vice direttore generale di Banca d'Italia, Anna Maria Tarantola, e altri 7 ispettori Bankitalia, tutti coinvolti nell'inchiesta che ha portato al sequestro dei prodotti finanziari "tossici" messi sul mercato dal 2006 al 2008 dal Banco di Napoli (oggi gruppo Intesa San Paolo), e in un solo caso da Mps.
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