Non ho mai sentito emotivamente le festività della Pasqua, Natale e tutte quelle comandate da santi e madonne, e non odio come Antonio Gramsci il capodanno, ma semplicemente lo ignoro. Come lui penso che ogni mattina al risveglio sia capodanno e, se dovessi fare anch’io come tutti voi il bilancio di fine anno e le previsioni per il nuovo, vi direi esattamente questo.
Del vecchio anno trascorso purtroppo non riesco a lasciarmi dietro i due botti che mi ha regalato, che hanno segnato la mia vita, ma non l’hanno cambiata. Per il nuovo anno non sono molto esigente, vorrei continuare a fare la mia vita e continuare a credere nei valori che l’hanno sempre animata; e poi chiedo a chi dovrebbe proteggermi, e a chi indaga sugli atti intimidatori messi in atto contro la mia persona di farmi percepire, in qualche modo, la loro presenza e il loro impegno per l’individuazione dei colpevoli, esecutori e mandanti.
Sono stato per troppo tempo in silenzio ma ora comincerò a fare tutto quello che è nelle mie possibilità per evitare che la mia storia diventi come quella di tanti altri fatti di cronaca avvenuti in città e su cui è calato il silenzio dell’indifferenza e dell’oblio.
Non lo permetterò mai, e se ho dedicato quasi metà della mia vita a far emergere le verità sull’omicidio di Gianni Carnicella, continuerò per tutti i miei prossimi anni di vita ad impegnarmi per scoprire gli esecutori e i mandanti che hanno fatto esplodere i due ordigni presso la mia abitazione, costi quel che costi, siano essi criminali o politici. E non sarò magnanimo anche nei confronti di chi manipola o imbavaglia l’informazione. Ecco, questo è il mio semplice capodanno di buoni propositi. Un abbraccio a tutti voi.
Matteo d’Ingeo