In Puglia, intimidazioni aumentate del 20% in un anno

PUGLIA: INTIMIDAZIONI AUMENTATE DEL 20% IN UN ANNO FOGGIA QUARTA PROVINCIA PIU’ COLPITA A LIVELLO NAZIONALE

Tornano ad aumentare gli atti intimidatori registrati in Puglia da Avviso Pubblico. Sono 71 i casi censiti nel 2019, in aumento del 20% rispetto al 2018, quando furono 59. Per ritrovare un dato più elevato bisogna risalire al Rapporto relativo al 2013, quando censimmo 75 casi in un anno.

Dal 2015 sono complessivamente 313 i casi censiti da Avviso Pubblico nella regione. Più di una intimidazione a settimana.

È la provincia di Foggia la più bersagliata del 2019, con 21 casi censiti (+50% rispetto al 2018). Nel capoluogo si segnalano i reiterati atti intimidatori che hanno colpito l’Amministrazione eletta nel mese di giugno: prima le offese al Sindaco Landella durante la prima seduta del nuovo consiglio comunale, poi l’incendio dell’auto del consigliere Giuseppe Fatigato e la sassaiola contro l’auto del collega Paolo Citro. Infine vengono distrutti i vetri dell’auto in uso alla moglie dell’assessore Bove, mentre il consigliere Di Fonso viene aggredito da cinque persone dopo aver redarguito un uomo che stava sversando illegalmente dei rifiuti.

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Situazione estremamente tesa a Monte Sant’Angelo. In una frazione della cittadina è stata rinvenuta una busta contenente un teschio umano e minacce di morte rivolte al Sindaco Pierpaolo D’Arienzo, coordinatore regionale di Avviso Pubblico, alla sua famiglia e all’assessore al Bilancio Generoso Rignanese. Due settimane più tardi, poche ore dopo Il silenzio non fa per noi, la Marcia per la Legalità organizzata a seguito delle minacce ricevute, ecco che ignoti hanno dato alle fiamme la porta-finestra del Municipio.

Reiterati atti intimidatori – incendi di auto e minacce verbali – si sono registrati anche Cerignola e soprattutto Manfredonia, due Comuni che nel corso del 2019 sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. A Peschici è andata a fuoco l’auto del consigliere comunale Jonathan Caputo, oltre a diverse auto utilizzate dal Comune. A San Giovanni Rotondo e Carapelle sono stati incendiati il parco mezzi per la raccolta rifiuti e un centro di smistamento. Ad Orta Nova abbiamo registrato intimidazioni dirette e indirette per Paolo Borea, presidente del Consiglio comunale.

La mafia foggiana fra tradizione e modernità

Alla luce di quanto emerso dalle numerose operazioni condotte da magistratura e forze dell’ordine sul territorio foggiano, comprese le influenze mafiose nei sopracitati Comuni poi sciolti per mafia, l’impennata di atti intimidatori registrata da Avviso Pubblico nella provincia sorprende fino ad un certo punto.

Del resto, sono diversi anni che la Direzione Nazionale Antimafia riferisce della pericolosità di tali strutture criminali. Foggia è stata scelta il 21 marzo 2018 per ospitare la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. E anche dal punto di vista mediatico, l’attenzione verso i numerosi omicidi e atti di violenza che sconvolgono il territorio foggiano è sicuramente lievitata. Ciononostante, risulta evidente come il percorso di conoscenza di questo territorio sia lungi dall’essere completato, anche per via di tanti, troppi anni di disinteresse collettivo, almeno a livello nazionale.

Le mafie che operano nel Foggiano e nell’area del Gargano sono, secondo gli investigatori, in grado di coniugare tradizione e modernità. “La tradizione è quella del familismo mafioso tipico della ‘ndrangheta e della ferocia spietata della camorra cutoliana; la modernità, invece, è la vocazione agli affari, la capacità di infiltrazione nel tessuto economico-sociale, la scelta strategica di colpire i centri nevralgici del sistema economico della provincia, cioè l’agricoltura, l’edilizia e il turismo (1)” .

“Pur potendo distinguere all’interno del circondario di Foggia due aree, quella foggiana e quella garganica, caratterizzate da una diversa economia, l’immagine complessiva della mafia del circondario ha una caratterizzazione unitaria e completamente diversa da quella della criminalità organizzata del circondario di Bari. Trattasi di una mafia chiusa, impenetrabile e saldamente legata a valori mafiosi ai quali – a causa della prevalente composizione familiare dei sodalizi – si intrecciano quelli familiari”(2) .

I tratti di modernità dei sodalizi foggiani si evidenziano anche nella capacità di farsi imprenditori, dimostrando una capacità di tessere relazioni anche con altri gruppi criminali, come quello dei Casalesi.

La criminalità giovanile

Relazionando sulle attività investigative del 2019, la Direzione Investigativa Antimafia evidenzia che “in Puglia risulta di rilevante attualità il problema della criminalità giovanile, assistendosi alla cooptazione di minori per incrementare gli organici dei clan e ad un salto di qualità nelle modalità d’impiego delle giovani leve. Infatti, l’iniziazione in età minorile è confermata da recenti indagini i cui esiti evidenziano il ruolo di rilievo ricoperto da elementi molto giovani o appena maggiorenni, già collegati alla criminalità organizzata o comunque desiderosi di dar prova delle proprie capacità delinquenziali per entrare a farne parte, i quali spesso sono ritenuti responsabili di gravi delitti, come rapine, estorsioni e porto illegale di armi. Di frequente, tuttavia, il precoce inserimento nelle organizzazioni è dovuto ai legami familiari ed alla necessità di sostituire nella gerarchia criminale i congiunti detenuti…Del resto, in territori dove la cultura dell’omertà, del sopruso e del rifiuto dello Stato è più profonda e le famiglie criminali sono molto presenti soprattutto nel sostegno economico, per questi ragazzi risulta naturale crescere secondo i codici mafiosi. E, specialmente laddove le organizzazioni criminali sono basate su vincoli familistici, è affidata alla donna la funzione, quasi esclusiva, di provvedere ad una sorta di pedagogia nera, fondata sui “valori” di prevaricazione, potere, omertà, vendetta, codice d’onore, e, in definitiva, all’imposizione dell’imprinting mafioso”(3).

Le altre province pugliesi

La provincia di Lecce conferma l’elevato numero di casi (17) già fatto registrare nel 2018. Con 80 atti intimidatori complessivi la provincia risulta essere il territorio più colpito in Puglia dal 2015 ad oggi.

A Parabita, Comune sciolto per mafia nel 2017 e già teatro di intimidazioni contro gli amministratori locali nel 2018, si è verificato uno dei casi più gravi con le lettere di minacce ai tre commissari prefettizi, i viceprefetti Andrea Cantadori e Gerardo Quaranta e il dirigente Sebastiano Giangrande. Nel mirino anche Marco Cataldo, presidente delle Officine Cantelmo, nonché ex consigliere comunale di Parabita e candidato sindaco alle Elezioni Amministrative. Lo stesso Cataldo è stato vittima di un altro atto intimidatorio pochi giorni dopo: tornando da un incontro con i simpatizzanti del suo progetto politico, sul parabrezza della sua auto ha trovato una busta bianca. All’interno c’erano tre cartucce da caccia calibro 12 e un manifesto funebre. Una settimana più tardi Cataldo ha ritirato la propria candidatura.

Un altro candidato alle Amministrative è finito nel mirino anche a Morciano di Leuca: una bomba carta e una lettera di minacce sono state recapitate nella casella postale di un avvocato, il candidato sindaco Francesco Ottobre. La vittima aveva segnalato presunte irregolarità in una lista. A Supersano l’automobile di proprietà della compagna del sindaco Bruno Corrado è stata distrutta dalle fiamme. A Ruffano raid incendiario nella notte: sono state appiccate le fiamme all’ingresso dell’abitazione di Nicola Fiorito, ex sindaco e membro dell’opposizione.

Pressoché stabili anche le intimidazioni registrate nella provincia di Bari (14 casi distribuiti in 11 Comuni). Ad Altamura spari nella notte contro il garage di proprietà del consigliere Marco Colonna. A Polignano a Mare il vicesindaco Salvatore Colella ha deciso di lasciare la delega Suap dopo aver subito minacce reiterate rivolte alla sua persona e ai componenti della sua famiglia. A Gioia del Colle una busta contenente due bossoli di pistola è recapitata al Sindaco Giovanni Mastrangelo. Sul bordo interno della missiva la scritta “la vendetta si serve a freddo”. A Cellamare una lettera contenente minacce è recapitata al Sindaco Gianluca Vurchio, oggetto di intimidazioni anche nel 2020.

Otto i casi censiti nella provincia di Brindisi. Ad Ostuni ignoti si sono avvicinati alla residenza dell’ex sindaco Domenico Tanzarella ed hanno esploso colpi di fucile contro l’automobile dell’attuale consigliere comunale e verso il portone d’ingresso. Altri atti intimidatori perpetrati nel corso del 2020 hanno spinto la Prefettura di Brindisi a dotare Tanzanella di una scorta.

In aumento le intimidazioni nella provincia di Barletta-Andria-Trani (7 casi). A Canosa di Puglia è stata cosparsa di liquido infiammabile e data alle fiamme nella notte l’auto dell’avvocato Andrea Silvestri, già assessore regionale alla Formazione professionale ed ex consigliere comunale. A Trinitapoli persone non identificate si sono introdotte nel cimitero e hanno danneggiato la cappella di famiglia del vicesindaco Maria Iannella.

Quattro i casi nella provincia di Taranto. A Torricella incendiata l’auto dell’assessore alle Pari Opportunità Mirella Massaro. Analogo trattamento a Monteiasi per l’auto dell’assessore Tommaso Rondinone, che ha la delega alle Politiche giovanili.

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1) “Risoluzione in materia di analisi del fenomeno mafioso e criticità per l’amministrazione della giustizia negli uffici giudiziari operanti nella provincia di Foggia nel settore della criminalità organizzata” sottoscritta il 18 ottobre 2017 dalla VI Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, dopo la visita del 15 settembre 2017 presso il Tribunale di Foggia.

2) Relazione annuale 2019 sulle attività svolte dal Procuratore nazionale e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nonché sulle dinamiche e strategie della criminalità organizzata di tipo mafioso, pag.77
3) Relazione sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre del 2019, pagg.208-277.

fonte: www.avvisopubblico.it

 

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