E’ trascorso un mese dall’invio della nostra richiesta di chiarimenti sul trasferimento del “mercato settimanale” ma, ad oggi, dal Sindaco non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Tornando in quelle strade e guardando un treno che passa ad alta velocità, sulle teste di centinaia di persone, le nostre perplessità sulla scelta errata di quel sito, è ancor più forte.
Via Sandro Pertini, via Madre Teresa di Calcutta, via Aldo Fontana e prolungamento via Samarelli sono strade che costeggiano i binari ferroviari e l’art. 49 del DPR 11 luglio 980 n. 753 ci ricorda che: “Lungo i tracciati delle linee ferroviarie é vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza, minore di 30 metri dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia”.
E’ vero che i dehors, posteggi o bancarelle degli operatori commerciali non sono opere edilizie, e non permangono sulle strade per un tempo illimitato, ma potrebbero rientrare in quella categoria che la legge chiama “manufatti di qualsiasi genere” anche se presenti per una sola mattinata. La ratio della fascia di rispetto ferroviaria risiede nell’evidente esigenza di tutelare il preminente interesse pubblico alla sicurezza e alla salvaguardia della pubblica incolumità. Da sempre, per esempio, denunciamo la presenza di un operatore dell’orto-frutta presente stabilmente in una di quelle strade nella zona di rispetto delle ferrovie, via M. Mazzarella, anche per quella c’è da chiedersi se c’è un’autorizzazione legittima.
Pertanto continuiamo a chiederci se gli Uffici comunali hanno fatto una richiesta, alle Ferrovie dello Stato, finalizzata ad ottenere, in deroga, un titolo autorizzativo e prevedere in quella fascia di rispetto la presenza di un’attività commerciale con centinai di cittadini presenti? Sarebbe paradossale evitare il pericolo Covid-19 per andare incontro a un altro possibile pericolo.