Ieri i giornali riportavano la notizia della visita del senatore Azzollini all’interno del carcere di Trani e subito abbiamo pensato al gesto di un servitore dello stato che aveva deciso di occuparsi delle disumane e illegali carceri italiane con detenuiti reclusi in un regime di tortura se paragonati agli standard europei, oppure per denunciare la situazione invivibile delle carceri in cui si contano circa 67.174 detenuti a fronte di 45.551 posti letto, detenuti che trascorrono 20-22 ore al giorno nelle celle, piccole anche meno di 3 mq; o per occuparsi del piano di edilizia penitenziaria del suo governo che non ha prodotto nulla di nuovo perché gli istituti di pena rimangono gli stessi; e invece no, il senatore Azzollini utilizza i suoi poteri senatoriali per visitare in carcere il suo dirigente Rocco Altomare.
Nonostante le rimostranze del direttore del carcere, Lui, il Senatore, abusando della sua posizione di Potere ha incontrato colui che è stato un suo uomo di fiducia, Rocco Altomare; un dirigente comunale che, secondo la Procura di Trani, incurante delle ricadute in tema di legalità ed immagine della funzione pubblica cui esponeva l’ufficio ricoperto perseguendo gli interessi privati suo e del suo studio anche in pendenza di un procedimento penale, ha continuato a gestire con modalità padronali l’Ufficio Tecnico Comunale di Molfetta.
Non abbiamo idea di quello che si siano detti, contro la volontà dei giudici, molto probabilmente il senatore Azzollini ha riportato la solidarietà dei 100 “fans” che hanno aperto una pagina Facebook “Io sto con Rocco Altomare – per tutti quelli che conoscono Rocco Altomare e che sanno quello che ha fatto per Molfetta e non per se stesso. Per tutti quelli che sono contro le condanne dei giornali e dei network e contro una società che condanna prima della condanna!”
Gli avrà promesso, chissà, che lo farà uscire dopo una telefonata a Silvio, gli chiederà di telefonare alla Procura di Trani dicendo che Mubarak aveva anche un nipote che ha bisogno di una mano forte per aprire la cella.
Purtroppo la telefonata non è arrivata e la porta del carcere rimarrà ancora chiusa per Rocco Altomare .
Il Tribunale del riesame ha rigettato le istanze di scarcerazione e Rocco rimarrà ancora a Trani, mentre suo fratello e il figlio Corrado rimarranno agli arresti domiciliari.
Caro sindacosenatorepresidente Azzollini questa volta l'ha fatta veramente grossa e il calvario continua.