Il “Consorzio Metropolis” a rischio chiusura – parte prima

fonte: Matteo d’Ingeo – laltramolfetta.it – Novembre 2024

Il Consorzio “METROPOLIS” di Molfetta, in un ventennio, è diventato un vero e proprio “impero”. Nato con una manciata di dipendenti, oggi può vantare nelle 35 strutture accreditate, sparse nella regione, circa 1.000 dipendenti con un fatturato annuo che supera i 25 milioni. 
Da San Severo a Brindisi, passando da Molfetta, le strutture si occupano di servizi socio-sanitari, accoglienza di minori e non, di anziani e tante altre attività psico-socio-assistenziale. 
Tutto parte da un’intuizione e capacità imprenditoriale del capostipite e fondatore Michele Paparella, che aveva fatto esperienza nella “casa alloggio” di Molfetta (all’epoca gestita dalle ACLI) per pazienti psichiatrici. Struttura sita presso la “ex Pensione Marta” in via Sottotenente Caputo. 
Dai primi anni ’90, sicuramente grazie a buoni rapporti politici e conoscenze in ambito sanitario regionale, Michele Paparella, che nel frattempo (1994) era diventato consigliere comunale, comincia a far espandere la sua “creatura”. E quando il pioniere padre Michele lascia la vita terrena, i figli prendono in mano la gestione del Consorzio “Metropolis”. Attualmente il rappresentante legale del consorzio è Luigi Paparella, mentre l’altro fratello Vito Corrado Paparella, che dal 2022 è diventato consigliere comunale di Molfetta, è stato dal 2001 al 2018 coordinatore e responsabile dell’area amministrativo-contabile del Consorzio Metropolis. Dal 2018, fino alla sua nomina a consigliere comunale, diventa componente del Consiglio di Amministrazione dello stesso Consorzio. Insomma, una struttura che può considerarsi in buona salute e gestita da personale capace con solida esperienza a conduzione familiare.
Questa grande opera, però, è sotto osservazione della Regione Puglia che comincia a stare col fiato sul collo sulla grande famiglia di Metropolis. Era nell’aria da circa due anni la volontà della Regione Puglia di verificare lo stato di salute della gestione organizzativa del Consorzio Metropolis. Con una fitta corrispondenza, già dal 2022, tra il Dirigente del Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia e il rappresentante legale di Metropolis, si è giunti in data 14.10.2024, a una comunicazione di “avvio del procedimento di revoca delle autorizzazioni all’esercizio ed accreditamento istituzionale” riguardanti tutte le 35 sedi operative del Consorzio.
La Regione Puglia mette nero su bianco, “a seguito di ricognizione interna e verifiche in ordine alle strutture facenti capo a: “METROPOLIS Consorzio di Cooperative Sociali a r.l. ONLUS” – Molfetta (BA), Via Alba n. 2/8, è emerso un significativo scollamento fra l’attendibilità intrinseca dei dati relativi ai requisiti organizzativi – minimi e specifici previsti dai R.R. n. 4 e 5/2019, 7/2002, 14 e 18/2014 – e quanto estrinsecamente auto-dichiarato ai sensi e per gli effetti del D.P.R. n. 445/2000 dal medesimo Consorzio, in punto di personale effettivamente in organico, mansioni e qualifiche, debito orario complessivo, tipologia e inquadramento contrattuale e strutture di rispettiva assegnazione.
Dato atto altresì che, le verifiche interne sinora occorse hanno dato conto di gravi e plurime violazioni delle previsioni in materia di organizzazione dell’orario di lavoro del personale previste dall’art. 4 co. 2 d.lgs. n. 66/2003 e dal CCNL per il personale medico e di comparto che, ove corroborate nell’ambito dell’istruendo procedimento amministrativo, legittimerebbero la scrivente ad adottare i conseguenziali provvedimenti amministrativi in autotutela, nonché “a cascata” l’irrogazione di sanzioni amministrative e, da ultimo, il recupero delle somme indebitamente versate a fronte di prestazioni di personale medico mai assunto e mai reso, fatte pur sempre salve eventuali ulteriori forme di responsabilità (civile e penale)”. Un vero fiume in piena di presunti addebiti.

Le criticità emerse, a seguito delle verifiche ispettive effettuate dalla Regione, riguarderebbero un numero consistente di personale che avrebbe a proprio carico un significativo sforamento dell’orario di lavoro settimanale, auto-dichiarato, in violazione dei limiti settimanali previsti dalla normativa vigente.
Nel dettaglio, nelle more di ulteriori verifiche, è stato riscontrato la sovrabbondanza oraria settimanale per un numero di 77 risorse umane collocate in varie strutture sanitarie. L’emersione del dato relativo alla sovrabbondanza oraria coinvolge indiscriminatamente sia il personale medico, sia quello di comparto, per estendersi financo a figure professionali di rilievo quali i Responsabili sanitari e/o i Direttori delle varie strutture. 
A tal proposito, si riporta, a mero titolo esemplificativo, il caso di un medico, il quale risulta Responsabile Sanitario e/o Medico Specialista, contestualmente in più strutture per un totale di 87 ore settimanali, cosi ripartite: 8 ore, 4 ore con la qualifica di Responsabile sanitario e 4 di Neuropsichiatra infantile, presso la Comunità riabilitativa per autismo sito in Barletta (BAT), Via Andria 192; 12 ore presso il “DON LORENZO MILANI” – Molfetta (BA), via Alma Monda 5; 6 ore presso la Comunità alloggio psichiatrica “AGAPE” – Terlizzi (BA), Via Pacecco 27; 6 ore presso la Comunità alloggio psichiatrica “EMMANUEL” – Molfetta (BA), Via Sottotenente Caputo 5; 6 ore presso la Comunità alloggio psichiatrica “NADIR” – Bari, Via  Trevisani 62; 6 ore presso la Comunità alloggio psichiatrica “ZENIT” – Bari, Via Trevisan 66/A; 6 ore presso il Centro diurno psichiatrico “MARANA THA” – Molfetta (BA), Via Tenente Fiorino 27/F; 36 ore presso la CRAP dedicata potenziata “ZEUS” – Manfredonia (FG); 1 ora presso il Gruppo appartamento psichiatrico sito in Molfetta (BA), Via Altomare 2.
Ma non solo tra i medici, la verifica coinvolge anche altri dipendenti e tra di loro sembra che ce ne siano parecchi con il dono dell’ubiquità; una sorta di stacanovisti che riescono a lavorare da 100 a 150 ore settimanali spostandosi in lungo e in largo per la regione, senza aver bisogno di riposare. È il caso della collaboratrice che risulta impegnata contemporaneamente per 114 ore settimanali presso le strutture del CSRTM “IRIS” – Trani (38 ore), la RSA per disabili “THEOTOKOS” di Molfetta (38 ore) e il CSRTM “AQUILONE” di Putignano (38 ore). Oppure di un’altra figura in organico impegnata in 150 ore settimanali presso le strutture del CRTM di Carovigno per 36 ore, “OPERA SAN FRANCESCO” di Molfetta per 38 ore, CSRTM “IN VOLO” di Molfetta per 38 ore e CSRTM “AQUILONE” di Putignano per 38 ore. 

fine prima parte

 

 

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