Il Comune si costituisce parte civile contro Balducci, nel processo sul porto; il sindaco T. Minervini lo premia e lo nomina Dirigente

 

Bufera a Molfetta per l’incarico al dirigente coinvolto nei lavori del porto

fonte: bari.repubblica.it di Chiara Spagnolo

In Tribunale il Comune è suo avversario ma, nei fatti, lo promuove affidandogli la gestione del settore Attività produttive-Ambiente: la parabola di Vincenzo Balducci, ex dirigente del settore Territorio di Molfetta, dopo la fase buia degli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sul porto con tanto di interdizione e revoca dell’incarico dirigenziale, è di nuovo in fase ascendente.Il merito è del sindaco di centrosinistra Tommaso Minervini, che il 28 febbraio, nel pieno della campagna elettorale per le elezioni politiche, ha firmato la riorganizzazione delle macrostrutture comunali, nominando cinque dirigenti tra i quali  Balducci.

Il Sindaco nomina l’avversario nel processo

Fin qui tutto regolare, se non fosse che il Comune (insieme a Regione, ministeri dell’Interno e dell’Ambiente, Comitato bonifica e Legambiente) è costituito parte civile nel processo di Trani sui presunti illeciti nella realizzazione del porto, che vede imputato anche Balducci. A pochi giorni fa risale l’ultima udienza, nella quale sia l’ex dirigente che l’altro imputato eccellente ed ex sindaco ed ex senatore Pdl Antonio Azzollini) hanno rinunciato alla prescrizione di alcuni reati. Diciassette sono invece le persone uscite dalla vicenda giudiziaria e altrettante quelle che hanno ottenuto l’eliminazione di alcuni capi di imputazione. E mentre il processo va avanti a Trani, a Molfetta scoppia il bubbone delle nomine dirigenziali, con una parte dell’opposizione in Consiglio comunale (quella di sinistra, formata dall’ex sindaca Paola Natalicchio e dai consiglieri di Rifondazione Gianni Porta e Antonello Zaza) che definisce «quantomeno inopportuna la scelta di affidare l’incarico a Balducci». La decisione, in effetti, non cozza contro alcuna norma, considerato che si tratta di un fun-zionario comunale, «in categoria giuridica D3 — scrive il primo cittadino nel decreto — che ha già svolto per lunghi anni l’incarico di dirigente nelle stesse aree funzionali» e che l’altro funzionario papabile «è prossimo alla pensione».

Nel curriculum di Balducci, però, c’è quel neo dei presunti illeciti commessi quando era responsabile del procedimento per la costruzione del porto, in concorso con Azzollini e (per ammissione dell’ingegnere) sotto la sua pressione. Un problema da cui il dirigente potrebbe liberarsi ma che, in caso di condanna, porterebbe il Comune a chiedere un cospicuo risarcimento danni. E se il futuro non si può ipotecare, nel presente resta la certezza della promozione con tanto di aumento di stipendio. «Una scelta che non fa bene alla credibilità dell’ente — dice il consigliere Porta— anche perché arrivata in campagna elettorale, quando è buona consuetudine evitare provvedimenti così im-portanti». Atti che saranno oggetto di discussione appena !’assise riprenderà i ritmi consueti, assi-cura l’opposizione. Mentre l’intero pacchetto delle nomine fiduciarie, ritenute superiori al consentito, è già al vaglio di un pool di avvocati. E le ombre si addensano sul caso Balducci. «Siamo stupiti che il sindaco abbia ridato fiducia a un dirigente che non ha brillato come Rup del porto ma anche nella questione del depuratore e dell’impianto di compostaggio», commenta Paola Natalicchio, ex sindaca che, proprio da Balducci, è stata denunciata per mobbing. Quando divenne prima cittadina, infatti, gli revocò l’incarico dirigenziale fiduciario assegnandolo alla Protezione Civile e ora l’ingegnere le chiede danni per 150.000euro.

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