Incendi d’auto, diteci se dopo 358 roghi c’è un’indagine in corso

Ieri notte, dopo le 03.00, l’ultimo incendio d’auto in via Monsignor Bello all’altezza del civico 45, a poca distanza da via Moravia, dove il 21 agosto ci fu un altro incendio.

Dopo i 358 roghi, dal 2007 ad oggi, e la 19° auto distrutta, solo in quest’anno, esprimiamo la nostra più sentita solidarietà nei confronti dei cittadini vittime di questi atti criminali e chiediamo ancora, e per l’ennesima volta, al Sindaco e alle Forze dell’Ordine operanti sul nostro territorio di darci delle risposte sui fatti accaduti.

Ribadiamo, ancora una volta, che non abbiamo mai accettato, e continueremo a non accettare, l’idea che gli incendi in città siano episodi incidentali e casuali oppure dovuti, solo e semplicemente, a corto circuiti, autocombustione o motivi “passionali”; ci chiediamo ancora se la Procura di Trani abbia mai aperto un fascicolo d’indagine unico.

Sarebbe auspicabile se, dopo tredici anni di fuoco, fossero avviate indagini coordinate, pur contro ignoti, per accertare se si tratti di incendi dolosi provocati da piromani seriali, piromani d’occasione o di emulazione, atti vandalici, ritorsioni o vendette personali; oppure se a Molfetta, e nelle città limitrofe, siamo di fronte ad operazioni criminali che hanno come obiettivo la creazione di un clima di paura collettiva per poi attuare nel tempo azioni estorsive indirette e diffuse. Non dobbiamo dimenticare che, oltre alle automobili ci sono stati anche incendi di esercizi commerciali e atti dinamitardi.

Se ci fossero delle indagini mirate si potrebbero anche ipotizzare collegamenti tra un incendio e l’altro. Sarebbe interessante sapere se sono stati usati liquidi o “pasticche di diavolina” posati sulle ruote; se i privati o i proprietari degli esercizi commerciali collocati nelle vicinanze delle auto incendiate hanno ricevuto in passato, o dopo gli incendi, “avvertimenti” o richieste di “pizzo”;  mettere in relazione gli atti dolosi con eventuali minacce a pubblici ufficiali e o politici, oppure controllare l’avanzamento di certi appalti, concessioni edilizie e contributi dei servizi sociali. Altra ipotesi potrebbe portare a collegare gli incendi di auto alle azioni investigative, sanzionatorie, di controllo, sequestri e confische di beni operate dalle forze dell’ordine. Insomma le piste da seguire sarebbero tante. Ma, sarebbe già importante sapere che si facciano indagini e a che punto siano… E domani a chi toccherà?

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