Il Puntland contro il Buccaneer:
 "Doveva sversare rifiuti tossici"

fonte: www.repubblica.it/…

MOGADISCIO – Novità non proprio rassicuranti nel caso del Buccaneer, il rimorchiatore italiano sequestrato dai pirati somali. Le autorità della regione semi-autonoma del Puntland, nel nord-est della Somalia, sostengono che la nave italiana doveva sversare rifiuti tossici al largo delle coste del Paese africano. Di attività illegali sono accusati anche due pescherecci egiziani, come il Buccaneer catturati la scorsa settimana dai pirati al largo della costa somala e attraccate nel porto di Lasqorey, in Puntland.

Le accuse sono state mosse oggi dal governatore della zona di Sanag, Mohamoud Said Nur, raggiunto telefonicamente dall’agenzia France Presse: "Dobbiamo dire chiaramente che il rimorchiatore italiano e i due pescherecci egiziani sono stati sequestrati dalle forze di sicurezza locali e la ragione per cui sono stati messi sotto sequestro non ha nulla a che vedere con la pirateria. Abbiamo avuto la conferma che il rimorchiatore italiano trasporta due contenitori di rifiuti tossici e che (l’equipaggio) voleva gettarli nelle nostre acque. Dobbiamo fare giustizia e non chiediamo riscatti per la loro liberazione".

Alle due imbarcazioni egiziane il governatore ha rimproverato di pescare "illegalmente" nelle acque somale. "Anche loro devono essere portati davanti alla giustizia", ha aggiunto.

Immediata la smentita della Micoperi, la ditta proprietaria del rimorchiatore, che ha confermato: la Buccaneer era vuota. Il general manager della ditta ravennate preferisce mantenere il silenzio stampa, ma invita a "rifarsi a quanto detto nei giorni scorsi alle autorità" e cioè che la nave era vuota e non poteva trasportare alcun materiale, tantomeno tossico. O radioattivo, come era stato ipotizzato qualche giorno fa. La Buccaneer, aveva riferito la Micoperi nei giorni scorsi, era priva di carico. Erano due le bettoline in viaggio ed entrambe erano completamente vuote: una la stanno ancora rimorchiando per conto della Pms, la compagnia di stato egiziana che installa piattaforme. Le bettoline infatti sono chiatte galleggianti su cui si mettono le piattaforme per portarle in mare. Per questo non possono trasportare rifiuti. La Buccaneer inoltre – avevano aggiunto – era partita da Singapore, dove i controlli sono serrati. Inoltre i pirati hanno dato l’assalto sotto le coste dello Yemen, al limite delle acque territoriali del paese arabo.
Il Buccaneer è stato catturato l’11 aprile scorso nel golfo di Aden. A bordo ci sono dieci italiani, cinque romeni e un croato. I pescherecci egiziani, con equipaggi di 18 e 24 marinai a bordo, sono stati catturati al largo del Somaliland.

Altri video:
http://www.youtube.com/watch?v=-lM7VCIuCXI
http://www.youtube.com/watch?v=ud1pQ7lGn48

3 Risposte a “Il Puntland contro il Buccaneer:
 "Doveva sversare rifiuti tossici"”

  1. Non si riesce a capire perchè dal primo momento a noi italiani ci hanno dato un’altra versione dei fatti??

    (AGI) – Mogadiscio, 19 apr. – L’11 aprile scorso il rimorchiatore d’altura italiano Buccaneer non venne sequestrato dai pirati somali ma fermato dalla sicurezza della regione semiautonoma del Puntland, perche’ ”trasportava rifiuti tossici” che intendeva gettare nelle acque somale. Questa l’accusa mossa dal governatore della zona di Sanag, Mohamoud Said Nur, contatto dall’agenzia France Presse, che modifica la situazione dei 16 marinai a bordo del battello, tra cui 10 italiani. ”Dobbiamo dire chiaramente che il rimorchiatore italiano e’ stato fermato dalle forze di sicurezza locali e che il fatto non ha nulla a che vedere con i pirati”, ha sostenuto Nur aggiungendo di aver avuto “la conferma che il rimorchiatore italiano trasporta due contenitori di rifiuti tossici e che loro (l’equipaggio) aveva intenzione di gettarli nelle nostre acque. Dobbiamo avere giustizia per questi atti e non chiediamo alcun riscatto per la loro liberazione”. L’accusa era gia’ circolata nei giorni scorsi ma l’armatore della Buccaneer, Silvio Bartolotti aveva seccamente smentito le voci. Il governatore dell’autoproclamata regione autonoma somala ha spiegato che invece i due pescherecci egiziani fermati nello stesso giorno sono accusate di aver pescato illegalmente nelle acque somale. (AGI) I

  2. Qualche giorno fa il network di casa del Sindaco Senatore Azzollini riportava queste notizie…

    Molfetta, 17 APRILE 2009

    MINISTRO FRATTINI: PER GLI ITALIANI SI TRATTA

    [email protected]

    Riportiamo le ultime notizie ANSA riguardanti il caso dei dieci ostaggi italiani in mano ai pirati. Ricordiamo che fra loro ci sono anche i due molfettesi Ignazio Angione e Filamento Troilo. Il sindaco Antonio Azzollini continua a sentirsi telefonicamente con le famiglie: “Stanno dimostrando un coraggio civile straordinario” ha dichiarato ieri.

    “Nessun blitz per liberare i sedici marinai – tra cui dieci italiani – del Buccaneer, il rimorchiatore sequestrato dai pirati sabato scorso al largo della Somalia. L’Italia, al contrario di quanto fatto di recente da Usa e Francia in situazioni simili, privilegia – ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini – la via della trattativa, considerando come prioritaria l’incolumità degli ostaggi. Una trattativa che è già in corso, ha detto all’ANSA il premier somalo Omar Abdirashid Ali Sharrmake, e che viene condotta dalle autorità del Puntland (la regione semi-autonoma del nord-est della Somalia, roccaforte dei bucanieri) con il coordinamento dal governo transitorio somalo. Sharrmake è inoltre contrario a qualsiasi forma di pagamento di riscatto, perché avrebbe il solo effetto di alimentare ancora di più la pirateria in quel tratto di mare davanti al Corno d’Africa. “Non giudichiamo le operazioni degli altri – ha dichiarato Frattini riferendosi ai recenti blitz francesi e americani per liberare loro connazionali -, ma in questi casi la via italiana é quella di assicurare sempre e comunque che non vi sia pericolo per gli ostaggi”. “Nessuna operazione che possa mettere a rischio l’incolumità dei nostri connazionali” quindi, anche se “sappiamo dov’é la nave”, ha assicurato ancora il titolare della Farnesina, confidando tuttavia nel fatto che gli ostaggi “saranno liberati rapidamente”. Per i dieci marinai italiani “qualche segnale positivo c’é e lo conferma anche il loro colloquio con le famiglie”: ne è convinto anche il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ha ribadito che il governo italiano ritiene i pirati dei “criminali”, per i quali “non ci sono al momento “segnali di legami tra loro e il radicalismo islamico”. Del sequestro e della sorte del Buccaneer si sta interessando anche il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica che martedì prossimo ascolterà Frattini in un’audizione. Oggi intanto è giunto a Mombasa, in Kenya, Richard Phillips, il capitano del mercantile Usa Maersk Alabama, dal quale era stato portato via da un gruppo di pirati che aveva tentato l’assalto alla sua nave ma che era stato respinto dall’equipaggio. I venti marinai del mercantile sono rientrati oggi negli Stati Uniti accolti come degli eroi, mentre il capitano era rimasto ostaggio dei bucanieri per cinque giorni a bordo di una scialuppa. Fino all’operazione militare che lo ha liberato e in cui sono morti tre dei quattro sequestratori. Peggio è andata nei giorni scorsi all’equipaggio di una barca a vela di 12 metri francese, il Tanit, sequestrata dai pirati nel Golfo di Aden, con a bordo anche un bimbo di tre anni. Nel blitz del commando della Marina francese è rimasto ucciso uno degli ostaggi, lo skipper e padre del piccolo, Florent Lemacon. Proprio quello che l’Italia vuole evitare: che un ostaggio resti vittima di un’azione di forza”

  3. PIRATI: FRATTINI, APERTI CANALI SEQUESTRATORI BUCCANEER

    (ASCA) – Roma, 22 apr – Il governo, che sta operando a tutto campo sul caso del rimorchiatore italiano Buccaneer sequestrato dai pirati l’11 aprile, e’ ”in contatto con il Primo ministro somalo e il presidente della regione autonoma del Puntland che a loro volta hanno attivato i ministri degli Interni e della sicurezza nazionale” i quali si sono adoperati per aprire ”nostri canali di comunicazione” con i sequestratori. Ad assicurarlo il ministro degli Esteri Franco Frattini rispondendo al Question Time alla Camera.

    ”Essi – ha spiegato il titolare della Farnesina – si sono adoperati per aprire nostri canali di comunicazione con i sequestratori che potrebbero rivelarsi utili anche per smussare alcune posizioni piu’ rigide all’interno delle fazioni responsabili del sequestro”.

    ”Lavoriamo in una comprensibile riservatezza – ha aggiunto Frattini – che e’ la prima tutela per i 10 connazionali coinvolti e la precognizione per una soluzione positiva di questa vicenda che vede un coordinamento costante con la Difesa e con gli altri organismi interessati”.

    Riguardo ad una possibile presenza di materiali tossici a bordo, notizia circolata sulla stampa internazionale, Frattini ha ricordato che ”c’e’ stata una smentita formale dell’armatore rafforzata dalle prove fotografiche: il Buccaneer trasportava solo chiatte vuote”.

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