Giustizia a Trani, si riparte: Potenza chiede il processo-bis per Capristo, Nardi e Savasta

«L’ex gip e l’ex procuratore avevano un patto corruttivo» – fonte: Massimiliano Scagliarini – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Carlo Capristo avrebbe avuto un accordo corruttivo con l’ex gip Michele Nardi: in cambio di una «raccomandazione» per la nomina a procuratore di Trani, gli avrebbe garantito «protezione» per sé e per gli ex pm Antonio Savasta e Luigi Scimè. È questo il tema dell’indagine-bis sulla giustizia truccata a Trani. Ma a occuparsene non Lecce bensì Potenza, che ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex procuratore di Taranto, per l’ex gip, per Savasta e per altre quattro persone: sono accusati, ciascuno in ragione delle rispettive responsabilità, di concorso in corruzione in atti giudiziari e concussione, con Capristo che risponderà anche di abuso d’ufficio e favoreggiamento.

Si tratta di una costola dell’indagine nata a Potenza dalle dichiarazioni di Piero Amara e che l’8 giugno portò all’arresto dell’ex avvocato Eni e all’obbligo di dimora per l’ex procuratore di Taranto. Sono tre episodi «tranesi» che il procuratore di Potenza, Francesco Curcio, con i sostituti Anna Piccininni e Giuseppe Borriello, ha stralciato dalla vicenda principale (imperniata sui presunti rapporti tra Capristo, Amara e l’Ilva): il 1° aprile il fascicolo approderà davanti al gup di Potenza, Lucio Setola, per l’udienza preliminare in cui forse potrebbe emergere anche una questione di competenza territoriale.

L’ipotesi di corruzione in atti giudiziari si spiega perché Nardi – nell’impostazione accusatoria che dovrà ora passare al vaglio dei giudici – si sarebbe impegnato per far ottenere a Capristo la nomina a procuratore di Trani (avvenuta nel 2008), e in cambio avrebbe garantito «una totale, stabile e permanente protezione dei variegati ed illeciti interessi del Nardi in vicende processuali proprie e di persone di suo interesse», compresi appunto Savasta e Scimè «con i quali e grazie ai quali il predetto Nardi per un verso aggiustava i procedimenti di suo interesse e con i quali, per altro verso, svolgeva e avrebbe svolto lucrose attività delittuose che ruotavano intorno ai procedimenti penali loro assegnati». Il riferimento è ad esempio alla «protezione» che Nardi, Savasta e Scimè (tutti condannati per questo in primo grado) avrebbero garantito all’imprenditore coratino Flavio D’Introno, il grande accusatore dei magistrati tranesi, che ha un ruolo anche in questa indagine.

Capristo, Nardi, Savasta e D’Introno, insieme ai commercialisti Massimiliano Soave e Franco Maria Balducci e all’avvocato Giacomo Ragno risponderanno infatti di concussione per un’altra vicenda denunciata da D’Introno, quella dei fratelli Massimo e Sergio Zucaro. L’accusa ipotizza che i due imprenditori, indagati da Savasta per riciclaggio, in analogia con altri casi già emersi nel processo di Lecce sarebbero stati costretti «a dare mandato al Ragno quale difensore di fiducia e al Soave quale consulente di parte e ad erogare agli stessi, solo quale anticipo e senza che alcuna concreta attività difensiva fosse svolta, la complessiva somma di euro 15.000 (di cui ero 10.000 a Soave ed euro 5.000 al Ragno».

L’ultimo episodio contestato riguarda il solo Capristo e nasce da una denuncia dell’ex pm tranese (ora a Bari) Michele Ruggiero. L’allora procuratore è accusato di abuso di ufficio e favoreggiamento per aver protetto il suo segretario, Domenico Cotugno, dall’accusa di aver spifferato l’esistenza di un’indagine condotta da Ruggiero su due funzionari del Comune di Trani. Capristo – secondo l’accusa – si sarebbe autoassegnato il fascicolo sulla fuga di notizie, omettendo ogni indagine e chiedendone l’archiviazione nel suo ultimo giorno di servizio a Trani.

L’inchiesta di Potenza si intreccia dunque a doppio filo con quella di Lecce sulla Procura di Trani, che ha già portato a condanne in primo grado (16 anni e 9 mesi per Nardi, 10 anni per Savasta, 4 anni per Scimè, 2 anni e 6 mesi per D’Introno, mentre le accuse a Soave sono state archiviate in parte per prescrizione e in parte per insufficienza della notizia di reato) tutte impugnate: il 1° aprile è peraltro prevista l’udienza di appello per Nardi con le richieste della procura generale di Lecce, mentre quello per Savasta dovrebbe concludersi il 10 maggio. Ma a differenza dell’indagine di Lecce, quella di Potenza ipotizza anche la complicità di Capristo nelle presunte malefatte giudiziarie addebitate a Nardi, Savasta e Scimè. E non si può escludere che il gup di Potenza, nel decidere il rinvio a giudizio, decida di trasmettere il processo a Lecce

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi