Il ministro Tria perderà il suo braccio destro Roberto Garofoli?

fonte: rep.repubblica.it

Spunta la web tax tra le misure, Tria perde il suo braccio destro

Decisivi anche l’aumento delle dismissioni e lo stop all’indicizzazione delle pensioni alte. Lascia il capo di gabinetto Garofoli bersaglio dei 5Stelle.

Web tax per i colossi Internet, aumento delle dismissioni e stop all’indicizzazione delle pensioni alte (il blocco dell’adeguamento al costo della vita dovrebbe essere graduale e a partire da 1500 euro). Sono tre delle misure che — secondo il governo — hanno convinto Bruxelles a dare il via libera alla manovra di Bilancio italiana. I particolari sono stati messi nero su bianco per tutta la notte dai tecnici del ministero dell’Economia, che stanno scrivendo il maxiemendamento in arrivo questo pomeriggio al Senato. Talmente tardi, che la manovra andrà in aula con tutta probabilità senza mandato al relatore. E con il voto di fiducia. Oggi a mezzogiorno il presidente del Consiglio Conte prenderà la parola a Palazzo Madama per spiegare come si è svolta la trattativa con Bruxelles.
Non racconterà, però, quanto siano state complicate le ultime ore. Nella notte di lunedì tutto stava saltando per l’ennesima volta: i 2 miliardi di risparmi che la Commissione pretendeva fossero strutturali si cercavano ancora tra le pieghe del reddito di cittadinanza e di quota 100. La proposta, che arrivava da Juncker come dal ministero dell’Economia, era quella di ritardare ancora un po’ le misure, di stanziare meno fondi per i centri dell’impiego, visto che all’inizio ci sarà una stretta collaborazione con quelli privati. I collaboratori del premier raccontano di una telefonata molto dura di Conte con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e di una, più rassicurante, con il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici. Due conversazioni in cui il presidente del Consiglio ha annunciato di voler tenere il deficit al 2,04 per cento (senza limare fino al 2 come era circolato in mattinata).

Le rassicurazioni arrivate subito dopo, però, dovevano restare riservate fino a stamattina. Quando a Bruxelles saranno inviati i testi concernenti l’accordo. E invece, dal ministero del Tesoro è trapelato: «È fatta». Mandando su tutte le furie Palazzo Chigi per il tentativo di intestarsi la partita da parte del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Che ha ragione quando dice che alla fine l’intero governo è venuto sulle sue posizioni. Ma lui è stato esautorato ufficialmente e sta per registrare un’altra sconfitta. Il capo di gabinetto dell’Economia Roberto Garofoli, bersaglio da mesi dei 5 stelle, ha deciso di lasciare il ministero. Aspetterà fino all’approvazione definitiva della manovra, poi rassegnerà le dimissioni. Una decisione che ha in serbo da tempo, fin da quando, resistendo alle prime pressioni per finanziare senza coperture il reddito di cittadinanza, è entrato nel mirino del M5S e di Palazzo Chigi, con la Lega che sembrava invece dissociarsi. Garofoli ha ricoperto alti incarichi durante i governi Renzi, Gentiloni e prima ancora con Letta, Monti, Prodi. Era stato Tria a convincerlo a restare a via XX settembre, ma presto sono partiti gli attacchi contro i «burocrati della Prima Repubblica».

Sfociati nell’audio con cui il portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino diceva, dei tecnici dell’Economia: «O ci trovano quei 10 miliardi o nel 2019 ci dedicheremo a farli fuori». Poi arriva l’accusa di aver inserito in manovra due commi, scovati dallo stesso Conte, per dare 84 milioni in tre anni alla Croce Rossa, ente in liquidazione. Il Tesoro lo difende, chiarisce che quella norma era indispensabile per pagare il Tfr ai lavoratori. Ma il 31 ottobre c’è un nuovo attacco: l’ipotesi di uno scambio di favori proprio con la Croce rossa (lo sconto sull’acquisto di una casa di proprietà dell’ente a Molfetta). Arriva un’altra richiesta di dimissioni, Garofoli dà mandato al suo legale di querelare. Ora, però, si arrende. Come ha scritto il Fatto qualche giorno fa, sarà sostituito da Fortunato Lambiase, capo della segreteria tecnica di Tria. 

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