In risposta al nostro comunicato stampa del 27.5.2009, oggi c’è stato un intervento da parte del consigliere comunale Giovanni Mezzina (PDL) in cui c’è un attacco personale al coordinatore del Liberatorio Matteo d’Ingeo che ha ritenuto di rispondere a titolo personale.
“Il significato di un uomo non va ricercato in ciò che egli raggiunge, ma in ciò che vorrebbe raggiungere”…, avrei potuto rispondere semplicemente con questo pensiero, di K. Gibran, all’intervento affrettato e scomposto del signor Giovanni Mezzina ma, visto il “livore” che trasuda dalle sue parole, merita di più.
Intanto non sono solito confrontarmi politicamente con i soldati semplici di ultima fila ma, ahimé, il generale ci ha abituati a questo andazzo.
Il novello consigliere, non addestrato ancora alla “netiquette” (mi si consenta il termine) del confronto politico non ha ancora capito che Matteo d’Ingeo è solo il coordinatore del movimento Liberatorio Politico, e come tale firma tutti i comunicati per nome e per conto del movimento che rappresenta; pertanto il suddetto consigliere comunale se vuole intraprendere iniziative personali, e non a nome e per conto della sua maggioranza, impari a rivolgere giudizi e pareri al movimento e non alla singola persona.
Il nostro interlocutore è il Sindaco, non certo un consigliere che si improvvisa spesso promotore di iniziative a favore della comunità senza averne titolo. Quindi sono costretto a rispondere personalmente al signor Mezzina perché il suo intervento pubblico è rivolto al sottoscritto e non al coordinatore del Liberatorio.
In attesa di avere Mezzina al mio fianco, come lo scudiero e compagno di avventure Sancho Panza, il “cavaliere errante”, quale io sono, cercherà di trascinarlo nelle sue avventure con la promessa di lasciagli il governo del castello, del giardino e delle panchine del corso Umberto (se si comporterà bene anche quelle del lungomare).
Egregio signor Mezzina quando lei dice “… dalle tue parole solo accuse e denuncie, alcune nella sostanza condivisibili, altre assolutamente prive di reale fondamenta e tese unicamente a creare squilibri e falsi allarmi…” non si capisce a cosa si riferisce. Sarebbe interessante conoscere il suo pensiero su entrambe le tematiche ma, soprattutto, sapere di cosa sta parlando. Visto lo scarso rendimento dei consiglieri di maggioranza in termini di confronto dialettico, dubito che abbia argomenti su cui confrontarsi.
Poi aggiunge “… hai finanche criticato la scelta, che io personalmente ho portato avanti, di fare installare panchine in corso Umberto, ritenendola una azione di propaganda politica. Non ti sei fermato un istante a pensare quanti bambini, anziani, donne, cittadini di ogni età, grazie a quelle panchine oggi hanno riconquistato una fetta di territorio, sviluppando relazioni, riappropiandosi della loro città, contribuendo a rivitalizzare la principale strada cittadina e, non da ultimo, fungendo da "sentinelle" nei confronti di quanti alla cosa pubblica non ci tengono affatto."
Con questo ulteriore intervento conferma la sua attività di propaganda elettorale del suo partito e promozione della persona. Ma a quale titolo il signor Mezzina “ha portato avanti il progetto di installare panchine a corso Umberto”? Lei non è né un assessore, né un dirigente comunale, né un direttore dei lavori, è solo un consigliere comunale che fa parte di una commissione consigliare che non ha nessun potere deliberativo.
Il progetto di arredo di corso Umberto sarà sicuramente un progetto molto più ampio che prevedrà, anche, le panchine ma non solo. Spero che non sia stato lei a prevedere le panchine solo in una parte della strada e non sui marciapiedi all’ombra degli alberi.
E poi, non è certo quello il territorio da riconquistare. Non mi è parso di sentire mai un suo parere sull’abusivismo e violazione del codice stradale da parte di certi operatori dell’ortofrutta, quello sì che è territorio da riconquistare. Ma lei non può capire perché non è sognatore, e non può pensare ad un progetto così rivoluzionario. A tale proposito le faccio dono di un pensiero di Oscar Wilde, “Sognatore è chi trova la sua via alla luce della luna… punito perché vede l’alba prima degli altri…”.
Le interpretazioni da dare a questo pensiero possono essere tante.
Quella più ricorrente, che a me piace, è quella di chi sostiene che… chiunque ami sognare, in questo mondo, deve scontrarsi con quelli, come lei, che gli dicono che sognare è una cavolata. Oppure che, Wilde, intendesse dire che un sognatore, seppur migliore delle altre persone (perchè vede l’alba prima), debba comunque subire il loro giudizio: anche se la strada percorsa dal sognatore porta buoni frutti, la gente normale ne avrà sempre a risentirsi, o per invidia, o per paura.
Lei lo fa per invidia o per paura?
Io e lei nelle ultime 24 ore abbiamo giocato una partita di democrazia, lei non si è accorto di nulla, ma la partita l’ho vinta io, e sa perché? Perché le lampade a basso consumo, per le strade del centro città, alle 16.30, non si sono accese; io ho realizzato il mio sogno e la comunità ha risparmiato energia. Mi accontento di poco.
Preferisco essere un sognatore e non uno yes man.
Che dire, io non ho molte parole per commentare qs. strana ed inconsueta diatriba tra te e questo peon major. Che cosa abbia generato il risveglio di qs. attempato e silente maggiordomo del “nutellas” non è stato molto compreso.
Costui, e lo sa solo lui, parrebbe essere una specie di promoter di alcune iniziative (belle, ma solo secondo lui), di questa amministrazione.
Attenzione, ammesso e non concesso che la cosa sia vera (anche perché costui si gloria di qs. ruolo altamente insignificante, beato lui…), qs. cosa non la sapeva veramente nessuno. Anzi, mi viene il dubbio, che proprio per questo, abbia colto al balzo l’ultimo generoso contributo che hai dato a questa indolente collettività (nella speranza di un suo rapido risveglio), per fare sapere quella cosa, che nessuno sapeva e che, gli stava tanto a cuore che tutti sapessero: E’ LUI IL PANCHINARO!!!
…e mi sa tanto che dopo questa figuraccia, vi resterà in eterno, in quel ruolo.
TUO FAN SPECIALISSIMO
FALKOROSSO
Matteo, ti conosco da una vita ed ho sempre apprezzato la tua intelligenza e la tua audacia, ma mi meraviglia sempre il tempo ke perdi a commentare dikiarazioni di questi esseri ke siedono in consiglio comunale.Poike’ ci conosciamo tutti, sai benissimo ke la maggior parte di loro è gente ke è, come diciamo noi, persone senza mestiere e fanno uscire fiato dalla bocca solo x darsi importanza ma non si rendono conto di quanto siano patetici. K.Gibran ,Oscar Wilde ? Ma cosa vuoi ke ne sappiano…x loro solo stilisti.. Un consiglio: non ti curare di nessuno e continua x la tua strada, sei ammirevole!!!
WILDE…Scrittore impudente dalle parole semplici, ma coll’intento di suscitare una riflessione nel suo lettore.Riflessione???Questi soldatini
del PDL riflettono???Vai avanti Matteo,sei nel giusto,e non sprecare parole con questi”signori”.
Ciao.Pietro.
Volevo aggiungere al messaggio precedente “non sprecare parole con questi “signori….del nulla”Ciao.Pietro.
IL PAPPAGALLO PRIMO DELLA CLASSE!!! NON RIPETE SOLO LE PAROLE DEL KAPO, MA INVENTA E RICORDA.
LONDRA – Possiede un vocabolario di 950 parole, coniuga verbi al passato, presente e futuro, ha un buon senso dell’umorismo, probabilmente capacità telepatiche. Strano? Beh, visto che parliamo di un pappagallo, la cosa senz’altro stupisce. Tanto che la rivista britannica BBC Wildlife Magazine ha dedicato un ampio servizio a questo volatile che ha sei anni e, originario dell’Africa, è ora di proprietà di un artista newyorkese.
Tanto straordinarie le capacità comunicative del pappagallo che gli esperti si sentono costretti a fare una nuova valutazione della portata della comunicazione tra uomini ed animali. N’kisi insomma riesce a usare le parole nel contesto giusto, a ricordare, a riconoscere, insomma a compiere quelle attività che ne fanno il primo della classe nella materia linguaggio degli esseri umani.
Qualche esempio? N’kisi, in maniera simile ai bambini piccoli, ricorre alla creatività per descrivere nuove idee: gli olii per l’aromaterapia usati dal suo padrone diventano per lui “medicine con odore gradevole”.
L’animale riesce anche ad associare persone e oggetti reali con le loro fotografie. Incontrando la famosa primatologa Jane Goodall per la prima volta e avendone soltanto visto una fotografia che la ritraeva assieme a degli scimpanzè, le ha subito chiesto:”Ce l’hai lo scimpanzè?”. Goodall ritiene che l’entusiasmo di N’Kisi nell’imparare a comunicare col proprio padrone sia un “esempio straordinario di comunicazione intraspecifica”.
Ma le capacità di questo pappagallo non si limitano all’uso del vocabolario: Eleanor O’Hanlon collaboratrice del BBC Wildlife racconta di aver assistito a un esperimento il cui esito poteva solo essere spiegato dalla capacità telepatica dell’animale. Quando N’kisi e il suo padrone sono stati messi in due camere separate il pappagallo è stato in grado di descrivere l’oggetto delle fotografie che l’artista stava osservando con un’accuratezza ben tre volte più alta che se avesse indovinato a caso.
Questi primi risultati sono ancora controversi ma O’Hanlon rivela nel suo articolo che ci sono molti nuovi studi che analizzano la comunicazione tra le specie e che stanno inducendo nuove riflessioni sull’intelligenza degli animali. E, forse, degli esseri umani?
28 gennaio 2004 – Repubblica.it
Invia questo articolo a tutti i Pappagalli che sanno solo ripetere le parole del Kapo, ma non hanno ancora imparato ad inventare qualcosa di loro, eccezion fatta, ovviamente, per il Pappagallo appena citato, quello di cui sopra, che s’inventa le cose… che non ha fatto!
Amico di Matteo
Sub-Comandante Marko Ramius
Ottobre Rosso
Questo signore (il presenzialista autoreferenziale dell’amministrazione), gran pigmalione del vuoto spinto amministrativo (ricordate T.U.T.E.L.A.), parrebbe essere un promoter dell’effimero, figura nuova ed inconsueta, riveduta e corretta, per le esigenze delle moderne oligarchie, del vecchio maggirdomo della corte decaduta. Il problema non sta nel fatto di esserlo, ogni uomo è libero di essere, o meglio di credere o di pensare di essere ciò che vuole, ma di pregiarsi, e molto, di rivestire questo ruolo di alta vacuità e inconsistenza. Poveretto, lui sì!!! Abbiatene pietà!!!
F A L K O R O S S O
P.S.: non so se passa su live… Stamm Boun
siete patetici, tristi e menagrami, vi accomuna il fare crepuscolare, mai un raggio di sole, siete senza luce e non avete mai il coraggio di firmarvi co un nome e cognome. Giovanni Mezzina
“Rari nantes in gurgite vasto”.
La diagnosi secondo il criterio DSM IV (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders ) richiede che almeno cinque dei seguenti sintomi siano presenti in modo tale da formare un pattern pervasivo, cioè che rimane tendenzialmente costante in situazioni e relazioni diverse:
1-Senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza;
2-È occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale
3-Crede di essere “speciale” e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali;
4-O è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza/essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto;
5-Desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore;
6-Ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative;
7-Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso;
8-È carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri;
9-Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei;
10- Modalità affettiva di tipo predatorio (rapporti di forza sbilanciati, con scarso impegno personale, desidera ricevere più di quello che dà, che altri siano affettivamente coinvolti più di quanto lui/lei lo è)
F A L K O R O S S O
P.S.: “Il Pesce”, è caduto “nella rete”! Incredibile, ma vero. Dai Matteo, non sei solo…, come vedi.
LO CHIAMANO MODO PER “MODERNIZZARE IL PAESE”
– Non sopportano chi li critica.
– Si deve decidere rapidamente, per non dare tempo al popolo e agli avversari di riflettere, ed eventualmente contestare qualcosa.
– IL CAPO ha sempre ragione.
– Gli avversari hanno tutti delle idee strane e datate.
– Solo le loro idee, sono moderne e avveniristiche.
– Se le cose non vanno bene è sempre colpa degli altri.
– La società multietnica non esiste.
– Usano la Chiesa a loro favore quando più gli da ragione, per poi attaccarla ferocemente quadro gli da torto.
– Se si accorgono di avere sbagliato qualcosa, spiccano un triplo salto mortale all’ indietro e negano anche l’evidenza, perché loro e solo loro sono sempre e comunque nel giusto mentre tutti gli altri, e sempre gli altri sono quelli che sbagliano.
– Non sopportano i così detti discorsi vuoti e senza costrutto, che non portano a nulla, se non sono i loro e solo i loro discorsi.
– Vedono tutto come invasioni, siano esse di popoli estranei o d’ideologie, che ne mettono in pericolo la loro integrità e perfino la loro esistenza materiale.
– Vivono sotto assedio e vedono dappertutto attacchi di basso livello.
– In vista delle elezioni, gli avversari hanno l’assoluta mancanza d’argomenti politici concreti, i giornali dell’altra parte politica, hanno solo una strategia mediatica diffamatoria tesa a strumentalizzare vicende esclusivamente a fini di lotta politica.
– Solo loro sono i custodi della volontà popolare, se poi la volontà popolare non c’è, chi sene frega, si va avanti lo stesso.
Questi sono gli uomini del pedonano!
Gli uomini della casa della tolleranza, di tutto, meno che della democrazia e delle opinioni altrui.
Marko Ramius
TRILUSSA
La Lucciola
La Luna piena minchionò la Lucciola:
– Sarà l’effetto de l’economia,
ma quel lume che porti è debboluccio…
– Sì, – disse quella – ma la luce è mia!
Una metafora x “la luna” e “la lucciola”. Fate voi il resto…
Pasquino.
La Lucciola
La Luna piena minchionò la Lucciola:
– Sarà l’effetto de l’economia,
ma quel lume che porti è debboluccio…
– Sì, – disse quella – ma la luce è mia!
Trilussa