L’inizio del prossimo anno scolastico potrebbe essere a rischio sia sul piano sanitario che su quello della sicurezza. In queste ore il presidente della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) Giuseppe Mele ha preannunciato che chiederà al ministero della Salute di fare proprie le direttive dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) e che vengano messe in atto tutte le iniziative per limitare la diffusione del virus A/H1N1, compresa anche la chiusura delle scuole.
Invece sul piano della sicurezza, oltre alla mancanza di agibilità e certificazione antincendio che moltissime scuole non hanno, il governo centrale ha pensato bene di tagliare più di 132.000 posti di lavoro e 8 miliardi di euro nella scuola, con il conseguente aumento del numero degli alunni per classe, ottenuto elevando i numeri minimi e massimi di allievi in una classe.
La situazione sarà particolarmente difficile nelle scuole superiori, dove 27 (rispetto agli attuali 25) sarà il numero minimo di alunni per formare una prima; le classi potranno contenere fino ad un massimo di 30 studenti che, negli anni successivi, con la prassi delle “deroghe”, potranno arrivare anche a 33. Aumenti simili sono previsti in tutti i gradi e gli ordini di scuola.
Questo ulteriore, forte aumento, oltre che essere catastrofico per i tagli di classi, di posti di lavoro e per l’inevitabile scadimento della qualità della scuola pubblica, confligge clamorosamente con le norme sulla sicurezza e l’agibilità delle aule per la didattica.
In particolare il DM 18 Dicembre 1975 prevede che per ogni alunno debba esserci in aula una superficie netta a disposizione di 1,80 mq (dalle materne alle medie) o di 1,96 mq (alle superiori).
Occorre tener conto anche delle indicazioni del DM 26 Agosto 1992 che stabilisce che, ai fini della sicurezza anti-incendi, in un’aula il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in 26 persone (insegnante compreso, quindi 25 alunni). Tale limite di 25 alunni può subire un incremento “modesto” a patto che le porte abbiano un’apertura nel verso dell’esodo ed una larghezza di almeno 1,20 m e che ci sia “apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare dell’attività” (nella fattispecie, il Dirigente Scolastico e/o l’Ente, Comune o Provincia, proprietario dei locali).
Pertanto, incrociando le dita e sperando che non ci sia alcun rinvio di apertura delle scuole per “pandemia” possiamo invece organizzare i collegi dei docenti e consigli d’Istituto di ogni scuola per rispondere, in maniera pacifica e nei termini di legge, al taglio degli organici dei docenti che renderà le aule meno sicure per tutti.
Lo stesso governo non può da una parte risparmiare sulla scuola creando classi numerose e poi emettere ordinanze e decreti che prevedono precisi parametri da rispettare per dare sicurezza a tutto il personale scolastico.
A tal proposito, in molte scuole, gli organi collegiali si sono organizzati e hanno votato all’unanimità mozioni di protesta contro il decreto sulla riorganizzazione della rete scolastica che prevede per il prossimo anno scolastico le classi con 30 alunni.
Quello che segue è il testo di una mozione votata in un istituto superiore di Bari. Ogni collegio docenti potrà adattare il testo alla propria scuola e inviarlo al Ministero della Pubbica Istruzione, all’Ufficio scolastico regionale e provinciale.
<< Mozione del collegio docenti
Oggetto: RIORGANIZZAZIONE DELLE RETE SCOLASTICA ai sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; classi con 30 alunni.
Il Collegio dei Docenti dell’Istituto ………… venuto a conoscenza dell’organico di diritto per l’anno scolastico 2009/10 e la relativa formazioni di classi con 30 alunni dichiara quanto segue:
Visto il D.M. del 18/12/1975 (Norme sugli indici minimi di edilizia scolastica, di urbanistica e di funzionalità didattica) il quale fissa gli indici di edilizia scolastica che prevedono per ogni alunno degli istituti di scuola secondaria di secondo grado mq. 1,96 netti;
Visto il D.M. del 26/08/92 che, attualmente regola, insieme al D.L. n. 81 del 9/9/2009 la materia di “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica” che fissa l’indice di 26 persone per aula, incluso il docente, quale "indice di massimo di affollamento ipotizzabile";
Considerato che nel D.M. 331/98, all’art. 18 comma 5 si stabilisce che è compito del D.S. verificare le reali dimensioni delle aule, dei laboratori, ecc. e regolarsi sul numero degli alunni per classe tenendo conto anche delle esigenze di igiene e sicurezza.
Tenuto conto che nel nostro istituto non ci sono aule scolastiche che rientrano negli standard che la normativa vigente prevede, infatti l’aula più grande, di 45 mq circa, non potrebbe ospitare più di 23 alunni.
Rilevato altresì che il non rispetto degli indici minimi previsti fa automaticamente decadere la validità del certificato di agibilità e del certificato prevenzione incendi (l’obbligo di richiesta e di aggiornamento in caso di variazione di destinazione d’uso di ogni singolo locale attualmente è in capo al dirigente scolastico).
Si chiede alle Istituzioni destinatarie, nei limiti delle proprie competenze, una presa di posizione nel merito di quanto sostenuto in questa lettera considerato che le aule sovraffollate, oltre ad essere poco igieniche ed insicure, causano negli alunni/utenti anche uno scarso rendimento scolastico andando ad inficiare sulla qualità dell’offerta formativa.
Inoltre le inadeguatezze e l’erroneo rapporto fra il numero di alunni e gli indici minimi previsti, verrebbero ad evidenziarsi anche durante l’effettuazione delle prove di evacuazione che sarebbero impraticabili per la mancanza delle vie di fuga in aule sovraffollate.
Pertanto si chiede al Dirigente Scolastico, in qualità di responsabile della sicurezza dell’Istituto, l’applicazione della normativa sopra riportata, al fine di garantire le migliori condizioni ambientali per il lavoro dei dipendenti e la formazione degli alunni, e la formazione di classi in linea con le leggi vigenti.
Questo collegio di docenti, declinando qualsivoglia responsabilità, si augura di poter avviare il prossimo anno scolastico in presenza di classi con un numero di alunni non superiore agli standard di sicurezza e vivibilità minima che le leggi vigenti prevedono ricordando che la scuola rimane luogo privilegiato per promuovere la cultura della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro >>.