La redazione de “L’Espresso” esprime grande preoccupazione per l’intervento della Guardia di Finanza, che dalle prime ore di oggi (12 settembre) sta procedendo a perquisizioni nelle stanze del giornale e nelle abitazioni dei colleghi autori dell’inchiesta di copertina sullo scandalo dei rifiuti di Napoli.
Ancora una volta l’esercizio del diritto di cronaca è oggetto di atti intimidatori che respingiamo fermamente. Gravi e offensivi per il lavoro dei nostri giornalisti appaiono per di più i modi con cui le perquisizioni si stanno svolgendo (ben diciotto agenti impegnati).
Non possiamo fare a meno di notare che un simile spiegamento di forze avviene in seguito ai riferimenti contenuti nell’inchiesta de “L’Espresso” sul presunto ruolo nello scandalo dei rifiuti di un sottosegretario del governo.
Il comunicato
della direzione de L’Espresso
La direzione dell’Espresso esprime la piena e totale solidarietà ai colleghi Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipladi, autori dell’inchiesta pubblicata sul numero in edicola da oggi, “Così ho avvelenato Napoli”, su 20 anni di traffici in Campania di rifiuti tossicii che vede coinvolti politici e amministratori locali, tra i quali il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino.
La direzione dell’Espresso vuole assicurare i lettori che il settimanale continuerà nel proprio impegno ad informarli ed esprime forte preoccupazione per la gravità dei reati contestati ai giornalisti tali da configurare una minaccia alla libertà di stampa e una violazione palese della recente sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo, che sancisce la tutela del diritto di cronaca e di critica.
La direzione dell’Espresso