I signori della FASHION DISTRICT HOLDING e di “MIRAGICA”

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In occasione dell’apertura del parco dei divertimenti “Miragica” crediamo sia opportuno riproporre un nostro post del 2 novembre 2006 e pubblicato a suo tempo dal mensile L’AltraMolfetta, per ricordare a tutti chi sono i nuovi colonizzatori della nostra città.

Aveva ben da predicare Luigi Martella, Vescovo di Molfetta, invitando i fedeli a non dimenticare la preghiera domenicale, prima di tuffarsi nell’Outlet che Emilio Gnutti e soci hanno deciso di “donare” alla nostra città.

Forse era preoccupato anche lui di questi 3 milioni di visitatori l’anno che avrebbero invaso la nostra “periferia” disertando chiese, negozi tradizionali e strade cittadine. Dopo sei anni i nostri politici di destra e di sinistra, di mezzo e di fuori, alti e bassi, si sono accorti che a Molfetta si è sviluppato un “mostro” commerciale. Più che mostro si tratta di un “nostro” prodotto di cui, solo oggi, nessuno vuole assumersi le responsabilità di aver adottato, nutrito e coccolato, fino al punto di doverlo ufficialmente iscrivere all’anagrafe delle “cattedrali nel deserto”.

Ma quando nasce l’idea di portare a Molfetta la cultura della Fashion? Chi decide di investire centinaia di miliardi di vecchie lire  tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 proprio nella nostra zona A.S.I.? Conosciamo insieme i “Signori della Fashion” e le tante società che gestiscono. Nei giorni precedenti l’inaugurazione della sala Cinematografica Multiplex di Molfetta gli organi di stampa locali riportavano alcuni stralci di un comunicato che la stessa Fashion ha diramato direttamente da Brescia, città in cui ha sede la Cinestar Italia S.p.a. in via Aldo Moro, 5. Detta società attraverso altre società controllate svolge attività di sviluppo, realizzazione e gestione di complessi immobiliari costituiti da multiplex e, laddove previsto, Family Entertainment Centre.

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4 Risposte a “I signori della FASHION DISTRICT HOLDING e di “MIRAGICA””

  1. Sei sempre efficacissimo.

    Oggi sul forum di 15 è successo l’imprevedibile. Un mio commento, non censurato, dopo circa 24 ore, è stato rimosso. Il commento, prendendo spunto dal comuncato di S.ni, “denunciava”, la “sinistra salottiera”, “l’ambientalismo a corrente alternata”, e “l’ambientalista soft e glamour”, che (senza mai citare l’azienda, né il nome), si occupava della “qualità” che nessuno vede… e tra l’altro, della difesa di un funzionario interessato da procedimenti penali per reati ambientali. Il tutto, con “parcelle” a carico della collettività! Il commento, era scevro di nomi di persone, e di qualsivoglia circostanza utile a far risalire al destinatario (almeno per la gran parte dei lettori). E, in effetti, nessuno lo ha compreso, salvo la “stizzita levata di scudi”, di S. che, evidetemente, doveva “reggere il moccolo”, a quelcuno della Sua Personale Parrocchia e, faceva intendere di essere stato toccato personalmete, dal mio commento. Il paradosso è che la prima mia censura, per giunta postuma, dopo la pubblicazione e, non preventiva, da parte del direttore, è arrivata da una certa sinistra… Incredibile!

    Evidentemente, più di qualcosa, non quadra da quelle parti, compreso certi soggetti che hanno il “piede in due staffe” e, vogliono continuare a giocare con parole, quali, ambiente e sinistra. Io non demordo!

    Il Tuo Estimatore, Falko Rosso

    [email protected]

    Lieto di corrispondere.

  2. Il testo, era grossomodo questo, fatta salva, qualche correzione finale.

    Manca la parte iniziale, in sostanza: Il solito “proclama ben calibrato”, per salvare “capra e cavoli interni”, per salvare la “sinistra professionale ambientale soft & glamour”. La solita “visione strabica” x cui è sempre e soltanto tutta colpa del sindaco. Ma non è così. O non è solo così! ecc

    Mi chiedo se si può essere allo stesso tempo, ambientalisti e patrocinatori di soggetti indagati o rinviati a giudizio per reati ambientali o quant’altro… Nulla da eccepire, sia chiaro, tutto nella norma, ovviamente e… come sempre. Ogn’uno è libero di gravitare intorno a tutte le situzioni antitetiche, navigare seguendo le pieghe della normativa e delle leggi vigenti, scegliendo cosa vuol essere.. o cosa non vuol essere.. o scegliedo d’esser simultaneamente “questo e quello”, “una cosa e l’esatto suo uguale contrario”.

    Ma vallo a spiegare a tutti quegli ingenui che credono ancora all’ambientalismo senza se e senza ma, senza compromessi e mediazioni di parcella, quello in sostanza che crede alla differenza tra la “carne e il pesce”. Per Analogia, se un soggetto è dedito per impegno civile alla lotta contro le Mafie, può essere anche difensore ex officio di Mafiosi? In sostanza può fare la sera, il contrario di quello che fa la mattina? Legalmente sì, moralmente nò. Conta, però ciò che la legge prescrive, e non ciò che un ns. personalissimo codice etico ci prescrive. Però, il diritto all’informazione, quello sì e sacrosanto, specie se “la cosa è pubblica”. Se fosse privata, sarebbero K… Loro, per dirla alla Albanese, ma siccome è pubblica, sono anche K… nostri!!!

    Per cui è sacrosanto che sulla cosa pubblica, tutti sappiano tutto, affinché tutti legittimamente possano esprimere il loro spassionato giudizio, anche, nel caso di specie, sull’ “Ambientalista Soft”! La professione, è chiaro, non può e non deve rappresentare un gap, un ostacolo, è cosa ben diversa dall’hobby civico, che si fa più per convinzione immateriale (vera?), per pulsione emotiva e morale (autentica?), che per interessi molto tangibili e concreti (sempre veri ed autentici). Ma vi può essere sincera convizione morale, quando professionalmente si assiste e difende ciò che per impegno morale e civico da dopolavoro si combatte?

    Forse è un errore, avere una visione troppo squadrata dei percorsi umani, per cui è più utile arrendersi al cospetto del “Glamour Ambientalista Imperante”, che non abbisogna più di coerenza e di sacrifici, anche dal punto di vista materiale.. I tempi degli “ideali coerenti”, son passati per sempre. Tutte le carriere, oramai, sono agevolate, dalle visioni “policentriche” e “multifunzionali” e, queste “visioni avanguardiste”, che fanno del “compromosso con ogni cosa e il suo esatto uguale contrario”, sono purtroppo il terreno fertile nel qualche stanno crescendo “i virgulti della nuova classe dirigente arcobaleno” ben referenziati, dalla kasta (di destra, di sinistra, di sotto e di sopra), dal Censo e dagli Interessi di Cordata, meno visibili ai più, ecc. .

    Però, se qs. “ambientalisti soft”, sono restii a render noti certi tipi d’incarichi, a “divulgare questi begli incarichi”, a render noto ad es. che si occupano della “qualità” di una cosa che dall’esterno tutto sembra avere, meno che la qualità, un motivo vi deve essere e, molto semplicemente qs. motivo è rappresentato dall’imbarazzo di dover giustificare quell’incarico antitetico che KOZZA MALEDETTAMENTE CON LA PROPRIA IMMAGINE PUBBLICA, incarico per giunta, in una cosa pubblica che quindi, appartiene a tutti noi. Ma l’imbarazzo, sarebbe enorme, qualora si sapesse pure che, “lo stesso ambientalista soft e glamour in qustione”, all’interno della stessa cosa pubblica di prima, segue professionalmente non solo “la qualità” (che nessuno vede, anzi!!!), ma assite pure qualche soggetto incappato in reati ambientali e, non di poco conto, all’interno della stessa cosa, sempre quella di prima, dove cura sempre la qualità. Incredibile! Qui, + che l’imbarazzo, vi sarebbe il terrore insito nella divulgazione della notizia, non foss’altro che “l’ambientalista soft & glamour”, non è un semplice militante dell’ambientalismo nostrano… Che vergogna, verrebbe da dire, ma non lo dico. Una cosa veramente sconvolgente!!! Ma non è ancora finita, poiché in qs. caso emblematico, la parcella è sì doppia, ma pur sempre a carico dei contribuenti. Per cui, anche noi ci facciamo carico e, a spese nostre, delle incoerenze altrui e per giunta messe in atto nella “cosa di ns. proprietà” e, sulla quale e per la quale, paghiamo le tasse, ricevendone, scusate il gioco di parole, una “qualità”, pessima!!!

    Insomma, che faccia pure il Suo Percorso, ma che abbia il coraggio di non nasconderlo, e senta il dovere di dirlo…, altrimenti, si è reso già colpevole prim’ancora che di fronte alla legge, di fronte all’etica, alla morale, alla coerenza e alla dignità di uomo che sembra mancargli del tutto!!!

    Non si puo esere di destra o di sinistra, ambientalista a corrente alternata, a seconda der piatto dà magnà…. eh!

    Se ti servissero chiarimenti o notizie utili hai piena disponibilità.

  3. ma il progetto non nasce con Guglielmo Minervini, prosegue con Tommaso Minervini e si sviluppa con Azzollini? allora….

  4. Trovo di pessimo gusto far coincidere un evento del genere negli stessi giorni della Settimana Santa. Molfetta, al di là degli individuali sentimenti religiosi, ha una grande tradizione in questo senso e non mi sembrava il caso di sovrapporre questi due momenti.

I commenti sono chiusi.

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