I «furbetti del rimborso» si sentono nel mirino

 

di BEPI MARTELLOTTA  –  www.lagazzettadelmezzogiorno.it

BARI – Corrono ai ripari, dopo l’inchiesta della «Gazzetta», i consiglieri regionali che hanno depositato le domande per i «rimborsini» delle indennità arretrate. L’effetto mediatico ha subito scatenato gli annunci di un istantaneo (ma a questo punto tardivo) ritiro della domandina presentata, soprattutto dalle fila dei Democratici, inviperiti per essersi visti nella lista dei «furbetti» dopo che avevano pubblicamente annunciato di non voler esercitare il diritto del ricompenso.
E per alcuni che si sfilano dalla partita dei rimborsini, altri se ne aggiungono: nei giorni scorsi, infatti, è arrivata la domandina dell’ex consigliere Pd Giuseppe Dicorato. Snobbando bellamente gli appelli lanciati a fine luglio dal governatore Vendola e dal suo partito, dopo che l’Avvocatura aveva «suggerito» la prescrizione dei termini, Dicorato si è aggiunto alla lista dei richiedenti, che ad oggi conta 55 domande e 7 ritiri (5 dalle fila del centrodestra e 2 dal centrosinistra). 

Eppure, proprio su Dicorato – il 20 giugno scorso – era piombiata la «manna» della prima pensioncina d’oro (4.476 euro mensili di vitalizio) riconosciutagli con determina dall’uf ficio di presidenza per la legislatura che si è lasciato alle spalle (2005-2010). Una sola legislatura di 5 anni in consiglio ed ecco magicamente comparire il vitalizio, come prevede la legge De Cristofaro del 2004. 

La corsa ai ripari, dopo l’inchiesta che abbiamo pubblicato ieri, è caotica: nel Pd c’è chi sostiene di aver compilato quel modulo solo perché riteneva che fosse un obbligo prescrittivo (sic!) e chi prova a dirottare il fango verso i vendoliani, additando l’ufficio di presidenza di aver «edulcorato» la lista dei «furbetti». 

Accuse, sospetti reciproci – e qualche trovata per uscire dal palco dei «furbetti» redenti – anche da parte dei vendoliani. Michele Losappio, il capogruppo di Sel che si era convertito sulla via di Damasco alla rinuncia solo dopo che il governatore lo aveva strigliato, lancia una proposta: anticipare al 1° settembre la ripresa dei lavori dell’Aula (e non come prevede il Regolamento dopo la Fiera del Levante). A rimediare, invece, ai passi falsi dei Democratici ci pensa il capogruppo Antonio Decaro: «le richieste di rimborso di alcuni consiglieri erano state presentate prima che il gruppo del Pd decidesse, all’unanimità, di rinunciare ai rimborsi». Peccato che le rinunce (non ancora notificate, tra l’altro, per alcun esponente Pd) siano arrivate solo dopo gli appelli di fine luglio, mentre nelle settimane precedenti da tutti i gruppi consiliari – Pd compreso – era partita una vera e propria corsa al rimborsino. 

n ogni caso, aggiunge Decaro, «il problema non si pone più dal momento che l’Avvocatura regionale ha dichiarato nullo ogni diritto di rimborso». Purtroppo, quel parere dell’Avvocatura non solo non può incidere su un diritto individuale riconosciuto dalla Corte Costituzionale, ma ha anche avuto l’effetto di riaprire i termini di eventuali contenziosi dinanzi al Tar in caso di mancata erogazione del «maltolto» da parte del Consiglio. 

Anche Gerardo De Gennaro precisa «di non aver dato seguito alla iniziale richiesta di rimborso degli arretrati» e Filippo Caracciolo si accoda, stizzito, precisando di aver «chiesto il rimborso prima che il capogruppo del Pd si esprimesse per conto di tutti sulla rinuncia» e di ritenere che quell’annuncio «bastasse già quale mia personale e formale rinuncia». Non solo non basta, ma occorre una disdetta scritta. E, ma non è andata così, magari meno fretta nel rivendicare una «pioggia» di soldini quando il terreno è già ben bagnato.

La lista dei 55:

PD – Filippo Caracciolo; Gerardo Degennaro; Giuseppe Dicorato; Giovanni Epifani; Mario Loizzo; Dino Marino; Pina Marmo; Luciano Mineo; Donato Pentassuglia; Sergio Povia; Angelo Riccardi; Pino Romano; Alberto Tedesco 

PDL – Antonio Barba; Michele Boccardi; Antonio Camporeale; Massimo Cassano; Gianfranco Chiarelli; Giovanni Copertino; Giandiego Gatta; Domi Lanzillotta; Giuseppe Marinotti; Roberto Marti; Roberto Ruocco; Michele Saccomanno; Donato Salinari; Nicola Tagliente; Lucio Tarquinio; Sergio Tedeschi; Mario Vadrucci; Gianmario Zaccagnino; Ignazio Zullo. 

VENDOLIANI – Marco Barbieri; Vito Bonasora; Mino Borraccino; Michele Losappio. 

SOCIALISTI – Beppe Cioce; Franco Visaggio 

IDV – Orazio Schiavone; Aurelio Gianfreda 

PUGLIA PRIMA DI TUTTO – Luigi Caroppo; Francesco Damone; Tato Greco. 

MPA – Simone Brizio; Gigi Loperfido; Enrico Santaniello 

MODERATI E POPOLARI – Antonio Buccoliero; Nicola Canonico; Giacomo Olivieri 

UDC – Angelo Cera; Giannicola De Leonardis; Carlo Laurora; Antonio Scalera. 

I PUGLIESI – Davide Bellomo 

FLI – Gianmarco Surico

MA QUALI TAGLI DELLA POLITICA, ECCO I CINQUE VITALIZI DEI MANTENUTI A VITA MOLFETTESI

Una risposta a “I «furbetti del rimborso» si sentono nel mirino”

  1. Lasciare un commento è cosa assai difficile….prevale la rabbia!!I vitalizi,i rimborsi?Cose vomitevoli e vergognose,questi sono soltanto dei papponi che offendono tutti quei cittadini in difficoltà,tutti quei ragazzi precari,tutti i pensionati che campano con difficoltà,tutti quei disoccupati disperati,insomma tutti i cittadini onesti.Buttiamoli fuori dalle loro tane,prendiamoli a calci nel culo!!!Torniamo ad indignarci,a incazzarci,torniamo alla buona politica…….se ancora esiste!!
       Piero. 

I commenti sono chiusi.

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