
«Aderiamo con convinzione a questa iniziativa. Per un quarto d’ora lasceremo al buio il Duomo e della Fabbrica di San Domenico – sottolinea l’assessore all’ambiente, Caterina Roselli – si tratta di un gesto simbolico che, speriamo possa essere condiviso anche dai privati, nelle loro abitazioni, e dai negozianti. La salute del nostro pianeta, il rispetto all’ambiente che ci circonda, la conservazione della biodiversità sono argomenti che devono stare a cuore a tutti».
Con queste parole dell’ass.re Roselli anche quest’anno Molfetta aderisce all’iniziativa nazionale “M’illumino di Meno” la Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili.
«Invito tutti i molfettesi ad aderire a questa iniziativa – aggiungono il Sindaco Minervini e l’assessore Roselli – spegnere le lampadine a casa propria per un quarto d’ora è un piccolo gesto che rappresenta tanto e può essere di esempio per i più piccoli. Il rispetto per l’ambiente che ci ospita si impara partendo da gesti semplici».
Certe dichiarazioni, rilasciate dagli amministratori di una città come Molfetta, hanno il sapore di propaganda e, perché no, di beffa. Che senso ha partecipare con il gesto simbolico dello spegnimento di un quarto d’ora delle luci del Duomo e della Fabbrica di San Domenico, quando l’intera città dalle ore 05:00 del mattino è immersa nel buio pesto, di sera interi quartieri sono al buio e altri di giorno hanno la pubblica illuminazione accesa? A queste domande spero il sindaco risponda pubblicamente, relazionando anche sulla bontà della sua scelta di “spegnere la città” e la quantificazione dei benefici economici per le casse comunali. Ma, nello stesso tempo, bisognerebbe mettere sulla bilancia gli aspetti negativi che ha comportato tale iniziativa in termini di sicurezza pubblica e danni economici per tante famiglie molfettesi.
Giovedì 9 febbraio scorso, alle 20.30, mentre in via Dante si festeggiava il santo patrono con un falò e grande spreco di luci, le strade adiacenti la chiesa Sacro Cuore di Gesù tra via Q. Sella e G. Salepico erano già al buio. Dico “erano già al buio” perché tutte le strade sono al buio dalle ore 05.00 del mattino.

E in questo “buio” forzato, voluto dall’amministrazione comunale, proprio a ridosso dei festeggiamenti patronali, in via Q. Sella ci sono state almeno due auto con i vetri infranti e una delle due probabilmente rubata. Alle prime luci dell’alba rimanevano per terra solo i vetri dell’azione criminale. E se a questo aggiungiamo le auto bruciate e le spaccate nei negozi il bilancio finale, del “m’illumino di meno” molfettese, è sicuramente negativo per i molfettesi.

