Dopo la conferenza stampa del senatore Azzollini giunge un comunicato del rappresentante dei proprietari dei suoli sottoposti a procedure di esproprio:
Comunicato stampa
In qualità di portavoce dei proprietari dei suoli sottoposti a procedure di esproprio, si trasmettono le seguenti note :
1) A seguito di riunioni e studi riguardanti la progettazione delle opere di mitigazione idraulica dell’abitato del Comune di Molfetta, della zona ASI, del terzo PIP, i proprietari dei suoli sottoposti a procedure di esproprio per presunta pubblica utilità, esprimono il proprio sconcerto e disappunto per la decisione presa dagli amministratori correnti, relativa alla realizzazione di opere di mitigazione del rischio idraulico riguardanti solo la zona ASI ed addirittura PIP che come è noto a tutti, è una area interamente protetta , a rischio idraulico, non ancora edificata.
2) Tutte le normative regionali, della AdB, le normative e le leggi nazionali, europee, vietano la edificazione in tali aree.
3) Dichiarano amorale finanziare opere che mettano in sicurezza la zona ASI e PIP non ancora edificata, incuranti del fatto che nessun progetto idoneo di messa in sicurezza dell’ abitato è mai stato concepito progettato o finanziato! Tribunali, scuole, asili nido ed asili infantili, case, negozi, in tutti questi anni, impunemente, sono stati edificati dentro l’alveo di Lama Cupa, di Lama Sedelle e Scotella e mettono a rischio la vita di molti bambini e cittadini innocenti di Molfetta.
4) Notificano lo stato di emergenza per l’ asilo nido ubicato dentro un interrato posto nel fondo dell’asta principale di lama Cupa, dove, a detta della Autorità di Bacino della Regione Puglia, arriva un fronte di acqua alto 11 metri.
5) Il progetto del canalone ASI, progettato dalla amministrazione precedente, va immediatamente abolito. E’ illegale ed è assolutamente insufficiente a contenere la piena. La sua progettazione è infantile ed errata. Meglio: è un coacervo di reati, errori, stupro e saccheggio ulteriore del territorio.
6) I proprietari dei suoli sono a completa disposizione della amministrazione di Molfetta per mettere sul suo tavolo e su quello delle autorità regionali preposte, le risultanze degli studi dei geologi e degli ingegneri fluviali ed idraulici commissionate a suo tempo da loro stessi, ripetutamente sottoposti ad ingiuste espropriazioni dolose, con l’alibi della pubblica utilità.
7) Mettono sul tavolo anche i risultati delle figure professionali, di Città della Scienza San Corrado di Baviera, le quali concordano con le prime risultanze delle figure professionali ingaggiate per prime dai proprietari dei suoli da espropriare. Costoro soltanto possono, congiuntamente, perché hanno le giuste professionalità ed esperienza e ne sono perfettamente in grado, elaborare un progetto di mitigazione idraulica idoneo, rispettoso dell’ambiente, di tutte le leggi, le normative e le clausole tecnico amministrative per la realizzazione di opere vere, idonee e legali, di mitigazione del rischio idraulico di tutto l’agro ed il Comune di Molfetta e non solo dell’ area ASI e PIP.
8) La commedia dell’arte è finita. Sarebbe al capolinea la stessa amministrazione corrente, se decidesse di persistere nell’errore delle precedenti amministrazioni, ossia se procedesse e desse corso alla realizzazione delle iniziative progettate e finanziate, senza mettere prima in sicurezza con opere idrauliche legali ed idonee, la vita dei cittadini dell’abitato di Molfetta
9) I proprietari dei suoli dichiarano al capolinea la vecchia politica, quella fatta di imperatori di destra e di sinistra, fondata sull’interesse economico e sul conflitto di interesse fra attività privata e ruoli pubblico istituzionale, anziché sullo sviluppo organico e partecipato del territorio, inteso come bene comune.
10) Se, malauguratamente costretti dalla immutata rotta del palazzo di città, che come sembra è uguale alle precedenti amministrazioni, i proprietari del suoli sottoposti a procedure di esproprio, senza alcuna remora, attiveranno tutte le strutture amministrative e di giustizia preposte sul nostro territorio per garantire il rispetto di tutte le leggi violate, la preservazione del nostro agro, bene comune, e, prima di tutto, soprattutto, la salvaguardia delle vite dei cittadini di Molfetta, vittime dello sciagurato persistente malgoverno del territorio.
Facchini Guglielmo