Il sindaco è sotto ricatto o è consenziente?

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La postazione di “Via Molfettesi d’Argentina in linea al civico 32 sul marciapiede di fronte”
già messa sotto sequestro dalla magistratura e riassegnata
dal sindaco al fruttivendolo.

Potrebbe sembrare una domanda retorica ma i fatti dimostrano che la nostra città sta vivendo un momento di sbandamento totale senza una guida autorevole che sappia segnare con fermezza quel solco necessario a delimitare e arginare lo straripamento dell’illegalità diffusa, da una convivenza civile basata nel rispetto del bene comune e delle regole.
A pochi giorni dalla presentazione in Consiglio Comunale del Piano di Commercio e dopo i due blitz della Procura di Trani, dell’8 giugno e 21 settembre, il sindaco ha emesso l’ennesima ordinanza “contingibile ed urgente” per “aggiustare” ancora meglio qualche postazione non gradita agli ambulanti.
Il Sindaco, l’attuale Dirigente al commercio Corrieri e gli uffici comunali, hanno impiegato circa un anno per portare il nuovo piano in consiglio comunale facendo credere ai molfettesi di aver lavorato per porre rimedi definitivi all’arroganza di certi commercianti ambulanti abusivi, predisponendo un piano di commercio che rispondesse anche alle esigenze di decoro e rispetto del bene comune, liberando le tante strade cittadine da veri e propri accampamenti che non hanno nulla a che vedere con lo sviluppo sociale, civile ed economico di una comunità. Invece il piano non è altro che la fotocopia del precedente; gli unici cambiamenti più rilevanti sono le postazioni degli ambulanti a posto fisso, non quelle che l’amministrazione aveva individuato, ma quelle che gli ambulanti hanno imposto.

L’ultima ordinanza, n. 54203, risale al 28 settembre 2010. Con questo atto “urgente e contingibile” il sindacosenatorepresidente Azzollini ordina:

1) di prorogare al 30.11.2010 tutte le autorizzazioni concesse agli ambulanti a posto fisso in data 21.06.2010 e scadute il 30.9.2010;
2) di modificare il posizionamento dell’area relativa al punto 1) dell’ordinanza n. 35905 del 21.06.2010, nel seguente modo: da “Piazzetta 167” a via M. Mazzarella, a destra del senso di marcia direzione Via Vittorio veneto e comunque oltre il passo carrabile ivi esistente;
3) di modificare altresì il posizionamento relativo al punto 5) della stessa ordinanza nel seguente modo: “Via Molfettesi d’Argentina in linea al civico 32 sul marciapiede di fronte.

Per poter meglio comprendere quello che è accaduto dal 21.06.2010 ad oggi bisogna ripercorrere alcune tappe.

Dopo pochi giorni dal sequestro ordinato dalla Procura di Trani dell’8 giugno il sindacosenatorepresidente Azzollini firma l' “Ordinanza contingibile ed urgente in materia di commercio ambulante” del 21 giugno2010 con cui, sbeffeggiando l'attività della Procura e dei Carabinieri, assegna 9 nuove postazioni (che diventano 10 il 21 luglio) a pochi metri da quelle sequestrate:
 
1.Piazzetta 167;
2. Via Caduti sul Mare ang. Via E. Fermi;
3. Via Caduti sul Mare a m. 10 dall'incrocio con Via Tridente direzione Via San F.sc d'Assisi;
4. Via Papa Montini a m. 10 dall'incrocio con Via Martiri di Via Fani direzione Via A. Salvucci;
5. Via S. Allende ang. Via Molfettesi d'Argentina (area parcheggio);
6. Via Leoncavallo (plateatico);
7. Via Cap. de Candia ang. Via Cozzoli;
8. Parallela Via Salvucci, area di parcheggio;
9. Via G. Salvemini ang. Via Ten. Marzocca.
 

La postazione “Piazzetta 167” in pratica non è mai stata accettata dagli ambulanti interessati vicini alla famiglia Filannino, tant’è che hanno continuato ad operare, fino alla seconda operazione “Piazza Pulita”, in via Giuseppe de Candia (a ponente della città); ed ora il Sindaco ha “accolto” definitivamente la loro richiesta ed è stata scelta la postazione di via M. Mazzarella, a pochi metri da via G. De Candia.
Anche la postazione in “via S. Allende ang. Via Molfettesi d'Argentina (area parcheggio)” non è mai stata occupata, infatti la titolare dell’autorizzazione Spadavecchia Nicoletta, compagna di Diniddio Vito è stata anche arrestata il 21 settembre scorso per le sue condotte illecite; oggi la postazione “concessa” dal Sindaco, coincide quasi con quella sempre occupata abusivamente e cioè : “Via Molfettesi d’Argentina in linea al civico 32 sul marciapiede di fronte”.
Infine ci sono le postazioni” in“via Cap. de Candia ang. Via Cozzoli” , “ via G. Di Vittorio” e via Leoncavallo (plateatico).
La prima non è mai stata occupata dal suo titolare Magarelli Giancarlo Saverio, il signore che era stato già premiato perché aveva minacciato il comandante della Polizia Municipale. Anche lui aveva ottenuto dal sindaco, con l’ordinanza del 21 luglio 2010 la nuova postazione in via L. Mezzina, angolo via Cap de Candia e poi cambiata ancora con l’ordinanza personalizzata del 13 settembre 2010 che gli consentiva di ritornare in una postazione simmetrica a quella da lui sempre occupata in via C. De Candia angolo via C. Magrone.
Si tenga conto che questo signore non rispetta ancora oggi l’autorizzazione concessa perché invece di utilizzare un autocarro occupa il suolo pubblico con cassette e panche.
La seconda in “Via G. Di Vittorio” occupata dalla famiglia Andriani non era compresa nell’elenco dell’ordinanza del 21 giugno ed è stata concessa dal sindaco il 21 luglio 2010 contestualmente a quella concessa a Magarelli Giancarlo Saverio dopo  le minacce subite dal comandante della Polizia Municipale.
Quella di via Leoncavallo non è stata mai occupata da Vista Rosalba, moglie di Fiore Alfredo. Ma il fratello di Fiore Alfredo per conto di sua cognata, ha occupato dopo la prima operazione “Piazza Pulita” l’attuale postazione in via Giovinazzo angolo via Leoncavallo. Loro hanno bisogno di visibilità.
Il 19 luglio scorso chi ha minacciato il Capitano Gadaleta è stato premiato dal sindaco Azzollini, mentre nelle ore precedenti l’ultima ordinanza del 28 settembre 2010 chi è stato minacciato? Molto probabilmente non ci sono state minacce ma in che modo Diniddio Vito ha convinto il sindaco a firmare l’ordinanza che “aggiustava” la postazione da lui richiesta a favore della sua compagna Spadavecchia Nicoletta? E’ stato un caso che il Diniddio fosse presente nella stanza del sindaco prima che quest’ultimo firmasse l’ordinanza del 28 settembre?

A questo punto nasce spontaneo un dubbio, il sindaco in tutti questi mesi è stato sottoposto a pressioni o minacce per l’individuazione dei posteggi per gli ambulanti o è stato consenziente, conducendo una vera e propria trattativa? E qual era la posta in gioco?
Per inquadrare meglio la situazione bisognerebbe conoscere meglio alcuni protagonisti di questa storia.
Vito Diniddio, appartenente alla famiglia della "Cerasa", coinvolto nell'operazione antidroga "Reset" del 1996 e condannato in primo grado a 22 anni di reclusione; arrestato nel 2006 perché trovato in giro per la città con una pistola, dopo essere stato ferito in una sparatoria avvenuta in via M. D’Azeglio insieme ad un altro fruttivendolo.
Magarelli Saverio Giancarlo invece nello stesso anno è arrestato perché girava per la città e all’interno del mercato ortofrutticolo con pistola semiautomatica e giubbotto antiproiettile temendo di essere un bersaglio di un altro pregiudicato molfettese.
I fratelli Fiore (Cerase) non hanno bisogno di presentazione perché tutti sappiamo la loro storia e le condanne plurime scontate per associazione per delinquere e spaccio di droga.

Chiediamo al sindaco di dirci la verità e di denunciare eventuali episodi di "pressioni" subite per le scelte del Piano del commercio; alle forze dell’ordine e alla Procura chiediamo di verificare le eventuali coincidenze tra le minacce subite dal comandante della Polizia Municipale, gli incontri avuti dal sindaco, le ordinanze sindacali che hanno favorito alcuni ambulanti e alcuni episodi di ordine pubblico che sono avvenuti in città negli ultimi mesi, incendi di auto ed altro. 

Una risposta a “Il sindaco è sotto ricatto o è consenziente?”

  1. chiediamo che il consiglio comunale venga destituito per infiltrazione mafiosa!

    ma avete letto la gazzetta l'altro giorno? come si fa a parlare degli incendi delle macchine senza minimamente accennare all'azione del liberatorio? abbiamo perso un altro giornale… cos'è successo a lucrezia d'ambrosio?

    m.

I commenti sono chiusi.

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