Ormai sembra che l’Italia sia diventato un territorio ad alto rischio da “corto circuito” e le auto bruciano di notte non per mano di piromani, o per atti intimidatori, ma per gli sbalzi di temperatura e per la grande umidità che innesca il corto circuito. Proponiamo una Commissione d’indagine scientifica nazionale che studi e analizzi il raro fenomeno che distrugge decine e decine di auto al giorno in tutta Italia. E domani a chi toccherà?
MANZIANA: VETTURE INCENDIATE E FORTI ESPLOSIONI IN PIENA NOTTE
Lunedì 25 agosto, verso le 03.40 della notte, ha preso fuoco una vettura parcheggiata in piazza Vittorio Veneto, ai piedi di via Augusto Silvestrelli, zona centrale di Manziana. L’auto si trovava vicino alla casetta dell’acqua e nell’incendio sono state danneggiate anche le due macchine accanto. Ci sono state diverse forti esplosioni provocate dal frantumarsi dei finestrini e degli pneumatici: il proprietario dell’auto in fiamme ha chiamato i Vigili del Fuoco, che hanno prontamente spento l’incendio, mentre i Carabinieri accorsi sul posto hanno ascoltato le parole dei testimoni per ricostruire i fatti.
Non si sono registrati feriti o danni alle abitazioni limitrofe: numerose invece le persone alle finestre e scese in strada nel cuore della notte, tra cui il sindaco Bruno Bruni. Grande spavento per i residenti, ma il Capitano Raffaele Annicchiarico, Comandante della Compagnia Carabinieri di Bracciano, smentisce l’ipotesi di un incendio doloso, circolata in un primo momento perché l’evento è avvenuto nella stessa zona in cui la scorsa estate si era verificata una sparatoria. “L’incendio è stato provocato da un cortocircuito del motore: trattandosi di un’auto molto datata è frequente che ci siano episodi di questo tipo, probabilmente a causa degli sbalzi di temperatura e della grande umidità del posto”.
Alessia Rabbai