Il Csm ha disposto la sospensione del giudice barese Giuseppe De Benedictis, arrestato il 28 ottobre scorso con l'accusa di detenzione illegale di arma da guerra. Si tratta del giudice che lo scorso 23 febbraio aveva disposto l'arresto in carcere del senatore Pd, Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità pugliese.
Per De Benedictis, il Csm aveva già disposto iltrasferimento d'ufficio a Matera, provvedimento sospeso dal Tar del Lazio: l'aggravamento della misura disciplinare è stato disposto su richiesta della procura Generale della Cassazione sulla base di fatti nuovi che sarebbero emersi da indagini avviate all'indomani dell'arresto. Il giudice, lo scorso ottobre, era finito ai domiciliari e rimesso in libertà con l'accusa di detenzione illegale di armi non comuni da sparo dopo essere stato intercettato per caso in una inchiesta della Procura di Santa Maria Capuavetere.
Durante la perquisizione nella sua abitazione di Molfetta, i carabinieri avevano trovato un vero e proprio arsenale, circa 1.350 armi, tutte detenute legalmente (almeno a un primo accertamento), eccetto due, probabilmente una pistola a una carabina, risultate da guerra. Si trattava in sostanza di armi a raffica, trasformate una prima volta in armi comuni da sparo e poi nuovamente modificate in armi da guerra, "tutte ben oleate e perfettamente funzionanti".
De Benedictis venne arrestato per aver acquistato una pistola in un'armeria della provincia di Caserta, venduta come arma comune da fuoco. Tornato a casa sua a Molfetta, il giudice – a quanto venne reso noto in occasione del suo arresto – si accorse che l'arma era un'arma da guerra, la cui detenzione è illegale, e telefonò al titolare dell' armeria la cui utenza era intercettata nell' ambito di un' altra indagine sul traffico di armi, comunicando che avrebbe restituito la carabina al più presto. Nel frattempo, però, la procura di Santa Maria Capua Vetere aveva disposto la perquisizione nella sua casa di Molfetta, al termine della quale il giudice venne arrestato, e rimase per 24 ore ai domiciliari.
La sospensione è un provvedimento disciplinare senza scadenza, che cioè si conclude con l'esaurimento del processo penale. Sulla vicenda la Procura di Lecce, competente a indagare sui magistrati in servizio a Bari, ha avviato indagini, ancora in corso.