Il rispetto delle regole può salvare una vita

fonte: Matteo d’Ingeo – l’altra Molfetta di Ottobre 2024

Negli ultimi quindici giorni siamo stati travolti dai fatti di cronaca che ci hanno permesso di mettere a fuoco il variegato mondo della mafiosità barese, che si sta infiltrando nei nostri territori. Quanti gli spunti di riflessione.

Partiamo sempre da Bahia, luogo non identificabile, perché non si capisce bene come chiamarlo. Non è chiaro se è un lido balneare, un ristorante, una discoteca, un club d’incontri o chissà cos’altro. Le foto e le immagini dei video trovati in rete ci hanno restituito l’idea di un luogo molto affollato nelle serate musicali in cui si trasforma in “discoteca”. 
Le immagini delle video-camere di sorveglianza, sequestrate e analizzate dagli inquirenti, hanno reso l’idea di quante persone fossero presenti nel momento in cui comincia la sparatoria e la fuga dei presenti. Quante persone, paganti e non, c’erano nel locale alle 02:45 del 22 settembre 2024? Quella struttura ha le caratteristiche che rispondono alla normativa vigente sulla sicurezza?

E proprio sulla sicurezza nasce il primo dubbio. A tal proposito sono interessanti le dichiarazioni del Presidente provinciale Bari-Bat della Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio, Nicola Pertuso. Intervistato dalla giornalista De Falco B. di Repubblica, sulla problematica della vigilanza, alla domanda: Quindi i vigilanti non riescono a gestire gli ingressi? Pertuso risponde: “Se ci sono imprenditori che non hanno l’autorizzazione di pubblico spettacolo, si adopera personale che non ha un patentino. Per poter fare il bodyguard serve una certificazione. Gli imprenditori seri lo sanno. Ma ci sono sempre più attività abusive”
E ancora: La discoteca Bahia era in regola? “Certo. Ma se un gruppo di ragazzi del genere decide di sfondare la porta o sparare, lo fanno. Innescano un clima di terrore e i presenti assumono un atteggiamento omertoso. Questo è ancora più preoccupante”
Ma la risposta di Pertuso appare un po’ fuorviante e non convince. Lo stesso autore dell’omicidio di Antonella Lopez dichiara agli investigatori che è entrato a Bahia con la pistola perché sapeva che nelle discoteche piccole non ci sono controlli. E non risulta da quello che trapela dalle indagini che il gruppo di Lavopa avesse sfondato la porta e cominciato a sparare; anzi, risulta che il gruppo era già dentro al locale da oltre un’ora prima della sparatoria.

Invece chi accede con atteggiamento prevaricatore, senza pagare l’ingresso, entrando anche in contrasto con il personale preposto alla vigilanza, sembrerebbe essere stato il gruppo di Palermiti. Sarebbe interessante sapere se i vigilanti, nei 15 minuti circa intercorsi tra l’arrivo del gruppo e l’inizio della sparatoria, abbiano chiamato il 112. Questa situazione e le dichiarazioni di Michele Lavopa aprono uno scenario diverso e mettono in dubbio la difesa d’ufficio del Presidente Pertuso. Potrebbero esserci dubbi sull’attività di “discoteca” di Bahia in quella serata, sia sul piano della sicurezza che della capienza. E poi c’è la storia del ristorante che apre mentre Bahia è sotto sequestro. Dicono che il ristorante non c’entra con Bahia e ha un’entrata autonoma.

Anche questa storia non convince perché la “Trattoria sul mare – Buen Vivir è all’interno di Bahia e quando ci sono le serate musicali gli ospiti mangiano, bevono e ballano e tutto diventa un’unica piazza d’incontro e divertimento. Lo dicono tutti i post che promuovono le varie serate. Alla luce di quanto detto ci sembra proprio strano che gli inquirenti non abbiano messo sotto sequestro anche il ristorante. Tra l’altro, il logo della trattoria è sul cartellone all’entrata e su tutte le iniziative del Bahia Beach. L’ultimo dubbio sulla vicenda di Bahia riguarda le emissioni sonore. Una vicenda che alimenta da anni il confronto-scontro tra i gestori di bar, ristoranti e locali di intrattenimento e comuni cittadini. I primi vorrebbero suonare nei locali quasi fino all’alba nei fine settimana; i secondi rivendicano il diritto al riposo e chiedono che la musica sia spenta a mezzanotte.  

 

Il Sindaco ha cercato di mediare con l’Ordinanza n. 61954 del 6.8.2024 con cui si ordinava, a tutti i locali d’intrattenimento, d’interrompere le emissioni sonore alle ore 02:00.  
Invece a Bahia la musica era ancora in pista fino alle 02:45, quando i sette colpi di pistola hanno creato il silenzio. Probabilmente le emissioni sonore sarebbero continuate fino all’alba se non ci fosse stato il fatto grave a interromperle. 
Anche se l’evento è lontano temporalmente, il mancato rispetto dell’ordinanza sindacale potrebbe indurre il Sindaco a sanzionare i responsabili di Bahia perché quella notte è stato superato abbondantemente il limite temporale delle emissioni sonore. Ma, spesso, accade che le ordinanze sindacali, le concessioni e autorizzazioni per i locali pubblici vengano rilasciate ma non c’è mai nessuno che, nel tempo, ne verifichi il rispetto. Si riparta da questo triste incidente di percorso per ricostruire una città a misura di rispetto delle regole.
Se per un attimo, paradossalmente, si immaginasse di riavvolgere alla moviola il film e la narrazione, i fatti di Bahia si potrebbero riscrivere facendoli diventare una storia a lieto fine. Immaginiamo la struttura di “Bahia” con tutte le caratteristiche tecniche per essere una discoteca a norma di legge. Se fosse stata tale, ci sarebbe stata la sorveglianza certificata e Michele Lavopa non sarebbe entrato con la pistola. Certo, secondo Pertuso quel gruppo avrebbe forzato la porta e sarebbe, comunque, entrato lo stesso. Ma come dice lui, se fosse accaduto qualcosa del genere, il proprietario del locale o gli stessi vigilanti avrebbero dovuto chiamare le forze dell’ordine e la festa sarebbe stata interrotta. 

Questo intorno alle ore 01:30, lontani dall’arrivo del gruppo di Palermiti e Antonella Lopez registrato intorno alle ore 02:36. Giunti nel parcheggio, il gruppo avrebbe trovato il locale già chiuso perché c’erano stati dei disordini; o forse, più paradossalmente, anche se non fosse accaduto nulla di quanto ipotizzato, dal momento che la musica fosse stata già silenziata alle 02:00, non avrebbe avuto senso entrarci senza ballare. Eugenio Palermiti e il suo gruppo sarebbero andati via.

Con loro sarebbe andata via anche Antonella Lopez e oggi sarebbe ancora viva e pronta a ballare in un’altra discoteca. La sua morte deve necessariamente insegnarci qualcosa, deve lasciarci un messaggio positivo, perché non è vero che non si possa cambiare il mondo. Ci vuole solo pazienza, e il rispetto delle regole deve diventare un esercizio quotidiano di civile convivenza. Se solo quella notte del 22 settembre 2024 tutti gli attori in scena avessero rispettato le regole, si sarebbe salvata una giovane vita.

È auspicabile che il Sindaco Tommaso Minervini chieda di costituirsi parte civile, nell’eventuale processo, contro i protagonisti responsabile dei fatti di Bahia, chiedendo un risarcimento per il danno d’immagine che la nostra comunità ha subìto apparendo ogni giorno su tv e giornali nazionali. 
Nel frattempo, il 30 settembre scorso, al Bahia Beach Club di Molfetta sono stati rimossi i sigilli e la struttura torna a essere operativa.

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi