Gli “sbarbatelli” della presunta “baby gang” che fine hanno fatto?

Il 26 maggio dello scorso anno avevamo segnalato in Cala Sant’Andrea, dove c’era il divieto di balneazione ed era anche vietato fare i tuffi, la presenza di alcuni “sbarbatelli ” che orbitano intorno alla presunta “baby gang” di Molfetta.  Erano giunti a pochi metri dalla riva con un piccolo fuoribordo  mettendosi in bella mostra, e dopo aver bevuto, mangiato e fumato, si sono tuffati. Poco prima dell’arrivo di questa “allegra comitiva” la zona era stata visitata da acquascooter guidati da giovinastri  che si sono esibiti in pericolosi giochi d’acqua, a pochi metri dalla riva e dai bagnanti, mettendo a rischio la loro e altrui incolumità. Ma, nella Cala, s’è visto anche uno “sbarbatello” in sella a un acquascooter guidato da un altro personaggio che si colloca a metà strada tra due “famiglie” molfettesi importanti. 

Ci chiedevamo, allora,  se i genitori di questi giovinastri fossero a conoscenza della seconda vita dei loro figli, o fossero loro stessi complici? Il denaro per comprare le bibite, le sigarette, il gasolio e l’imbarcazione stessa, da quale attività lavorativa provengono? L’ostentazione del piccolo fuoribordo che narrazione ha alle spalle? Chi è il proprietario? Se è registrato, a nome di chi? Dov’è ormeggiato, a Molfetta o Giovinazzo?

Questi “sbarbatelli” agiscono in proprio o sono al servizio di uno o più capi? Dalle loro frequentazioni saremmo propensi per la seconda opzione, ma siamo convinti che al loro interno abbiano un loro capo, quello che ha già collezionato più giorni di custodia cautelare, e noi un’idea l’abbiamo già. In questi ultimi anni alcuni di loro li abbiamo visti agli angoli del salotto buono della città a vendere frutta e verdura di dubbia provenienza, fino a spingersi a furti d’olio all’interno di private abitazioni. E proprio in una di queste scorribande uno di loro è stato identificato, denunciato e processato. 

Una strana coincidenza, il furto d’olio avvenuto il 27.12.2015, a spese di privati è avvenuto nello stesso condominio del coordinatore del Movimento “Liberatorio Politico”, Matteo d’Ingeo, che riconobbe e denunciò uno degli autori del furto, anche se l’olio rubato non fosse a lui riconducibile. Il furto avvenne alle ore 00:15 circa e il 1 Marzo 2018, alla stessa ora, fu collocato il primo ordigno presso il portone condominiale dell’abitazione di Matteo d’Ingeo, in via Q. Sella n.13. Veramente una coincidenza.

A settembre dell’anno scorso furono arrestati e denunciati altri presunti appartenenti alla “baby gang”, ormai non più baby, e alcuni di loro li abbiamo collocati sempre in Cala Sant’Andrea anche durante l’estate 2018. Nonostante il divieto di accampamento, e divieto di balneazione, l’allegra comitiva si è accampata in Cala S’Andrea, a ridosso del muro di cinta della capitaneria di porto, trasportando sul loro motocarro (molto conosciuto in città quando era usato per vendere a Corso Umberto, e vie limitrofe, i “loro prodotti ortofrutticoli”) un gruppo elettrogeno, stereo, vivande, sedie e tutto l’occorrente per trascorrere il ferragosto nel posto più vietato della città.

Guardando bene il materiale fotografico che ci è pervenuto l’anno scorso abbiamo ricostruito l’identità di un aggregato della comitiva degli “sbarbatelli” che abbiamo collocato, in strada, nella notte della prima bomba, tra i curiosi, nei pressi dell’abitazione di Matteo d’Ingeo. Infatti uno degli ospiti della tenda, allestita in Cala S.Andrea, è la stessa persona che nelle ore successive all’esplosione era presente in via Q. Sella.

Come mai a quell’ora di notte era in giro? In che rapporti è con il gruppo della presunta “baby gang”? Era una banale coincidenza, oppure era stato mandato sul posto, come spesso accade, per raccogliere notizie sulle reazioni a caldo e rilevare l’entità dei danni arrecati?

Alla luce di quanto esposto si approfondiscano le indagini perché vogliamo sapere quanto siano coinvolti gli “sbarbatelli”, della presunta ”baby gang”, con i due attentati dinamitardi ai danni di Matteo d’Ingeo, coordinatore del movimento politico “Liberatorio Politico”.

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