Dopo l'incubo di Capodanno avevamo chiesto al primo cittadino Azzollini di presentare alla Procura una formale denuncia contro ignoti per i danni subiti dalla comunità in seguito alle distruzioni vandaliche messe in atto in Piazza Paradiso e in tutto il territorio cittadino; avevamo chiesto agli inquirenti di sequestrare le registrazioni fatte dalle telecamere presenti in Piazza e zone limitrofe, diffonderle in rete in modo che tutti cittadini potessero collaborare per l’individuazione dei responsabili; avevamo chiesto di confrontare le registrazioni con il materiale fotografico che abbiamo consegnato in questi anni al comando della Stazione dei Carabinieri di Molfetta insieme ai nomi di chi confezionava i fuochi d’artificio abusivi; chiedevamo che fosse aperto un fascicolo d’indagine a cominciare dalle bombe del 2004 in Piazza Paradiso e che comprendesse oltre ai fatti degli ultimi giorni anche gli incendi di auto ed esercizi commerciali degli ultimi 5 anni.
Di tutto questo niente; però la Befana ha portato un dono ad una famiglia che conta, a quella più bisognosa. Il SindacoIncompatibileSenatore ha preso tempo e durante la tregua post-festiva ha trattato con le famiglie. Ha fatto intendere che in Piazza Paradiso non si può tornare perchè sarebbe troppo scontato oggi, alla luce di quello che si è scritto in rete, e per rimediare alle promesse non mantenute l'amministrazione comunale riprenderà la costruzione dei Box del mercato diffuso.
Azzollini ha rassicurato tutti, nel nuovo incubo notturno, e preannuncia che la giunta e i dirigenti comunali asseconderanno le richieste delle famiglie, non si farà alcuna gara d'appalto per la costruzione dei nuovi Box e non ci sarà alcun bando per i commercianti di settore per l'assegnazione, ma si seguirà la graduatoria interna alle famiglie e si assegneranno a coloro che presenteranno presso gli uffici comunali la documentazione che attesti il più alto numero di anni di detenzione, non più con atto notorio ma direttamente con la dichiarazione del casellario giudiziario.
Alla vigilia della Befana, la Polizia Municipale e gli operai della Multiservizi hanno portato in dono alla famiglia Fiore uno spazio alternativo, e provvisorio, per la loro postazione di vendita di frutta e verdura, in attesa che comincino i lavori per la costruzione del terzo chiosco del "Mercato diffuso".
Dal 6 gennaio 2012 sono stati sottratti almeno tre posti auto per predisporre lo spazio da concedere ai fortunati componenti della famiglia Fiore; quello che non si comprende è il motivo per cui non si poteva concedere lo spazio sul marciapiede invece che sottrarre parcheggi alla comunità, evidentemente i signori hanno chiesto lo spazio riservato anche per parcheggiare il loro camioncino. Si vuole segnalare all'opinione pubblica che oltre ai privilegi già descritti bisogna denunciare che da quando questi signori sono apparsi sul "plateatico" tra via Piccinni e Leoncavallo sono spariti, in ordine di tempo, un lampione della pubblica illuminazione, due cassonetti dell'ASM, un albero nel pieno del suo vigore e la plancia per le pubbliche affissioni.
E' rimasto solo il palo che in passato è stato utilizzato dalla Molfetta Shopping per quella sfortunata campagna di esposizione del loro vessillo, evidentemente sarà utilizzato per issare lo stamma di famiglia dei nuovi inquilini e per far sapere che loro controllano un nuovo quartiere e, dopo il mercato e il nuovo bar a 50 metri sul lungomare, chissà quale altro investimento prevedono.
Abbiamo seguito i lavori degli operai della Multiservizi e abbiamo capito che gli ordini non li prendevano dagli agenti di Polizia o da qualche geometra del Comune (che non c'era) ma direttamente da un componente della famiglia che ha dato chiare indicazione sulla postazione da creare e della sua grandezza; naturalmente sono stati disturbati senza preavviso tutti i proprietari delle auto parcheggiate sullo spazio predestinato a diventare di proprietà privata.
Questo è lo scenario di sudditanza che l'amministrazione comunale ha rispetto a queste famiglie.
Pertanto sollecitiamo le Forze dell'Ordine presenti sul territorio e gli inquirenti della Procura di Trani ad accelerare le indagini sui fatti esposti e quelli già segnalati in precedenza, chiedendo al SindacoIncompatibileSenatore:
– se l’assegnazione del nuovo chiosco sia avvenuta con regolare bando di assegnazione in modo da poter permettere a tutti i commercianti molfettesi, che pagano anche più di 210 euro mensili in locali presi in fitto per esercitare la loro attività, di poter concorrere legittimamente all’uso dei chioschi;
– se dalla prima ordinanza sindacale n.35905 del 21 giugno 2010 ad oggi i fortunati destinatari dei posteggi su aree pubbliche, riservati loro dall’amministrazione comunale, hanno pagato regolarmente le dovute tasse per l’occupazione di suolo pubblico.
Inoltre chiediamo se da parte del Sindaco, Dirigenti comunali, Comandante e Agenti di Polizia Municipale siano stati mai denunciati atti di intimidazione, esercitati dai commercianti interessati alle assegnazioni delle postazioni del “Mercato diffuso”, che abbiano potuto “indirizzare” e condizionare le scelte politico-amministrative per il Piano di Commercio.
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IO VEDO SOLO UNA SOLUZIONE….AL ROGO TUTTI QUANTI, IN PRIMIS I POLITICI SEGUITI DA CHI DOVREBBERO FARE RISPETTARE LE LEGGI. MOLFETTA ORMAI E' IN MANO A DEGLI ASSOLUTI INCOMPETENTI.
Ma la procura e i carabinieri che fanno? E la guardia di finanza perchè non controlla i redditi di queste persone e i bar che gestiscono?