
Stamattina, almeno 4 proprietari d’auto, residenti in via Puccini e via Don Minzoni, hanno trovato i vetri della propria auto in frantumi. Nelle ultime settimane l’allarme sicurezza è diventato un vero problema per Molfetta. Auto bruciate, auto rubate, depredate e vandalizzate. Ancora rapine nei negozi e furti in appartamento, accoltellamenti, sparatorie e spaccio di droga. I sapientoni e filosofi, che abbondano in città, continueranno a ripetere la solita tiritera, a Molfetta la situazione è tranquilla, se la paragoniamo a quelle di altri comuni della città metropolitana e della Bat.
Tutto va bene, madama la marchesa, tanto arriva la ZES. «Con questo provvedimento – commentano il Sindaco Minervini e l’assessora Minuto – stiamo scrivendo una pagina di storia. Con la Zes ci apprestiamo a vivere un nuovo sviluppo imprenditoriale ed occupazionale».
Spero che qualcuno, nel consiglio comunale del 2 marzo, risponda a tono a queste dichiarazioni. Ma quale sviluppo imprenditoriale, e occupazionale, ci può essere in una città culturalmente piatta, sporca, abusiva, criminalmente predisposta, senza identità. E poi, a proposito della propaganda sulla “sicurezza”, che fine ha fatto la convocazione del “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali”.
Matteo d’Ingeo




