Il Consiglio Comunale previsto per domani 30 aprile è stato rinviato. Ma le motivazioni del Presidente non convincono

Il Consiglio comunale di Molfetta, era stato convocato per Mercoledì 30 aprile 2025 alle ore 16:30 in seduta straordinaria di 1^ convocazione con il prosieguo, presso la Sala Consiliare “Gianni Carnicella” – palazzo Giovene, per la trattazione dei seguenti argomenti: 

ORDINE DEL GIORNO

  1. Presa d’atto delle proposte formulate dal Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi;
  2. Riconoscimento legittimità debiti fuori bilancio derivanti da sentenze di condanna dell’Ente ex art. 194, comma 1, lett. a), del D.lgs n. 267/00 T.U.E.L. – Importo € 63.187,82;
  3. Regolamento per l’Applicazione della TARI. Modifiche;
  4. Tassa sui rifiuti (TARI); Piano tariffario per la gestione dei rifiuti solidi urbani e dei servizi di igiene urbana per l’anno finanziario 2025”;
  5. 96 del T.U.EE.LL. n. 267/2000. Individuazione degli organi Collegiali ritenuti indispensabili – Anno 2025;
  6. Programma Nazionale FEAMPA 2021/2027 – conferma adesione al “G.A.L. TERRE DI MARE S.C. a r.l.” – Adeguamento alle indicazioni di cui ai pareri resi dalla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti.

In molti avevano scommesso sul rinvio della massima assise per le note vicende giudiziarie che hanno coinvolto il primo cittadino e tanti altri pezzi dell’amministrazione di Tommaso Minervini.

Stamattina, invece, è apparsa sul sito ufficiale comunale, una nota a firma del Presidente Robert Amato con cui si avvisava del RINVIO della seduta di Consiglio Comunale del 30 aprile 2025, facendo riferimento alla comunicazione pervenuta dallo stesso sindaco il 28 aprile. 

Lo stesso Presidente Amato ha ritenuto di commentare in giornata la sua stessa nota, per evitare “malintesi” sul rinvio del consiglio comunale.  

Egli afferma: “Il consiglio comunale non è stato rinviato per le vicende giudiziarie, ma perché abbiamo ricevuto una nota ANCI che ci permette di prolungare fino al prossimo 30 giugno il provvedimento della TARI. Avevamo questa urgenza di convocare l’assise comunale entro il 30 aprile per tale provvedimento, ma  con questa proroga, abbiamo pensato fosse meglio rinviare”.

Ma il Presidente “Perfettino” avrebbe fatto meglio a tacere perchè sia lui che il sindaco si sono guardati bene di non datare questa nota dell’ANCI e spiego perchè.  La convocazione del Consiglio Comunale è stata affissa all’albo pretorio il 24 aprile, mentre la nota dell’ANCI, apparsa sul proprio sito, risale al 17 aprile u.s. e riportava quanto segue: 

Le commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera dei Deputati hanno approvato l’emendamento finalizzato al rinvio dell’approvazione delle tariffe e regolamenti Tari al 30 giugno 2025.
All’art. 10-bis del testo di conversione del D.L. Pubblica Amministrazione si legge: “Per l’anno 2025 il termine del 30 aprile previsto dall’articolo 3, comma 5-quinquies, del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 febbraio 2022, n. 15, è differito al 30 giugno 2025. Restano fermi i termini di pagamento delle rate già stabiliti con regolamento comunale”.

Pertanto, anche se fosse vera la motivazione della nota ANCI, c’erano due opzioni alternative al rinvio. In primo luogo Minervini e Amato avrebbero potuto non convocare il consiglio comunale per il 30 aprile perchè non c’erano più scadenze improrogabili che riguardavano la TARI. L’altra possibilità era quella, che spesso viene praticata, di ritirare solo i punti 3) e 4) e svolgere il consiglio comunale regolarmente.

La verità è che il sindaco Tommaso Minervini non ha il coraggio di presentarsi alla città ammettendo di aver sbagliato, chiedendo scusa ai cittadini e presentando le proprie dimissioni. Lo stesso coraggio manca allo sponsor più importante della maggioranza, Saverio Tammacco, che fino ad oggi non ha commentato le vicende giudiziarie, ma si è affrettato a commentare le scritte di “sedicenti anarchici” sui portoni e targhe di alcuni avvocati vicini all’opposizione di destra : “Tutto ciò è inaccettabile nel 2025”. E’ vero, consigliere Tammacco, tutto quello che sta accadendo a Molfetta è inaccettabile!

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